Marco Rabino, breve e provvisoria biografia

Metropolitani. Comunità urbane

Marco Rabino, Corso, Torino
Marco Rabino, Corso, Torino

Ho iniziato il mio percorso dipingendo comunità urbane rappresentate da persone qualunque immerse nella realtà cittadina. Nelle opere di quel periodo compaiono le vie di una metropoli popolate da veicoli, divise e altri elementi luccicanti, che rappresentano le superfici metalliche, luminose e riflettenti che si stagliano contro lo sfondo di archeologie industriali. Mi piaceva creare un grande contrasto cromatico che rappresenta la durezza degli ambienti urbani. Sono infatti dinpinti in bianco e nero densi e materici. La rappresentazione metropolitana si evolve poi nella rappresentazione del parco urbano concepito come ambiente di un necessario ritorno alla natura.

Frascami. Comunita arboree e comunità microbiche

Marco Rabino, Frascami
Marco Rabino, Frascami

La ricerca del paesaggio urbano lascia poi spazio all’indagine delle relazioni biologiche e organiche. Con lo stesso taglio medialista sono così passato ad una rappresentazione in dettaglio, più intima, che comprende intrichi di foglie e rami che si stagliano contro un cielo bianco e diventano grafi minimali dal gusto orientale.

Broadcast Yourself! Comunità online

Marco Rabino, Cam two
Marco Rabino, Cam two

In seguito alla diffusione della rete mi sono avvicinato con interesse e con grande curiosità ad una comunità online chiamata Camarades con sede ad Amsterdam che riuniva decine di migliaia di utenti. Il progetto comune era quello di offrire la propria vita al mondo della comunità attraverso l’uso di webcam. Ogni utente aveva la possibilità di salvare con un intervallo di tempo a piacere il flusso del proprio streaming. Ho analizzato questi frame e ne ho selezionato circa 65.000 di utenti che sentivo più vicino alla mia sensibilità. Ho seguito così le loro vite per circa tre anni e in questi tre anni ho ricavato del materiale per creare immagini dipinte, disegni, video e altro materiale utile a descrivere la vita della comunità. 

Detenzioni. Comunità detentive

Nel 2009 ho affrontato un percorso di insegnamento in carcere che mi ha portato a contatto con una realtà sconosciuta In poco tempo sono riuscito a stabilire valide relazioni con la comunità che opera all’interno di questa triste, ma anche interessantissima realtà. Ho dialogato con parte della popolazione detenuta che io seguivo, ma anche professionisti, persone dedite all’ospitalità in carcere, membri di associazioni e di cooperative che lavorano all’interno delle carceri italiane. Questa esperienza mi ha portato così a progettare un incontro tra la realtà della pena e gli artisti.

Ho poi  incontrato Roberta Toscano e con lei e altri membri dell’associazione che allora portavamo avanti, abbiamo pensato di espandere con più energia il progetto. Nei quattro anni di attività abbiamo contattato associazioni di artisti di fotografi di creativi e abbiamo collaborato con l’Università di Torino, il Dipartimento di Sociologia del diritto in particolare con il professor Claudio Sarzotti e la sua equipe di docenti. Abbiamo coinvolto circa 300 artisti organizzando decine di eventi, mostre fotografiche, convegni e uno spettacolo teatrale. Da tutto questo con badget ridottissimi e totalmente indipendente dalla dalla politica. Un grande aiuto e contributo l’abbiamo ricevuto dall’opera Pia Barolo di Torino che ci ha messo a disposizione l’intero palazzo nel 2012.

ADO. La social community

Gli anni di Detenzioni hanno richiesto un grande impegno.  Quindi la mia necessità era quella di ritirarmi da questo vortice di relazioni e di  eventi artistici. Così, verso la fine del 2017 è sorta in me le necessità di approfondire in modo più solido la tradizione artistica. Ho voluto condividere questa esperienza in rete trasformandola in un altro progetto di comunità. Ho fondato così un sito, analisidellopera.it, mettendo in pratica le mie conoscenze provenienti dalla sermiotica dell’arte, una mia passione fin dai tempi dell’accademia. Ho affrontato l’arte della tradizione come un linguaggio strutturato e ho messo a punto un format per l’analisi dell’opera d’arte. Dopo qualche mese dalla fondazione ho però dovuto rinunciare alla componente relazionale a causa dell’alto numero di richieste alle quali non riuscivo a far fronte. Il sito ad oggi conta circa diecimila opere pubblicate.

Io<->coloro. Comunità educative

Marco Rabino, tracce cromatiche, Duca d'Aosta, Torino
Marco Rabino, tracce cromatiche, Duca d’Aosta, Torino

Grazie a Roberta Toscano, da sempre stata molto attiva nella creazione di reti di relazioni, ho deciso di collaborare con le comunità scolastiche e formative del territorio per registrare le tracce cromatiche del gruppo componendole in un’unica installazione.

Tracce di resistenza. Comunità creative

Parallelamente a Io<->coloro, porto avanti un dialogo con artisti, curatori e proprietari di spazi artistici al fine di documentare le diverse reti creative territoriali. Grazie ai singoli eventi che raccoglieranno i ritratti colloquiali e dipinti dei singoli protagonisti emergerà la rete di relazioni che caratterizzano il territorio. In seguito al profondo cambiamento che ha subito in questi anni l’arte contemporanea, considero di grande interesse la rete di spazi espositivi, spesso offerte dai singoli artisti. Questa rete internazionale rappresenta la vera novità nel mondo dell’arte contemporanea, ora sofferente nella sua dimensione commerciale.

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