La Guerra Russia Ucraina scoppiata il 24 febbraio del 2022 ha inevitabilmente avuto ripercussioni in campo artistico. In questa pagina si propone un diario sullo stato dell’arte in periodo di guerra.
Pagina aggiornata il: 13 marzo 2022. Torna a visitarci e troverai nuovi contenuti.
La Guerra Russia Ucraina
Il 24 febbraio del 2022 il mondo e soprattutto i popoli dell’Europa, prendono atto dell’aggressione bellica dell’Ucraina da parte dell’esercito della Federazione Russa. Il presidente della Federazione, Vladimir Putin, giustifica l’azione come una campagna speciale necessaria a denazificare e demilitarizzare la nazione confinante.
L’esercito ucraino, guidato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, insieme a molti volontari e coscritti civili si impegnano in una decisa resistenza.
L’invasione ha enormi ripercussioni anche sulla realtà artistica dell’Ucraina e del resto del mondo. Infatti i rapporti diplomatici tra la Federazione Russa e le ambasciate di quasi tutte le Nazioni mondiali si logorano. Inizia così una guerra politica e diplomatica che coinvolge anche il mondo dell’arte.
Il Caravaggio del museo di Odessa
Oleksandr Tkachenko, il ministro della Cultura ucraino si è dimostrato preoccupato per la sorte delle opere d’arte conservate in Ucraina. Nel museo di Odessa si trova il dipinto di Caravaggio intitolato Cattura di Cristo del 1602. Tra altri capolavori, il museo di Odessa ospita opere di Rubens, Gerard David, Guercino.
Il danneggiamento del David di Michelangelo di piazza della Signoria a Firenze
La sera dell’11 marzo 2022, a Firenze, Vaclav Pisvejc, ha incendiato il drappo nero che copriva la copia del David di Michelangelo in piazza della Signoria. Pisvejc ha voluto dimostrare contro il drappo nero posto sul David in segno di lutto. L’uomo è stato arrestato e i tecnici del Comune di Firenze hanno quantificato il danno in circa 15.000 euro. Nella mattinata del 12 marzo sono intervenuti i tecnici delle Belle arti del Comune e i restauratori che hanno rimosso i residui carbonizzati e hanno valutato l’intervento di restauro. La parte superiore della statua è stata infatti annerita dal fumo e i residui saranno rimossi con particolari solventi.
Gli artisti russi si ritirano dalla 59esima Esposizione Biennale D’Arte Internazionale di Venezia
Gli artisti russi Alexandra Sukhareva e Kirill Savchenkov invitati alla 59esima Esposizione d’Arte Internazionale di Venezia hanno ritirato la loro partecipazione. Questa scelta è determinata dalla necessità di protestare contro l’aggressione della Federazione Russa nei confronti dell’Ucraina. Il lituano Raimundas Malasauskas, il curatore del padiglione Russo presso i Giardini della Biennale ha espresso la sua solidatietà. Inoltre il curatore, che vive a Bruxelles, ha rassegnato le dimissioni anche lui in segno di protesta.
Alexandra Sukhareva ha scritto su Instagram: “Non c’è posto per l’arte, quando i civili muoiono sotto i missili. Quando i cittadini dell’Ucraina si nascondono nei rifugi e quando chi dissente nel mio Paese viene ridotto al silenzio“.
Il museo de l’Hermitage chiede restituzione delle opere in prestito all’Italia
Nei primi giorni di marzo 2022, il direttore del museo Hermitage, Mikhail Piotrovsky ha contattato il direttore di Palazzo Reale a Milano, Domenico Piraina e il presidente di Skira editore Massimo Vitta Zelman. In seguito all’inasprirsi delle relazioni diplomatiche con la Federazione Russa, le autorità hanno infatti deciso di troncare anche le relazioni culturali. La richiesta è quella di restituire tutte le opere in prestito dall’Hermitage di San Pietroburgo che sono state inserite nelle mostre in Italia.
Due opere erano infatti presenti nella mostra “Tiziano e l’immagine della donna”. Si tratta dei dipinti intitolati: “Giovane donna con cappello piumato” di Tiziano e “Giovane donna con vecchio di profilo” di Giovanni Cariani.
