Piazza del Carmine di Ottone Rosai si trova nella zona dell’Oltrarno di Firenze nella quale nacque l’artista nel 1895.
Ottone Rosai, Piazza del Carmine, 1922, olio su tela, 50 x 72 cm. Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti
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Indice
Descrizione di Piazza del Carmine di Ottone Rosai
Il muro di cinta separa dalla piazza il giardino di Palazzo Rospigliosi Pallavicini. Si intravedono infatti una siepe, un albero e i tetti degli edifici.
Interpretazioni e simbologia di Piazza del Carmine di Ottone Rosai
Ottone Rosai dipinse diverse versioni dello scorcio di Firenze che si trova Oltrarno dove nacque l’artista. L’opera presenta una interpretazione quotidiana e popolare di una veduta cittadina. A prima vista appare dimessa e Rosai sembra non voler dare valore al quartiere di Firenze. In realtà si tratta di una scelta precisa che richiama la tradizione artistica toscana e la media con i linguaggi delle Avanguardie di inizio Novecento. Piazza del Carmine di Ottone Rosai propone quindi una interpretazione anti-retorica del luogo. Nel dipinto di Ottone Rosai è ritratto il lato destro della piazza come appare ancora oggi.
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Piazza del Carmine di Ottone Rosai si trova a Firenze esposta presso la Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti. La Galleria acquistò il dipinto di Ottone Rosai nel 1941 in occasione della XII Mostra d’Arte del Sindacato Interprovinciale Fascista di Belle Arti. Presso lo stesso museo sono presenti anche le opere intitolate Bagnanti e Bettola acquistate nove anni prima.
L’artista e la società. La storia dell’opera Piazza del Carmine di Ottone Rosai
Ottone Rosai dipinse Piazza del Carmine nel 1953. Il pittore firmò l’opera con la scritta “O. Rosai” che si trova in basso a destra. Ottone Rosai dipinse Piazza del Carmine in un periodo molto felice della sua vita. Proprio negli anni Venti del Novecento, infatti, l’artista superò la sua adesione alle avanguardie e aderì alle novità del Ritorno all’Ordine con personale linguaggio figurativo. Il dipinto fu sottoposto a restauro nel 2014.
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Lo stile di Piazza del Carmine di Ottone Rosai
Ottone Rosai è considerato dagli storici dell’arte come uno dei maggiori interpreti della cultura di Firenze della prima metà del Novecento. I dipinti di Rosai, infatti, ritraggono scorci popolari della città toscana che non rientrano nel circuito delle vedute tradizionalmente più riprodotte. L’artista nacque nel quartiere di Oltrarno e nella sua breve vita realizzò molte piccole opere dedicate alle stradine e alle piazze del suo quartiere.
La piazza è deserta e la sua rappresentazione si avvicina alle opere metafisiche dipinte da Giorgio de Chirico. I volumi dell’architettura urbana infatti sono geometrici e squadrati. I colori terrosi e la forte geometrizzazione delle forme ricordano le esperienze cubiste e il linguaggio di alcune opere futuriste. Rosai infatti si avvicinò al Cubismo e alla Metafisica insieme ad Ardengo Soffici e a Carlo Carrà. Inoltre la semplificazione formale ricorda la pittura di Masaccio.
La tecnica
Piazza del Carmine è un dipinto realizzato con impasto di colori ad olio applicato su una tela di 50 centimetri di altezza e 72 cm di larghezza.
Il colore e l’illuminazione
L’opera di Ottone Rosai riprende i colori terrosi e bruni che caratterizzano la sua pittura. I colori terrosi e grigi contribuiscono ad appesantire le masse delle figure.
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Bibliografia
- Ottone Rosai, Ardengo Soffici, (a cura di E. Pontiggia), Carteggio (1914-1951), Abscondita Collana: Miniature, 2010, EAN: 9788884162502
- C. Cresti, Luigi Cavallo (a cura di), Firenze e Rosai. La città e il suo pittore, Pontecorboli Editore, 2012, EAN: 9788897080343
- Luigi Cavallo, Luigi Morandi, Ottone Rosai in una raccolta fiorentina, Gli Ori, 2019, EAN: 9788873367499
- Adriano Bimbi, Antonio Natali, Ottone Rosai. Pittore di figura, Polistampa, Collana: Le colonne, 2020, EAN: 9788859620969
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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 8 febbraio 2022.
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