La vestizione della sposa di Max Ernst è un dipinto surrealista nel quale compaiono figure da incubo.
Max Ernst, La vestizione della sposa (La Toilette de la mariée), 1940, olio su tela, 129,6 x 96,3 cm. Venezia, Collezione Peggy Guggenheim
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Indice
Descrizione del dipinto La vestizione della sposa di Max Ernst
Protagonista del dipinto di Max Ernst è una figura mostruosa dal corpo di donna nudo. Veste solamente un ampio mantello rosso unito sul petto da un clipeo che riproduce un volto. La testa, inoltre, è coperta da un cappuccio simile ad un gufo con piume rosse. La mano sinistra tocca il corpo di un’altra figura femminile a destra. Infine, tra le piume si scorge un occhio rivolto a destra. A sinistra, poi, si scorge un altro essere mostruoso di colore verde. Le gambe sono umane ma il corpo è ricoperto da penne. La testa è quella di un uccello palustre. Nella mano destra stringe la parte anteriore di una grande freccia spezzata. Il resto della freccia è appoggiato sul mantello di fronte a lui. La figura femminile di destra ha il corpo nudo. I capelli paiono di tessuto e si aprono verso l’alto a ventaglio.
In basso, a destra, un piccolo essere è fermo sul pavimento. Una parte del suo corpo è femminile. Presenta un grande ventre, genitali maschili, piedi palmati e quattro mammelle. Si porta la mano sinistra sul volto e ha gli occhi chiusi. Sul fondo è rappresentato un quadro, appeso alla parete. Riproduce la sposa nella stessa posizione ma in un ambiente con ruderi. Infine, il pavimento in prospettiva è composto da piastrelle alternate bianche nere. La parete di fondo, invece, è in mattoni e confina con un corridoio a destra che prosegue in fondo.
Interpretazioni e simbologia de La vestizione della sposa di Max Ernst
Max Ernst, nelle sue opere, dipinse figure da incubo. I suoi personaggi, infatti, appartengono a universi fantastici ed immaginari. Le atmosfere fantastiche, nei dipinti di Max Ernst, sono favorite dallo stile realistico dei corpi e degli ambienti. Infatti, le figure femminili ibridate con animali sono molto dettagliate. L’occhio dell’osservatore, quindi, si trova ingannato dalla verosimiglianza dell’immagine. Si trova, così, a vivere la stessa esperienza del sogno.
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La vestizione della sposa si trova alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia.
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Lo stile del dipinto La vestizione della sposa di Max Ernst
Max Ernst è considerato un artista surrealista insieme a Dalì, Magritte, Mirò e Paul Delvaux. La vestizione della sposa è un’opera del 1940 e rivela le influenze del periodo Surrealista.
La tecnica
Il dipinto di Max Ernst intitolato La vestizione della sposa è realizzato con colori ad olio su tela. L’impasto fu accuratamente sfumato per creare superfici uniformi e iperrealistiche. Il dipinto rivela un attento disegno preparatorio.
Il colore e l’illuminazione
L’opera di Max Ernst presenta toni prevalentemente caldi. Il colore più acceso ed evidente è il rosso del mantello piumato che si ripete nel dipinto appeso alla parete. I contrasti più importanti sono quelli fra i toni dei colori, saturi e brillanti. Inoltre i due nudi femminili, chiari, sono molto evidenti perché dipinti sul fondo scuro. La luce interna è soffusa e crea i solidi volumi delle figure.
Lo spazio
La vestizione della sposa di Ernst è una scena allestita all’interno di una stanza. Lo spazio è ricostruito grazie alla prospettiva geometrica che si osserva nelle fughe del pavimento e del soffitto a destra. La profondità è, poi, percepita grazie agli indicatori spaziali di sovrapposizione.
La composizione e l’inquadratura
Il dipinto di Max Ernst è rettangolare con sviluppo verticale. Tale inquadratura racchiude i quattro personaggi lasciando un minimo margine di fondo che li isola dal contesto ambientale. Il personaggio principale occupa l’intera altezza del dipinto mentre i due laterali circa un terzo ognuno.
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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: giorno mese 2023.
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- La vestizione della sposa
Consulta la pagina dedicata al dipinto di Max Ernst, La vestizione della sposa, sul sito della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia.
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