Reclining figure di Henry Moore è un’opera iconica della condizione umana che l’artista replicò più volte a partire dal 1938.
Henry Moore, Reclining figure, 1984, fibra di vetro, 340 x 900 x 310 cm. Londra, Kew Gardens
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Indice
Descrizione della scultura Reclining figure di Henry Moore
La grande figura bianca è una struttura composta da tre blocchi principali. Secondo una lettura antropomorfa, una delle parti rappresenta un busto umano. si individuano infatti la testa rappresentata da un disco nel quale è visibile una porzione tagliata verso l’alto. Si possono riconoscere anche due elementari braccia che poggiano sul terreno. Il busto presenta due seni e identifica la figura umana come femminile. La parte centrale rappresenta poi il bacino e poggia a terra. Infine una lunga struttura parallela al terreno corrisponde alle gambe distese.
Interpretazioni e simbologia di Reclining figure
Le Reclining figure sono ispirate al corpo umano disteso. Spesso si tratta di corpi femminili che rappresentano, come nella scultura primitiva, la fertilità. La posizione reclinata delle figure inoltre sottolinea la vicinanza e l’appartenenza dell’uomo alla natura. Proprio per questi significati di speranza nella futura integrazione tra uomo e ambiente nel secondo dopoguerra Moore diventò il più importante scultore europeo. Inoltre lo stesso artista dichiarò di voler rappresentare anche elementi del paesaggio attraverso le forme sintetiche delle Reclining figure.
La Reclining figure di Moore può quindi essere interpretata come un corpo femminile disteso oppure un paesaggio. Infatti si possono identificare le parti principali di un corpo umano. Sono identificabili le gambe, le braccia il torso e la testa. Se però vogliamo interpretarlo come un paesaggio si possono vedere in essa colline, valli e formazioni rocciose. Alcuni critici hanno considerato i fori praticati da Moore nella sua scultura come un tentativo di creare una tensione interna alla forma.
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La Grande figura reclinata (Reclining figure) di Henry Moore si trova nello spazio esterno dei Kew Gardens di Londra.
L’artista e la società. La storia dell’opera Reclining figure
L’artista nacque nel 1898 quindi l’opera intitolata Grande Figura reclinata esposta al Kew Gardens del 1984 fu realizzata poco prima della sua morte avvenuta il 31 agosto 1986.
La prima versione di quest’opera è del 1938 e misura 32.4 cm centimetri. Una copia si trova presso la Peggy Guggenheim Collection di Venezia. La Oversea-Chinese Banking Corporation di Singapore nel 1984 commissionò poi una versione in bronzo lunga 9 metri. L’opera si trova attualmente all’esterno del Centro OCBC di Singapore. Una copia in bronzo è esposta presso la Henry Moore Foundation a Perry Green. Infine la versione in fibra di vetro bianca lunga 9 metri è stata esposta ai Kew Gardens dal 2004.
Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.
Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.
Lo stile di Reclining figure di Henry Moore
Le Reclining figure di Henry Moore non sono figure banalmente antropomorfe come altre opere degli artisti a lui contemporanei. Nelle sue sculture lo scultore inglese riuscì a conciliare la scultura moderna con la scultura classica. Inizialmente le opere di Henry Moore presero il via da quelle di Derain e Brancusi. Invece dal 1930 assunsero una maggiore complessità. Nella scultura realizzata nel 1938, e replicata diverse volte, la struttura si avvicina alle opere del surrealismo.
La tecnica
La Reclining figure dei Kew Gardens è realizzata in fibra di vetro bianca. Si tratta di un materiale sintetico a base di resina acrilica che permette una grande resistenza agli agenti atmosferici. Inoltre offre il vantaggio di essere meno pesante del bronzo e della pietra.
La luce sulla scultura
La superficie bianca della scultura riflette la luce solare e assume una leggerezza che compensa la sua grande dimensione. Inoltre i colori dell’ambiente si riflettono sulle ombre proprie della scultura e contribuiscono ad integrarla con l’ambiente circostante.
Rapporto con lo spazio
Una delle caratteristiche più importanti delle Reclining figure è la monumentalità che le rende adatte anche a grandi ambienti esterni. Tale caratteristica si coglie anche nelle opere di piccole dimensioni. Le Reclining figure acquistano così una propria struttura compositiva con rimando al corpo umano. Infine il senso del volume sembra scaturire dall’essenza stessa della stessa materia.
La struttura
Le scultura di Moore assume una forma aperta e significativa se vista da diverse prospettive. Perde così l’aspetto monolitico iniziale e assume un aspetto organico. I volumi essenzialmente sono tre. Quello corrispondente al busto. Segue poi il bacino poggiato al suolo. Infine il tronco che suggerisce le gambe della figura.
Evoluzione delle Reclining figure di Henry Moore
Henry Moore utilizzò le Reclining figure furono lungo tutta la sua carriera artistica.
Il padre di Moore era un ingegnere minerario e l’artista crebbe tra i minatori e le miniere. Questo ambiente lo spinse fin dall’infanzia ad osservare e a studiare la superficie delle rocce e alle azioni degli elementi su di esse. Le prime Reclining figure realizzate da Moore nel 1924 apparivano come un blocco solido e richiamavano la frontalità delle statue primitive. In seguito, dal 1930, le forme diventano più articolate e vengono attraversate da grandi buchi. Verso la fine degli anni Trenta del Novecento le forme si assottigliano, si presentano con più aperture e si articolano con arti sintetizzati.
Così dopo aver sperimentato la sintesi di un corpo disteso lo scultore iniziò a sperimentare l’integrazione con il paesaggio. Un primo esempio di questo tipo di opera Moore lo realizzò tra il 1926 e il 1930. Sono figure scolpite nella pietra, fuse in bronzo o modellate con il cemento. Sono opere monumentali e astratte ispirati ad uno stile arcaico dell’arte precolombiana. Dopo il 1930 queste forme diventano più complesse e fluidi e meno frontali. Infine la forma definitiva viene assunta con la versione del 1938 dalle dimensioni di 32.4 cm centimetri.
Durante la seconda Guerra Mondiale l’artista si riparava nelle stazioni della metropolitana per sfuggire ai bombardamenti tedeschi. Molti dei suoi soggetti furono così ispirati dai suoi concittadini che condividevano i grandi ambienti con lui. Moore inoltre fu influenzato dalla scultura tribale, primitiva e in gioventù studiò attentamente le sculture sumere ed egizie del British Museum di Londra.
Moore dopo il 1959 modificò ulteriormente le forme delle Reclining figures che assumono volumi più definiti. Inoltre iniziarono ad articolarsi in due o tre blocchi collegati fra loro.
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Bibliografia
- Giovanni Carandente, Moore, Giunti Editore Collana: Dossier d’art, 5 ottobre 2005, EAN: 9788809035560
- Erich Neumann, Henry Moore e il suo immaginario archetipico, Moretti & Vitali Collana: Il tridente. Saggi, 7 giugno 2012, EAN: 9788871865003
- Henry Moore, Sulla scultura, Abscondita Collana: Miniature, 25 settembre 2018, EAN: 9788884167224
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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 20 aprile 2021.
Approfondisci la lettura consultando le schede delle altre opere di Henry Moore intitolate:
- Reclining figure
- Grande torso: arco
- Madre e figlio (Draped Reclining Mother and Baby)
Leggi La vita e tutte le opere di Henry Moore
Consulta la pagina dedicata al dipinto di Henry Moore, Reclining figure, sul sito dei Kew Gardens di Londra e presso la Henry Moore Foundation, versione del 1938. La copia presso la Peggy Guggenheim Collection.
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