La descrizione dell’architettura di una chiesa è particolarmente complessa perché deve tener conto della tridimensionalità e delle grandi dimensioni dell’edificio.
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La descrizione dell’architettura di un edificio religioso, una chiesa, un duomo, una cattedrale o di un edificio civile non è una impresa semplice. Infatti rispetto all’analisi dell’opera d’arte, la descrizione di un edificio presenta maggiore complessità. Per descrivere una costruzione architettonica occorre considerare che si tratta di un’opera tridimensionale di ampie dimensioni. Questo comporta il fatto che non è possibile osservarla nel suo insieme.
La descrizione dell’architettura di una chiesa. L’osservazione
Infatti la nostra osservazione di una chiesa o di un palazzo è parziale e limitata dalla possibilità di avvicinare le sue parti mentre visitiamo l’edificio. Ad esempio con un semplice percorso a terra non potremo vedere i particolari del tetto. Oppure senza la presenza di strutture avanzate di esposizione non avremo la visione delle fondamenta. Ancora, come possiamo vedere la muratura interna che la sostiene senza demolire gli affreschi e l’intonaco. Per non parlare degli affreschi delle volte e delle pareti in alto. Consideriamo ancora che spesso un edificio storico è circondato tra altre costruzioni.
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La descrizione dell’architettura di una chiesa. L’esplorazione dello spazio fisico
Quindi nel caso di una visita dal vero, per avere una visione d’insieme di un edificio occorre percorrerlo in tutte le sue dimensioni e visitare gli ambienti nel rispetto delle norme previste. Ad esempio in alcuni casi è possibile salire sul campanile oppure sul tetto. In altri casi gli architetti conservatori hanno predisposto strutture a vista che rivelano fondamenta e strutture preesistenti.
La descrizione dell’architettura di una chiesa. L’analisi e la descrizione
Invece nel caso in cui dobbiamo descrivere l’edificio facendo una ricerca di materiali in rete o su testi cartacei occorre procedere con ordine. Consideriamo che chi leggerà la nostra descrizione di un edificio dovrà avere una chiara visione della chiesa o del palazzo. Tralasciamo per ora le informazioni di carattere storico e sociale che comunque occorrerà inserire per una maggiore completezza della descrizione.
La descrizione dell’architettura di una chiesa. L’apparato di immagini
Dicevamo prima che è difficile avere la visione d’insieme di un edificio osservandolo dal vero. Però la sua descrizione scritta o rappresentata con disegni ci permette di vederlo in una specie di realtà aumentata. Quindi usando diversi linguaggi è possibile restituire una visione d’insieme della costruzione architettonica. Per questo possiamo utilizzare:
- Immagini fotografiche che riprendono dall’esterno l’edificio e lo contestualizzano rispetto alla piazza o alla via.
- La pianta architettonica dell’edificio.
- Disegni di spaccati dell’edificio che lo ritraggono chiaramente e ne indicano le parti con etichette scritte.
La descrizione dell’architettura di una chiesa. Il testo descrittivo
La descrizione dell’edificio continua poi con un testo scritto. Anche in questo caso occorre procedere con ordine. Non esiste una regola precisa che indica quale parte della chiesa o della costruzione trattare per prima. Comunque convenzionalmente la descrizione segue il percorso di avvicinamento all’edificio come se ci si trovasse sul posto. Questa procedura è utile anche per coloro che vorranno utilizzare la nostra descrizione per visitare la chiesa o il palazzo.
Procediamo quindi con ordine e dopo aver trovato immagini fotografiche, piantine, spaccati architettonici e disegni iniziamo a comporre il testo. Intanto dobbiamo considerare le diverse parti che convenzionalmente compongono un edificio. In questo caso prenderemo come esempio un edificio religioso cristiano-cattolico.
La facciata
La facciata di una chiesa è la parte dell’edificio più esposta e generalmente quella fronte strada o fronte piazza. Inoltre come suggerisce il termine è quella che rappresenta l’edificio perché la sua struttura riflette l’organizzazione interna della costruzione. Inoltre sulla facciata si apre l’ingresso principale. In qualità di fronte della chiesa poi ospita in genere molte decorazioni, sculture o mosaici, che ne indicano l’identità. Descrivi quindi la facciata indicando la sua forma, le strutture architettoniche che ospita e le decorazioni.
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L’ingresso
L’ingresso principale della chiesa è posto sulla facciata. Possono essere anche presenti ingressi laterali nel caso in cui l’edificio sia isolato da altri circostanti. L’ingresso è una struttura architettonica importante, intanto perché, concettualmente, rappresenta il ponte tra l’ambiente religioso e l’esterno del mondo civile. Poi perché proprio in virtù del suo significato simbolico è spesso decorato da opere importanti.
Ricordiamoci che la cultura religiosa cristiabo cattolica è fortemente simbolica. Anche la struttura degli edifici rispetta questo simbolismo come ad esempio la pianta architettonica delle chiese a croce greca o a croce latina.
La controfacciata
Quando si varca l’ingresso di una chiesa e si entra nell’ambiente principale è opportuno voltarsi con le spalle all’altare per osservare la controfacciata. Si tratta della parte architettonica che corrisponde internamente alla facciata esterna. Anche questa parte veicola importanti significati religiosi ed espone opere e dipinti. Molte volte nella controfacciata si trova un organo anche di dimensioni importanti. Oppure è dotata di una loggia per il coro.
La navata centrale
Considerando la facciata e la controfacciata della chiesa abbiamo descritto due concrete parti architettoniche o meglio le superfici della parete frontale. Quindi ci siamo concentrati sull’aspetto decorativo di superfici bidimensionali. Occupandoci invece della la navata centrale descriveremo uno spazio vuoto. Infatti un in edificio sono importanti i volumi pieni quanto i volumi vuoti che rappresentano lo spazio abitabile. La navata centrale, nel caso di una chiesa a croce latina è lo spazio centrale, il volume intorno al quale sono disposti ed equilibrati gli altri volumi.
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Le navate laterali
Le navate laterali sviluppano ulteriormente lo spazio interno della chiesa. Generalmente sono in numero pari e poste simmetricamente rispetto alla navata centrale. La loro descrizione deve prestare attenzione all’articolazione dello spazio che generano nella loro successione. Infatti sono da intendersi come elementi modulari che segmentano l’ambiente lateralmente alla navata centrale.
Le navate laterali creano così una narrazione spaziale dell’interno della chiesa perché si alternano verso la zona absidale e sono suddivise in campate. Nel caso in cui ospitano cappelle o altari diventano ambienti di raccolta spirituale e occasione di esposizione di opere d’arte.
Quindi osservando l’interno della chiesa rivolti all’altare la lettura dimensionale dello spazio è data proprio dalla scansione delle navate laterali in profondità. Le navate invitano così il fedele a percorrere la chiesa in lunghezza e creano un itinerario visivo e simbolico.
La copertura della chiesa
Per copertura si intende il tipo di soffitto che copre gli ambienti della chiesa. Nel tempo si sono alternate diverse tecnologie quali capriate, volte a crociera, cassettoni e cupole. La descrizione della copertura deve così tener conto del tipo di tecnologia utilizzata e del suo impatto visivo. Infatti le volte a crociera in genere sono corrispondenti alle campate e contribuiscono alla lettura della profondità in modo più efficace che una volta affrescata. Il soffitto a cassettoni crea una scansione modulare dello spazio che agevola la comprensione dell’ambiente interno anche se appesantisce visivamente la struttura.
Bibliografia
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