La terrazza a Sainte-Adresse di Claude Monet ritrae una veduta marina della località in Normandia dove il pittore passò la sua adolescenza.
Claude Monet, La terrazza a Sainte-Adresse, 1867, olio su tela, 98,1 x 129,9 cm. New York, Metropolitan Museum of Art
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Indice
Descrizione de La terrazza a Sainte-Adresse di Claude Monet
La veduta marina dipinta da Claude Monet ritrae una terrezza balneare in primo piano con il mare sullo sfondo. Sull’orizzonte, barche a vela spinte dal vento e battelli a vapore navigano in tutte le direzioni. Sulla terrazza un uomo e una donna in abiti eleganti ottocenteschi sono appoggiati alla balaustra di legno della terrazza. A destra, un uomo anziano, raffigurato di profilo, è seduto su una poltroncina di vimini. Accanto a lui siede poi una giovane, ritratta di schiena, riparata da un ombrellino bianco come il suo abito. Un’aiuola verde è dipinta a destra mentre a sinistra fiori e gladioli si estendono verso la terrazza. Infine, al centro, un’aiuola circolare è affiancata da due alte bandiere. Lunghe ombre si proiettano verso destra e verso il fronte del dipinto. Il cielo azzurro è ingombro di nubi e del fumo dei battelli.
Interpretazioni e simbologia de La terrazza a Sainte-Adresse di Claude Monet
Garden at Sainte-Adresse è il titolo con il quale il dipinto di Claude Monet è indicato presso il Metropolitan Museum of Art di New York. In Italia è conosciuto con il titolo La terrazza a Sainte-Adresse. Nel titolo inglese è posto l’accento sulla natura che decora la terrazza e rispecchia il titolo originale in francese, Jardin à Sainte-adresse.
Monet, dopo alcuni anni, definì quest’opera “il quadro cinese in cui ci sono delle bandiere”. Infatti il pittore dipinse La terrazza a Sainte-Adresse negli anni in cui era molto influente la pittura giapponese, moda definita Giapponismo. Nel decennio 1860-1870 Monet, Manet, Renoir, Whistler e altri pittori del gruppo collezionavano con grande interesse xilografie giapponesi a colori. Inoltre secondo i curatori del museo di New York, nel dipinto di Monet si possono rintracciare echi di una stampa dell’artista giapponese Hokusai. Monet forse prese ispirazione da questa xilografia che è ancora oggi esposta nella casa di Monet a Giverny.
I personaggi ritratti nel dipinto
Le due bandiere issate in alto sottolineano il prestigio turistico dei bagni di Sainte-Adresse, che era una località alla moda, molto amata dal turismo borghese francese e inglese. Nella scena compare il padre di Monet, Adolphe Monet, forse rappresentato nell’uomo seduto con un cappello panama. Negli altri personaggi gli storici hanno riconosciuto familiari del pittore. Nel dipinto si coglie l’atmosfera spensierata e brillante che si respirava in Francia durante il Secondo Impero. Monet dipinse i gladioli gialli e scarlatti che ricordano i colori della bandiera della Normandia forse per fare un omaggio alla regione nella quale trascorse l’infanzia.
La passione di Claude Monet per o riflessi della luce sull’acqua.
Proprio a Sainte-Adresse, località della Normandia, vicina a Le Havre, Monet trascorse l’adolescenza e dipinse le prime marine. Nel dipinto, il mare si trova in secondo piano e l’opera si può definire ancora un dipinto di figura. Progressivamente, con l’avanzare della sua carriera artistica, Monet dedicò sempre più spazio alle raffigurazioni di specchi d’acqua. Questa evoluzione rivela la sua grande passione per i riflessi della luce prodotti dalle superfici liquide. Per agevolare lo studio dal vero, l’artista allestì un atelier galleggiante su una barca.
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La terrazza a Sainte-Adresse di Claude Monet si trova a New York esposto al Metropolitan Museum of Art con numero d’inventario 67.241. Il The Met di New York acquistò l’opera di Monet grazie a contributi speciali e fondi forniti da amici del Museo nel 1967. Monet espose il quadro alla quarta mostra impressionista del 1879 con il titolo Jardin à Sainte-adresse.
L’artista e la società. La storia dell’opera La terrazza a Sainte-Adresse di Claude Monet
Claude Monet nacque a Parigi nel 1840 e morì a Giverny nel 1926. La terrazza a Sainte-Adresse risale al 1867, anno in cui il pittore francese aveva circa 27 anni. Monet dipinse La terrazza a Sainte-Adresse durante l’estate del 1867 in occasione del suo soggiorno nella località turistica di Sainte-Adresse sul Canale della Manica. Monet firmò il dipinto in basso a destra: Claude Monet
Lo storico dell’arte House, nel 1986, ipotizzò che Monet potrebbe aver rimosso due barche dal dipinto. I curatori del The Met ricordano a questo proposito l’esistenza di una radiografia d’archivio nella quale si individuano tre barche in secondo piano, ora coperte. Inoltre, nella prima stesura erano presenti altri fiori a destra dell’asta della bandiera a sinistra dell’immagine. Monet aggiunse altri piccoli aggiustamenti necessari a equilibrare la composizione.
