Nicola Verlato

Nicola Verlato è un artista che utilizza la figurazione iperrealista per creare il mito contemporaneo a partire dalla galassia mediatica.

Pagina aggiornata il: 26 dicembre 2024. Torna a visitarci e troverai nuovi contenuti.

Immagine in copertina: Nicola Verlato, Assassinio di Christopher Marlowe – P. P. Pasolini, 2022, olio su tela. Courtesy Nicola Verlato

Temi e soggetti di Nicola Verlato

I soggetti di Nicola Verlato sono fatti di cronaca, contemporanea o del recente Novecento, che hanno lasciato il segno nella cultura occidentale. I protagonisti sono icone culturali e mediatiche dalle vite forti e dalle morti drammatiche. Su ammissione dell’artista, il suo intento è quello di dare forma ai “miti contemporanei” rappresentando pop star e personaggi della cultura.

Icone contemporanee nei dipinti di Nicola Verlato

Le sue opere ritraggono Iggy Pop, immortalato nel tripudio dei fans, James Dean, Michael Jackson, Robert Dowson e Pier Paolo Pasolini. E di Pasolini del quale ha disegnato un fregio monumentale in onore della sua memoria. Il progetto dell’artista è quello di decorare un mausoleo ad Ostia, alla memoria dell’intellettuale che considera l’unica icona culturale del Novecento italiano.

Iggy Pop inventa lo Stage Diving di Nicola Verlato, 2023
Iggy Pop inventa lo Stage Diving di Nicola Verlato, 2023. Courtesy Nicola Verlato

E poi l’eroica morte dello scrittore giapponese Mishima, anche lui legato alla memoria del poeta italiano. Per portare avanti la sua riflessione, Verlato pesca dall’universo dei media e dei nuovi media compiendo un’operazione UltraPop. In questo senso, il pittore veronese porta avanti la fiaccola accesa da Andy Warhol negli anni Sessanta e vi aggiunge la pratica della pittura di gloriosa memoria. La tradizione è quella della pittura tenebrista di Caravaggio e prima ancora manierista di Pontormo e Rosso Fiorentino. Non a caso artisti molto amati da Pier Paolo Pasolini che li prese a modello per alcune sue opere cinematografiche. In altre si colgono le raffinate e apollinee composizioni idealizzate e spettacolari di Guido Reni.

Mishima-Seppuku di Nicola Verlato, 2021
Mishima-Seppuku di Nicola Verlato, 2021. Courtesy Nicola Verlato

Esiste una linea di tragicità transgenerazionale che collega le opere di Nicola Verlato a quelle di altri grandi autori del passato. Sicuramente il naturalismo teatrale e sanguigno di Caravaggio e di alcuni suoi seguaci. Scene seicentesche di cruenti martìri. Mi vengono poi in mente le immagini inquietanti e sensuali di Renzo Vespignani che proprio a Pasolini dedicò una serie di lavori negli anni Ottanta del Novecento1.

Il surrealismo allegorico di Nicola Verlato

Nicola Verlato, è fautore di un surrealismo allegorico estremamente raffinato2 che porta avanti la migliore tradizione manierista. Alcuni la definiscono anti-minimalista e anti-iconoclasta per via del suo iperrealismo con il quale scolpisce volumi e ambienti. L’accuratezza con la quale opera Verlato non lascia nulla alla ricostruzione dell’osservatore. Infatti, i corpi vibrano nella loro fisicità e sembrano animarsi oltre la superficie della tela. L’effetto sull’osservatore è garantito da composizioni dinamiche di grande impatto

Il moltiplicarsi di corpi e arti nello spazio genera un movimento apparente che si avvicina al frammento di un video. I corpi dipinti da Nicola Verlato sono in costante movimento. Si articolano nello spazio ruotando, si avvitano e si capovolgono. E ancora, levitano nei cieli solidi che fanno da sfondo alle scene di figura. I personaggi dipinti dall’artista sono potenti rappresentazioni di un’umanità mitica.

Lo stesso Verlato ha dichiarato in una intervista3 di essere sempre stato “..attratto dai dipinti di arte molto violenta, molto di impatto“. I forti chiaroscuri e le prospettive forzate, proiettano i corpi nell’empireo della monumentalità classica anche grazie alle grandi dimensioni delle tele. La grande tradizione della figura classica si coglie nelle prospettive dal basso, dai modellati potenti e dalle torsioni dei busti. Verlato ha guidato, fin da giovane, la propria autoformazione nell’ambito della cultura figurativa cristiano-cattolica, senza rimanere costretto nella pittura di devozione. Invece, ha portato gli strumenti della tradizione religiosa alll’interno delle culture mediatiche del contemporaneo.

