Il Medievalismo fu un atteggiamento culturale diffuso nell’Ottocento che rivalutava la cultura del Basso Medioevo.
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Il Medievalismo, diffuso nell’Ottocento, fu un atteggiamento culturale e figurativo che prese ispirazione dalla cultura del Basso Medioevo o del Primo Rinascimento. Inoltre, in alcuni casi le fonti di ispirazione furono racconti e cicli leggendari quali quello di Re Artù o quello Carolingio.
I fratelli Grimm e la nascita del medievalismo popolare
Il concetto di medioevo fantastico nasce ufficialmente nel Natale del 1812 quando i fratelli Grimm danno alle stampe una raccolta di duecento fiabe per bambini. I Grimm per riaffermare il passato glorioso della Germania raccolgono così decine di storie dalla tradizione popolare delle campagne e riambientano le fiabe fantastiche nei castelli tedeschi popolandole di principesse, trovatori, elfi e altre figure della mitologia nordica. Il medioevo si sovrappone e si integra così al Romanticismo.
La diffusione del medievalismo in Europa nel corso dell’Ottocento
Nel corso dell’Ottocento il Medievalismo si diffonde poi nel resto dell’Europa e in particolare in Francia e in Inghilterra attraverso la nascita del romanzo storico. Il concetto di Medievalismo, come elaborato nell’Ottocento cercò di riempire il vuoto lasciato dagli storici rispetto alle due epoche più narrate cioè il Classicismo e l’epoca moderna. Nel tentativo così di dare una forte identità all’epoca medievale, nell’Ottocento, sono state create in modo artificioso le identità nazionali, soprattutto del centro Europa. Nascono così i nazionalismi. Inoltre per supportare questo revival, la cultura ufficiale ripescò la vita di personaggi mitici come Giovanna D’Arco in Francia e altri nelle diverse nazioni europee che incarnassero i valori eroici e patriottici della nazione.
Il Medievalismo in Italia
Anche in Italia il Medievalismo offrì la possibilità di dare supporto all’identità nazionale e nell’arte il Romanticismo patriottico affondò a piene mani dai miti di personaggi storici o leggendari che incarnarono così i valori che ispirano gli ideali del Risorgimento. Nell’architettura si compiono poi interventi ricostruttivi ispirati allo stile romanico e gotico. Nonostante questo, gli architetti dell’epoca utilizzarono un linguaggio ricco di superfetazioni reinventate, torri, guglie, schemi strutturali che non rispecchiano la realtà storica ma risultano di particolare effetto scenografico.
È proprio questo linguaggio architettonico elaborato nel corso dell’Ottocento che spesso, nella cultura popolare, nel cinema e in parte della letteratura, rappresenta il Medioevo. Il centro storico di Bologna viene così ridisegnato in forme medievali come anche il borgo medievale del Valentino di Torino che assume un aspetto trecentesco su base però non strettamente filologica. Infatti in alcuni casi gli architetti si ispirarono più all’idea di costruzioni fantastiche medievali invece che alla reale conoscenza degli edifici del periodo.
Il medievalismo nel periodo fascista in Italia
Ogni fascismo ebbe la necessità di supportare la propria esistenza con una narrazione storica nazionale. Il fascismo fece riferimento all’ambito della romanità e al Medioevo italiano
Nel periodo fascista, in Italia l’epoca medievale tornò ad essere così un punto di riferimento e il regime istituì in tutto il territorio sagre e feste che ricordassero le origini storiche e culturali dell’Italia. Anche in architettura verso gli anni venti del Novecento si diffuse lo stlile neoclettico con riferimenti all’epoca medievale. Furono così progettati villini, palazzi e edifici di uso pubblico con riferimenti storici che fecero concorrenza alla nascita e alla diffusione della contemporanea architettura razionalista.
Il medievalismo alla base del nazismo in Germania
In Germania, il regime nazista sì configurò idealmente come l’erede degli Imperatori Svevi e quindi costruì la propria identità intorno ai miti e alle leggende e all’architettura medievale. Accanto alla riscoperta e alla ridefinizione di elementi architettonici, artistici e letterari, importanti funzionari nazisti si dedicarono alla ricerca di oggetti mitici di tradizione Cristiana, come il Santo Graal, considerati talismani di potere e vittoria.
Origini e significati del termine Medievalismo
Nel 1853 il critico dell’arte John Ruskin utilizzò invece il termine Medievalism proponendo una sua suddivisione delle epoche artistiche, Classicalism, Mediaevalism, Modernism.
Il concetto storico di Medioevo
Intorno alla metà del 1300, con lo sviluppo della cultura umanistica si delineò l’idea negativa sulla cultura medievale.
Francesco Petrarca, nel Trecento, elaborò la concezione di declino della cultura europea in seguito alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente nel 476 d.C. La tesi dell’umanista Petrarca fu sostenuta dalla dispersione della cultura e dell’arte classiche e della corruzione della lingua latina.
La condanna dell’ambiente vittoriano inglese
L’ambiente inglese della critica culturale utilizzò il termine medievalism come sinonimo di medieval e come accezione negativa. Infatti con tale termine venivano indicate le tendenze neo-cattoliche osteggiate durante l’era vittoriana nel Regno Unito, ufficialmente di religione protestante.
Le opere del Medievalismo
La Belle Dame Sans Merci di Frank Cadogan Cowper
Frank Cadogan Cowper, La Belle Dame sans Merci, 1924
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La Belle Dame Sans Merci di Frank Dicksee
Frank Dicksee, La Belle Dame sans Merci, 1902
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San Michele che sconfigge il drago di Emmanuel Fremiet
Emmanuel Fremiet, San Michele che sconfigge il drago, Circa 1897, gruppo scultoreo in rame, 617 x 260 x 120 cm. Parigi, museé d’Orsay
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La Belle Dame Sans Merci di John William Waterhouse
John William Waterhouse, La Belle Dame sans Merci, 1893
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La Ruota della Fortuna di Edward Burne-Jones
Edward Burne-Jones, La Ruota della Fortuna, 1883, olio su tela, 200 x 100 cm. Parigi, museé d’Orsay
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Premio di Torneo di Henri Cros
Henri Cros, Premio di Torneo, 1873, rilievo in cera policroma e perle in una cornice di legno nero, 125 x 109 x 20 cm. Parigi, museé d’Orsay
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Morte di Francesca da Rimini e di Paolo Malatesta di Alexandre Cabanel
Alexandre Cabanel, Morte di Francesca da Rimini e di Paolo Malatesta, 1870, olio su tela, 184 x 255 cm. Parigi, museé d’Orsay
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La Principessa Sabra di Edward Burne-Jones
Edward Burne-Jones, La Principessa Sabra, 1865, olio su tela, 105 x 61 cm. Parigi, museé d’Orsay
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Cantante fiorentino del XV secolo di Paul Dubois
Paul Dubois, Cantante fiorentino del XV secolo, 1865, statua di bronzo argentato, 155 x 58 x 50 cm. Parigi, museé d’Orsay
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La Belle Dame Sans Merci di Arthur Hughes
Arthur Hughes, La Belle Dame Sans Merci, 1863
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