Italo Valenti
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Riassunto su autore
Italo Valenti nacque a Milano il 29 aprile 1912 e morì ad Ascona, in Svizzera, il 6 settembre del 1995, all’età di 83 anni.
In seguito al trasferimento a Vicenza, frequentò nella città veneta la Scuola di Arti e Mestieri. Quindi lavorò presso un orefice. Il teosofo Libero Augenti lo avvicinò al mondo dell’arte. Così, iniziò a dipingere e nel 1932 tenne la prima mostra personale a Valdagno.
Valenti si iscrisse poco dopo all’Accademia di Venezia e, in seguito, a quella di Brera a Milano dove fu allievo di Aldo Carpi e di Eva Tea.
Compì dei viaggi a Parigi e in Belgio. Valenti si avvicinò così all’Impressionismo, alla pittura di Paul Cézanne, e a quella di altri autori post-impressionisti.
Tornato in Italia aderì, nel 1937, al movimento di Corrente del quale fecero parte Aligi Sassu, Luciano Anceschi, Renato Guttuso, Lucio Fontana, Renato Birolli, Bruno Cassinari, Raffaele De Grada, Treccani, Beniamino Joppolo, Salvatore Quasimodo, Migneco, Ennio Morlotti e Vittorio Sereni. Lo stile personale di Italo Valenti è indicato come primitivismo fantastico.
Dal 1938 al 1952, Valenti insegnò presso la Scuola libera del nudo di Brera. Quindi, si trasferì in Svizzera, a Locarno dove si affiancò alle ricrrche artistiche di Jean Arp, Ben Nicholson, Remo Rossi e Julius Bissier riuniti a Ascona. In questo periodo Valenti abbandonò la figura e adottò un’astrazione lirico-informale. Mantenne comunque alcuni tratti del suo primitivismo.
Con il tempo acquisì un linguaggio essenziale e passò ai collages astratti. Nel 1985 fu colpito da un ictus che gli bloccò la mano destra. Valenti continuò però a lavorare utilizzando la mano sinistra. Questa limitazione si trasformò così in tratto stistico che caratterizzò la sua carriera fino al 1995.
Le opere di Italo Valenti
Le locomotive di Italo Valenti
Italo Valenti, Le locomotive, data?, olio su tela, misure?. Forlì, Collezione Verzocchi
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