Dal caos alla cristallizzazione figurativa

La crazione dei dipinti di Verlato segue un iter complesso che, come dichiara l’artista, parte dal caos creativo per “…cristallizzare una complessità indecifrabile.3 il pittore inizia a disegnare schizzi apparenemente caotici nei quali è protagonista il movimento. seguono poi modelli tridimensionali in creta, plastilina o supporti digitali.

Studio per il mausoleo di Pier Paolo Pasolini a Hostia, 2020-2022
Studio per il mausoleo di Pier Paolo Pasolini a Hostia, 2020-2022. Courtesy Nicola Verlato

La tradizione figurativa prima di Nicola Verlato

Verlato porta consapevolmente avanti la tradizione figurativa, che in Europa, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ha subìto un arresto ideologico. Infatti, dai primi anni del Novecento, in seguito alle sperimentazioni delle Avanguardie Storiche, il mondo dell’arte ha continuato ad oscillare tra figura e astrazione. Così, in reazione alle Avanguardie, il mondo della cultura del primo dopoguerra proclama il Ritorno all’Ordine.

Gli artisti guardano al passato, al medioevo, al primo Rinascimento e riconquistano la figura. Persino un iconoclasta come Picasso, che frammentò i corpi nel primo Novecento, tornò al classicismo dei corpi. La figura fu po eroica protagonista nei regimi europei per essere infine deprecata con la fine della Seconda Guerra Mondiale. Troppo spesso l’arte è stata oggetto di manipolazione politica ed ideologica. Così splendidi corpi atletici, dipinti e scolpiti negli anni Venti e Trenta del Novecento hanno subìto l’ostracismo delle culture di sinistra che hanno rispolverato Nuove Avanguardie per creare i miti del nuovo mondo.

La rinascita della figurazione

Per Verlato la pittura è quasi una missione volta a riportare la figura umana al centro della narrazione contemporanea. L’Uomo protagonista di questa Rinascita è una figura mitica che, secondo la tradizione, racconta storie e dà significato alle nostre esistenze contemporanee. È una pittura coraggiosa quella di Verlato, che sfida il sistema dell’arte contemporanea, spesso, livellata sulla tradizione del post-concettuale e del minimalismo poverista.

Utilizza anche le nuove tecnologie digitali, come l’NFT, la CryptoArt, realizzando tre copertine del libro di Neri Pozza dedicato alla memoria di Pier Paolo Pasolini in forma di creazioni digitali NFT. Inoltre, Verlato, con la scelta di riportare il divino nell’uomo riscopre una dimensione eroica che si è ormai persa nell’era del pensiero debole. Pasolini era stato un profeta che ci aveva messo in guardia contro l’appiattimento mediatico. Gianni Vattimo, il filosofo, aveva, invece, descritto con la ragione il declino dei valori umanistici. Verlato, con la sua pittura riporta in auge il mito dell’umanità e celebra la fisicità del corpo umano facendo rinascere la tradizione della pittura di figura.

In occasione della pubblicazione di Caro Pier Paolo, il libro scritto da Dacia Maraini per celebrare i cento anni della nascita di Pier Paolo Pasolini, Neri Pozza ha chiesto all’artista Nicola Verlato, che ha dedicato un importante ciclo di opere alla figura del poeta, di realizzare tre copertine del libro in forma di creazioni digitali NFT.

Dare forma ai miti contemporanei

Verlato dichiara in una sua intervista che all’età di 15 anni fu profondamente colpito dalla lettura de La nascita della tragedia di Friedrich Nietzsche. Soprattutto dal rapporto tra apollineo e dionisiaco e dalla prevalenza di quest’ultimo nella musica di Wagner. Da queste influenze culturali nasce il cinema, il mito per eccellenza del Novecento, creatore delle moderne divinità. Sicuramente la formazione musicale del pittore gli ha permesso di riconoscere queste influenze e utilizzarle nella sua ricerca artistica. Verlato cita poi l’epica classica, l’Iliade e l’Odissea, creatrice di miti ma non di immagini.

