Una interessante interpretazione sul fenomeno del bullismo è offerta dall’illustrazione intitolala Bullying di Matt Mahurin. Elisa Configliacco Bausano, ci offre una lettura approfondita e professionale del fenomeno, utilizzando l’opera dell’artista statunitense come spunto per alcune riflessioni.
“Si prova una vergogna tremenda ad essere vittima di bullismo, perché ad un certo punto cominci a pensare che ci sia un motivo per cui sei stato preso di mira.”
(Matt Reves)
di Elisa Configliacco Bausano
Definiamo il bullismo
Il bullismo consiste in una serie di comportamenti aggressivi ripetuti nel tempo perpetrati dal bullo ai danni di una vittima designata.
Per atti aggressivi non si intende solo il danno fisico vero e proprio, ma anche l’emarginazione, le prese un giro, i dispetti, gli insulti e in genere tutte quelle azioni che possono portare un danno a chi le riceve.
Alla base del bullismo c’è uno squilibrio di potere: il bullo prevarica e sovrasta la vittima che è debole e incapace di difendersi.
Gli attori del bullismo hanno un ruolo ben preciso, come possiamo ben vedere nell’opera “Bullying”di Matt Mahurin.
Solitamente abbiamo il bullo, colui che perpetra l’attività violento. Nel dipinto è ben distinguibile l’atteggiamento aggressivo della ragazzina girata di spalle: le mani sono contratte in pugni, la posizione è rigida ed eretta, quasi volesse sovrastare l’altra. È apprezzabile la disparità fisica tra le due ragazze: la bulla è più alta e fisicamente più imponente dell’altra. Non di rado il bullo è anche più grande di età.
Abbiamo, poi, la vittima che subisce senza potersi opporre. Nell’opera notiamo che la ragazzina, più piccola ha un’espressione spaventata, ha le mani dietro la schiena e si trova sull’orlo del baratro che simboleggia la sua impotenza e l’inevitabilità della sua sorte.
Un altro ruolo che riscontriamo quasi sempre é quello degli spettatori che assistono alla violenza senza intervenire. In “Bullying” sono ritratti come ombre che incombono sulle due protagoniste.
In realtà, si riscontra spesso la presenza di altre due figure, assenti nell’opera, che sono gli aiutanti del bullo e quelli della vittima. I primi solitamente partecipano all’atto incitando il bullo, schernendo la vittima e a volte infierendo anche fisicamente. Gli altri, invece, aiutano la vittima difendendola e magari rischiando l’attenzione di un adulto.
Ma perché si diventa bulli o vittime?
Alcune ricerche hanno messo in luce che i bulli hanno una buona autostima e un’alta opinione di sé e delle proprie capacità e gli atti prepotenti servirebbero loro a guadagnare la stima degli altri, potere e attenzioni in modo da migliorare l’immagine di sé (Marsh e all., 2000). Il fatto che i bulli si percepiscano come “ben visti” dagli altri non significa che essi lo siano realmente.
Le vittime, al contrario hanno bassa autostima e scarsa opinione di sé (Menesini 2000). Questo li rende più sensibili alle sconfitte e meno capaci di affrontare conflitti e frustrazioni.
Il bullismo ha delle conseguenze?
Essere vittime di bullismo non é solo spiacevole nel momento in cui l’evento accade ma può portare, in futuro, a sviluppare diversi tipi di disturbo come ansia, attacchi di panico e depressione.
Per i bulli, invece, si presenta un maggior rischio di sviluppare un disturbo antisociale.
Il bullismo è, quindi, un fenomeno grave che non va sottovalutato o annoverato tra le semplici “ragazzate”. Appare essenziale intraprendere azioni per prevenire il fenomeno o quantomeno prendere provvedimenti quando lo si nota in quanto porta conseguenze a lungo termine nella vita sia di chi lo subisce che di chi lo agisce.
L’analisi dell’opera continua dopo questo avviso!
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Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.
Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.
Prevenire e combattere il bullismo con l’arte. Una proposta operativa
di Marco Rabino
Nell’ambito di una semplice analisi dell’opera o all’interno di un percorso strutturato per competenze, la lettura collettiva, in classe, dell’immagine Bullying di Matt Mahurin può offrire spunti e motivi di riflessione.
Le due ragazze si trovano di fronte e la più minacciosa, tra le due, è voltata di schiena.
La ragazzina, in Bullying di Matt Mahurin si sente minacciata, infatti, ha le mani dietro la schiena, il corpo eretto in una posizione di tensione.
La vittima per metà in ombra e per metà in chiaro è, forse, in una posizione ambigua. L’autore ci suggerisce che tutte le vittime hanno una parte di complicità con il bullo.
Il volto della vittima è alzato, verso la ragazzina minacciosa, ed ha un’espressione spaventata, in attesa.
La ragazzina bulla ha le mani contratte a pugno e le spalle tese, segno che sta cercando di imporre la propria volontà alla vittima.
Le due ragazze sono ai bordi di un burrone. La vittima è proprio al limitare del dirupo che si apre dietro di lei. Si trova quindi in una posizione, anche esistenziale, di grande pericolo, come tutte le vittime di bullismo.
Bullying parla anche della massa che non interviene e guarda la scena immobile
Nell’angolo destro in basso si trovano delle ombre a forma umana che lasciano intendere la presenza di altri spettatori. La forma delle ombre è semplice somigliano alle sagome dei giocatori di un calcio balilla.
La forma semplificata e la disposizione ritmicamente allineata delle ombre è simbolica. Vuole, forse, suggerire la serialità ottusa della mente di coloro che assistono, inermi, ad un evento di bullismo. I gregari assistono infatti senza reagire e si fanno spettatori e complici.
La composizione non è perfettamente centrale. Il cielo nuvoloso incombe sulle due ragazze. Al centro dell’immagine si trova il volto della ragazza bulla.
Il bordo del dirupo è trasversale e separa in due l’immagine. La forma frastagliata suggerisce un’atmosfera aspra e conflittuale.
Lo spazio tridimensionale è descritto dalle ombre che corrono sul terreno e vanno verso sinistra con un’angolo di quasi 45°.
Le figure delle due ragazze, nella loro scalarità, creano un triangolo prospettico che si incontra sul bordo sinistro.
Il cielo è grigio e nuvoloso, come se stesse per scoppiare un temporale.
Nell’insieme i colori dell’immagine sono tendenti al grigio, cupi e minacciosi. Infatti l’azzurro del cielo, che si intravede tra le nuvole, è spento, privo di vita.
Ci sono altre illustrazioni che si possono utilizzare, consulta, ad esempio, questa lettura di Bully before, Bully after.
Matt Mahurin è un illustratore, fotografo e regista nato a Santa Cruz (USA) nel 1959. Collabora con importanti riviste internazionali. Ha girato molti video musicali collaborando, tra altri, con gli U2, Def Leppard, Queensrỹche, Metallica, Tracy Chapman, Tom Waits, R.E.M. Peter Gabriel, Lou Reed, Cher e Alice in Chains.
Consulta il sito di Matt Mahurin
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