Monumento funebre a Maria Cristina d’Austria di Antonio Canova

Monumento funebre a Maria Cristina d’Austria di Antonio Canova

Antonio Canova, Monumento funebre a Maria Cristina d’Austria, 1798-1805, marmo, Altezza 574 cm. Vienna, Augustinerkirche

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Monumento funebre a Maria Cristina d’Austria di Antonio Canova

Monumento funebre a Maria Cristina d'Austria di Antonio Canova
Monumento funebre a Maria Cristina d’Austria di Antonio Canova

Antonio Canova, Titolo, 1798-1805, marmo, Altezza 574 cm. Vienna, Augustinerkirche

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Indice

Descrizione del Monumento funebre a Maria Cristina d’Austria di Antonio Canova

Il Monumento realizzato da Canova ha l’aspetto di una piramide. Nel prospetto frontale è aperto una entrata formata da due ante una architrave che riporta una scritta: uxori optimae Albertus («Alberto alla sua ottima moglie»). Alcune figure umane entrano all’interno della piramide. La figura femminile, al centro, in abiti classici trasporta le ceneri della defunta. La accompagnano due adolescenti anche loro vestite con lunghe tuniche.

Sulla sinistra una giovane donna conduce un anziano che si appoggia ad un bordone. A destra una figura alata è seduta sui gradini della piramide si appoggia sulla schiena del leone disteso sulla base. Infine, in alto sulla facciata della piramide una figura femminile alata sostiene il ritratto scolpito di profilo di Maria Cristina d’Austria. Sulla sinistra un putto alato porge un ramo di palma. Le figure che accompagnano le ceneri sono unite da una ghirlanda di fiori. Inoltre passano su un tappeto che entra nella piramide.

Interpretazioni e simbologia del Monumento funebre a Maria Cristina d’Austria di Antonio Canova

Il monumento progettato e realizzato da Canova riflette il clima nato sul finire del Settecento della poesia sepolcrale. Un riferimento letterario si trova nel carme scritto da Ugo Foscolo intitolato Dei Sepolcri, composto nel 1806 e pubblicato nel 1807. Antonio Canova con quest’opera volle rappresentare la fatalità della morte, e il ricordo del defunto che rappresenta il sepolcro. Il tappeto che è disteso sui gradini, ed in parte all’interno del sepolcro, unisce idealmente la vita e la morte. Il duca Alberto programmò personalmente il programma iconografico.

L’entrata scura del sepolcro rappresenta al regno dei morti. La figura alata che regge medaglione con il profilo di Maria Cristina è la felicità Celeste. Il leone accovacciato simboleggia invece la fortezza. La donna che accompagna il vecchio cieco e la Pietà. Il giovane alato che si appoggia al leone rappresenta infine la tenerezza del duca verso la Sposa defunta. La scena progettata da Antonio Canova ricorda una rappresentazione teatrale. La forma triangolare della piramide potrebbe fare riferimento alla stessa forma del simboli massonico.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

Il duca Alberto di Sassonia Teschen commissionò nell’agosto del 1798 il monumento per ricordare la consorte morta il 23 giugno dello stesso anno. Il Monumento Funebre a Maria Cristina d’Austria si trova a Vienna, all’ inizio della navata laterale destra della chiesa ospitata nella Hofburg, il grande complesso del palazzo imperiale di Vienna. L’Augustiner – Kirche risale al Trecento e fu costruita dai monaci agostiniani.

L’artista e la società. La storia del Monumento funebre a Maria Cristina d’Austria di Antonio Canova

Antonio Canova terminò il  Monumento Funebre a Maria Cristina d’Austria nel 1805, lo scultore lavorò al monumento per sette anni, dal 1798 al 1805. II monumento rappresenta l’opera più importante di tale genere. Il primo progetto per il monumento è datato novembre 1798. Invece i modelli in gesso delle diverse figure che compongono il sepolcro risalgono al luglio del 1800. Il monumento fu completato all’interno della chiesa di Vienna tra il 12 giugno e il 27 settembre del 1805. L’opera fu inaugurata nell’ottobre dello stesso anno. Il monumento funerario riscosse un immediato successo.

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Lo stile del Monumento funebre a Maria Cristina d’Austria di Antonio Canova

Canova si ispirò probabilmente alla Piramide di Caio Cestio o Piramide Cestia, di Roma della Fine del I sec a. C. la stessa forma si ritrova anche nelle tombe dei Chigi che si trovano all’interno di Santa Maria del Popolo, nella Cappella di Raffaello, sempre a Roma. Canova utilizzò alcuni bozzetti del monumento funebre a Tiziano della basilica dei Frari di Venezia mai realizzato. Il leone accovacciato e il genio alato, provengono invece dalla tomba di papa Clemente XIII.

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Bibliografia

  • Marco F. Apolloni, Canova. Ediz. illustrata, 22 dicembre 1998; 2007, Giunti Editore Collana: Dossier d’art, EAN: 9788809761643
  • A. Coliva, F. Mazzocca (a cura di), Canova e la Venere vincitrice. Catalogo della mostra (Roma, 18 ottobre 2007-3 febbraio 2008), 30 ottobre 2007, Mondadori Electa, EAN: 9788837055899
  • S. Androsov, F. Mazzocca, A. Paolucci (a cura di), Canova. L’ideale classico tra scultura e pittura, 5 febbraio 2009, Silvana, EAN: 9788836612352
  • M. Guderzo (a cura di), Canova e la danza. Catalogo della mostra (Possagno, 3 marzo-30 settembre 2012), 1 gennaio 2012, Terra Ferma Edizioni, EAN: 9788863221596
  • M. Guderzo (a cura di) , Le Grazie di Antonio Canova, 1 gennaio 2013, Antiga Edizioni, EAN: 9788897784272
  • M. Guderzo, G. Cunial (a cura di), Antonio Canova. All’origine del mito. Catalogo della mostra (Aosta, 13 giugno-11 ottobre 2015). Ediz. italiana e francese, 25 giugno 2015, Silvana Collana: Cataloghi di mostre, EAN: 9788836631322
  • Giuseppe Pavanello (a cura di), Canova e l’antico. Catalogo della mostra (Napoli, 28 marzo-30 giugno 2019), 17 aprile 2019, Mondadori Electa, EAN: 9788891825216

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 21 marzo 2022.

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