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Lo stile de La terrazza a Sainte-Adresse di Claude Monet
Claude Monet fece parte del gruppo di pittori francesi che sperimentò il nuovo linguaggio pittorico indicato poi come Impressionismo. La terrazza a Sainte-Adresse è però un’opera di impostazione ancora tradizionale. Infatti, le figure umane e il paesaggio sono ben riconoscibili e non risultano offuscate nella visione immediata tipica della sua pittura matura.
In questo dipinto giovanile è già presente però una tensione prodotta dalla combinazione di tridimensionalità dello spazio e superficie bidimensionale. Questa cifra stilistica è considerata una caratteristica importante dello stile di Monet. L’ammirazione del pittore nei confronti delle stampe giapponesi è rappresentata proprio dalla concezione bidimensionale della scena.
Il lingguaggio pittorico
Monet, per questo dipinto, utilizzò esclusivamente colori puri. Le campiture accostate producono infatti contrastanti effetti di accentuazione cromatica o annichilimento, a seconda della volontà di Monet. La superficie dipinta è costruita con pennellate morbide e rapide che creano passaggi luminosi ottenuti dall’accostamento di macchie di colore puro. Monet per dipingere quest’opera utilizzò pennellate di diversa qualità e elaborò un linguaggio molto ricco . Nel caso del parasole della signora in primo piano, sono uniformi e regolari.
In altre zone sono più casuali. Invece, le pennellate che costruiscono l’abito della stessa figura, sono segmentate, e creano una superficie pittorica discontinua. La frammentazione si intensifica poi nell’abito della ragazza appoggiata alla balaustra. Sulla superficie del mare, rapidi tocchi curvi accennano a leggere increspature delle onde. Infine, piccoli tocchi di colore conpongono i fiori in primo piano. L’accostamento di colori scuri con colori luminosi ha permesso di evitare i mezzi toni e il chiaroscuro che rende le figure terrose e opache, e quindi di ottenere una maggiore luminosità del dipinto.
La tecnica La terrazza a Sainte-Adresse di Claude Monet
La terrazza a Sainte-Adresse di Claude Monet è un dipinto realizzato con impasto di colori ad olio applicato su tela. Le dimensioni dell’opera sono 98,1 centimetri di altezza e 129,9 cm di larghezza.
Il colore e l’illuminazione
La veduta è caratterizzata da colori brillanti e solari come l’azzurro del cielo, il blu del mare e il verde intenso della vegetazione. Gli abiti chiari delle due donne spiccano nel paesaggio mentre a destra si ritaglia la zona grigia del pavimento della terrazza con la figura chiara del villeggiante. Sul mare, le vele scure delle imbarcazioni si evidenziano contro il blu acceso dell’acqua. Infine i gladioli gialli e scarlatti, che si trovano in primo piano, ricordano i colori araldici della Normandia che si ritrovano anche nella bandiera di sinistra.
L’illuminazione della scena riproduce quella di un caldo pomeriggio primaverile. Infatti, il sole, basso sull’orizzonte, proietta verso destra lunghe ombre sul pavimento della terrazza.
Lo spazio
La scena rappresentata ne La terrazza a Sainte-Adresse è osservata dall’alto. Per questo il paesaggio marino è articolato in piani digradanti verso il mare. La lontananza è segnalata dalle grandezze relative delle figure, come le barche molto piccole, e le fasce orizzontali, sovrapposte verso l’alto. L’unico indicatore geometrico di profondità è la fuga prospettica disegnatata sul pavimento della zona verde a destra. In primo piano, poi, sono collocati i due turisti sulla terrazza secondo mentre in secodo piano si vedono l’uomo e la donna appoggiati al parapetto. Infine, sul fondo si trovano le imbarcazioni che procedono sul mare.
La composizione e l’inquadratura
Il dipinto è di forma rettangolare e l’inquadratura è orizzontale, adatta a una veduta marina. Le fasce orizzontali, rappresentate dal primo piano, la terrazza, dal mare e dal cielo. presentano inoltre una semplice e omogenea composizione, ordinata secondo principi tradizionali. La composizione geometrica è poi particolarmente stabile grazie all’evidente progettazione ortogonale. Le linee orizzontali e verticali sono rappresentante dal parapetto, dal profilo della terrazza, dal mare e rafforzate dalla sovrapposizione delle fasce compositive. Le libee verticali si trovano invece nelle aste delle bandiere che si rispecchiano simmetricamente.
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Bibliografia
- Claudio Pescio, Claude Monet. La poesia della luce, Giunti, 1999, ISBN 8809013255
- Maria Teresa Benedetti, Monet: i luoghi, n. 151, Giunti, 2001, ISBN 880902057X
- Vanessa Gavioli, Monet, in I Classici dell’Arte, vol. 4, Rizzoli, 2003
- Marco Goldin, Monet, la Senna, le ninfee. Il grande fiume e il nuovo secolo, Linea d’Ombra Libri, 2004, Collana: Grandi mostre, ISBN-10: 8887582831 ISBN-13: 978-8887582833
- Gérard-Georges Lemaire, Monet, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, ISBN-10: 8809994167, ISBN-13: 978-8809994164
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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 26 dicembre 2022.
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