Ecco che si delinea così il ruolo dell’artista, colui che dà forma al mito. Verlato indaga l’universo nuvoloso dei media fino a trovare “…luoghi più solidi: narrative che diventano più importanti di altre“.3 Verlato definisce l’universo mediatico un mondo gassoso, nel quale aleggiano storie più dense di altre. La forza di queste narrazioni le porta ad essere oggetto di film, romanzi, figurazioni o sculture. Fedele alla sua missione di artista, Verlato cattura queste narrazione dalle nebulose dei media e le trasforma in realtà, donando forma al mito contemporaneo.

Breve Biografia di Nicola Verlato

Nicola Verlato è nato a Verona nel 1965, ora vive a Roma ma per molti anni ha vissuto negli Stati Uniti d’America. La sua vocazione inizia giovanissimo quando a 5 anni modellava la terra argillosa della provincia veronese. La scoperta della pittura di Caravaggio, poi, dai 9 ai 14 anni la formazione da fra Terenzio, un pittore dei frati francescani di Lonigo. Studia musica a Verona e a Padova e poi architettura a Venezia. Nella città lagunare inizia a dipingere su commissione e pratica la figurazione sotto ogni forma. Decide quindi, a 28 anni, di dedicarsi all’arte a tempo pieno e inizia ad esporre in Italia e all’estero. Vive a Milano e poi, dal 2004 a New York dove insegna alla New York Academy of Art e quindi a Los Angeles. Verlato ha partecipato nel 2009 alla Biennale Internazionale d’Arte di Venezia.

Imola Musei dedica una grande mostra antologica all’artista Nicola Verlato curata da Diego Galizzi. 𝗠𝘆𝘁𝗵 𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝘁𝗶𝗼𝗻 presenta più di cinquanta opere appositamente selezionate per rappresentare al meglio il percorso espressivo dell’artista: per la maggior parte dipinti, ma anche disegni e sculture. Si tratta della più importante rassegna antologica che illustra la carriera dell’artista dopo i recenti eventi espositivi che lo hanno visto protagonista alle Terme di Diocleziano e al Maschio Angioino di Napoli. Myth generation, mostra dal 26 ottobre 2024 al 19 gennaio 2025 nelle sale espositive del Museo San Domenico, Imola Musei

Note

(1)Renzo Vespignani Come mosche nel miele… olii tecniche miste disegni.
(2)Nicola Verlato, Galleria Giovanni Bonelli.
(3)Rebecca Delmenico, La pittura contemporanea secondo Nicola Verlato. L’intervista, Artribune, 5 dicembre 2023.

  • Il sito di Nicola Verlato
  • Il canale You Tube di Nicola Verlato

Bibliografia

  • Renzo Vespignani Come mosche nel miele… olii tecniche miste disegni. Mostra fatta all’Accademia di Francia (villa Medici) nel 1985. Per ricordare P. P. Pasolini a dieci anni dalla Morte, 1985, EAN: 2560460028801
  • Gianni Vattimo, Pier Aldo Rovatti, Umberto Eco, Gianni Carchia, Alessandro Dal Lago, Maurizio Ferraris, Leonardo Amoroso, Diego Marconi, Giampiero Comolli, Filippo Costa, Franco Crespi. Il pensiero debole, Feltrinelli Collana: Universale economica. Saggi, 2009 EAN 9788807721779
  • Suzanne Hudson, Painting Now, Thames & Hudson, 2015, 2018, ISBN-10 0500294054 ISBN-13 978-0500294055
  • Friedrich Nietzsche, Susanna Mati (Traduzione), La nascita della tragedia, Feltrinelli Editore, 2015, ISBN 8845901998

Sitografia

  • Rebecca Delmenico, La pittura contemporanea secondo Nicola Verlato. L’intervista, Artribune, 5 dicembre 2023. Leggi l’articolo
  • Nicola Verlato, L’enfant prodige, RAI Cultura. Contenuti video Leggi l’articolo
  • Omaggio a Pier Paolo Pasolini. L’artista Nicola Verlato dedica un Mausoleo Virtuale allo scrittore, RAI Cultura. Contenuti video Leggi l’articolo
  • Una Cappella Sistina della street art dedicata a Pasolini. Omaggio al grande scrittore, poeta e regista. RAI Cultura. Contenuti video Leggi l’articolo
  • Nicola Verlato. Myth generation, mostra dal 26 ottobre 2024 al 19 gennaio 2025 nelle sale espositive del Museo San Domenico, Imola Musei. Leggi l’articolo
  • Nicola Verlato, Galleria Giovanni Bonelli. Leggi l’articolo
  • Nicola Verlato, L’arte è ineliminabile. Nicola Verlato replica ad Achille Bonito Oliva, ArtsLite, 24 febbraio 2024. Leggi l’articolo

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