Altre 23 opere sono state incluse nelle collezioni delle Gallerie d’Italia con il percorso intitolato “Grand Tour. Sogno d’Italia da Venezia a Pompei”. La “Giovane donna” di Picasso invece è stata prestata alla Fondazione Fendi di Roma.
Il ministro italiano della cultura Dario Franceschini ha replicato dimostrandosi rammaricato della decisione ma dichiarando l’intenzione dell’Italia di restituire le opere al legittimo proprietario. La risposta diplomatica è stata necessariamente speculare. Il ministro ha bloccato così tutte le attività relative all’iniziativa “Anno incrociato dei musei Italia-Russia”. Questa direttiva blocca inoltre ogni pratica amministrativa di partnership e di patrocinio di progetti rivolti a iniziative culturali Italia-Russia.
Il ricovero del Cristo armeno della Cattedrale di Leopoli
Il 5 marzo 2022, i media internazionali hanno dato notizia della rimozione della statua del Cristo dalla Cattedrale armena di Leopoli. Il crocifisso in legno è stato ricoverato presso un bunker antiaereo nel timore che i bombardamenti sulla città possano colpire edifici religiosi. Il Cristo armeno di Leopoli è una importante icona della Chiesa ucraina e unisce fedeli di diverse confessioni. Insieme alla statua sono stati messi al sicuro altri manufatti e nelle principali piazze di Leopoli i monumenti sono stati protetti.
L’Andrey Sheptytsky National Museum a Leopoli mette in salvo le opere
L’Andrey Sheptytsky National Museum di Leopoli è il più importante museo dell’Ucraina. Nel tentativo di mettere in salvo il maggior numero di opere d’arte, membri del personale e volontari hanno disinstallato pitture e sculture per proteggerle dai bombardamenti dell’esercito della Federazione Russa.
La fondazione del museo Andrey Sheptytsky risale al 1905 e rappresenta la più grande collezione d’arte ucraina. I manufatti artistici che custodisce sono infatti circa 170.000 tra opere d’arte e oggetti storici.
L’artista russo-ucraino Aljoscha
Il 22 febbraio 2022, pochi giorni prima dell’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo, il performer si è recato in volo a Kiev per compiere un’azione di protesta. Aljoscha, performer russo-ucraino, si è mostrato nudo e indifeso di fronte al colossale Monumento alla Patria che celebra la vittoria sul nazismo.
Le parole di Aljoscha:
Bioism condemns any violence against humans, animals and plants.
The suffering and war must be stopped!
There are no justified conflicts, all of them are criminal, causing violence and pain to all kinds of biological beings.
Any kind of human ideology is violent per se: as for instance bloodthirsty motherland requires endless human sacrifices.
Pacifism shall be extended to the peace and eudaimonia movement for all beings of this planet.
As an European artist of ukrainian-russian origin, I stood naked and unprotected as an animals and plants are in the silent protest against any kind of ideological madness.
Stope insanity, seek for kindness!
(Il bioismo condanna ogni violenza contro l’uomo, gli animali e le piante.
La sofferenza e la guerra devono essere fermate!
Non ci sono conflitti giustificati, sono tutti criminali, causano violenza e dolore a tutti i tipi di esseri biologici.
Qualsiasi tipo di ideologia umana è di per sé violenta: come ad esempio la patria assetata di sangue richiede infiniti sacrifici umani.
Il pacifismo sarà esteso al movimento per la pace e l’eudaimonia per tutti gli esseri di questo pianeta.
In quanto artista europeo di origine ucraino-russa, sono rimasto nudo e indifeso come lo sono gli animali e le piante nella silenziosa protesta contro ogni tipo di follia ideologica.
Ferma la follia, coltiva la gentilezza!)
Le opere coinvolte nella La Guerra Russia Ucraina
Cristo della cattedrale armena di Leopoli
Cristo di Leopoli, XV secolo, legno. Leopoli, Ucraina, Cattedrale Armena
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Bibliografia
In preparazione
Link esterni
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