Il Ritratto di Francesca Blanc di Giacomo Manzù ritrae la figlia della baronessa romana Anita Blanc che donò poi l’opera ai Musei Vaticani.
Giacomo Manzù, Ritratto di Francesca Blanc, 1940 -1941, bronzo, 97 x 40 x 58 cm. Città del Vaticano, Musei Vaticani, Collezione d’arte contemporanea
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Indice
Descrizione del Ritratto di Francesca Blanc di Giacomo Manzù
La protagonista della scultura di Giacomo Manzù è raffigurata nuda e in posa da modella. La giovane siede in posizione raccolta, con le gambe incrociate, leggermente sollevate, e le braccia abbandonate in avanti. Il volto è chinato verso il basso e gli occhi sono chiusi.
Interpretazioni e simbologia del Ritratto di Francesca Blanc di Giacomo Manzù
La statua in bronzo realizzata da Giacomo Manzù ritrae la figlia della baronessa romana Anita Blanc che al tempo era adolescente. In uno studio a sanguigna, la giovane indossa scarpette da danza che indicano la probabile passione della ragazza. La posa raccolta e l’espressione leggermente malinconica descrivono il suo carattere riservato. Inoltre le gambe incrociate e le braccia morbidamente distese suggeriscono la naturale eleganza della protagonista che copre la sua nudità con delicatezza. L’intenzione di Manzù fu quella di creare un’opera di nudo priva di erotismo, alludendo alla bellezza adolescenziale della giovane. I curatori della Collezione vaticana riportano una dichiarazione dello scultore che chiarisce la sua intenzione. «Credo finii nel 1941 contento di aver fatto questo fiore senza foglie, perché di fronte alla bellezza infantile l’animo si nutre di purezza».
Manzù negli anni Venti e Trenta del Novecento, come altri artisti dell’epoca, propose nuovamente la figurazione dopo le esperienze delle Avanguardie del primo Novecento. Il suo Ritorno all’Ordine fu caratterizzato dalla scultura pre-rinascimentale di tradizione italica. Nella figura di Francesca Blanc si coglie inoltre un riferimento alla Venere pudica di epoca classica che si copre timidamente perché colta di sorpresa mentre si prepara a bagnarsi in una fonte. Alla fine dell’Ottocento, Degas realizzò piccoli bronzi di ballerine adolescenti che ricordano la grazia sottile del Ritratto di Francesca Blanc di Giacomo Manzù.
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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione
Il Ritratto di Francesca Blanc di Giacomo Manzù è custodito a Città del Vaticano presso i Musei Vaticani, esposto nella Collezione d’arte contemporanea. Anita Blanc, nel 1975, donò l’opera di Giacomo Manzù ai Musei Vaticani.
La baronessa romana Anita Blanc commissionò a Manzù il ritratto in bronzo della figlia nel 1940. Lo scultore impiegò circa un anno per realizzare l’opera, definita un capolavoro dai curatori della Collezione d’arte contemporanea dei Musei Vaticani. Manzù inviò il ritratto alla IV Quadriennale romana del 1943, evento prestigioso e ufficiale del regime fascista. La giuria premiò l’opera con il “Gran Premio” per la Scultura.
L’artista e la società. La storia del Ritratto di Francesca Blanc di Giacomo Manzù
Giacomo Manzù scolpì il Ritratto di Francesca Blanc negli anni 1940 -1941, all’età di circa 33 anni. Manzù era nato a Bergamo il 22 dicembre 1908. Morì il 17 gennaio 1991 a Roma.
Giacomo Manzù, che viveva a Milano, ritrasse la giovane soggiornando a Roma diverse volte nelle quali disegnò schizzi e bozzetti. Una sanguigna intitolata Studio per Francesca (1939-1940), è custudita proprio nella Collezione vaticana.
Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.
Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.
Lo stile del Ritratto di Francesca Blanc di Giacomo Manzù
Il Ritratto di Francesca Blanc mostra le caratteristiche principali della scultura di Giacomo Manzù. Lo scultore si ispirò alla scultura della tradizione italica antica ed elaborò un linguaggio plastico semplificato e dai tratti essenziali. Infatti non è presente una forte evidenza muscolare idealizzata che si ritrova nelle sculture di epoca classica. In questa direzione anti-eroica e anti-monumentale va anche interpretato il tono intimistico e quotidiano del soggetto. La posa è aggraziata ma denota un intento naturalistico che si coglie nella descrizione dei seni. Insieme alla sintesi formale, queste caratteristiche avvicinano la sua scultura all’impressionismo plastico di Medardo Rosso.
La tecnica del Ritratto di Francesca Blanc di Giacomo Manzù
Il Ritratto di Francesca Blanc di Giacomo Manzù è una fusione in bronzo. L’opera misura 97 centimetri di altezza 40 cm di larghezza e 58 cm di profondità.
La luce sulla scultura
La superficie brunita e lucida della scultura assorbe la luce ambientale che però si riflette nella parti rilevate creando un intenso chiaroscuro con le zone in ombra. La luce naturale che proviene dall’alto mette parzialmente in ombra il viso e sottolinea il tono intimo dell’opera e il carattere riservato e timido della giovane.
Rapporto con lo spazio
La protagonista della scultura per via della sua posizione si chiude allo spazio esterno. La visione dell’opera richiede una posizione frontale dell’osservatore. Nonostante ciò, anche le viste laterali offrono la possibilità di cogliere gli aspetti formali tipici della scultura di Giacomo Manzù.
La struttura
La figura di Francesca Blanc è leggermente inclinata a destra dell’osservatore. Questa particolarità crea una minima instabilità ottica che arricchisce la posizione della giovane. In basso, invece, la sua gamba sinistra arquata crea un forte segno plastico che rappresenta una modalità distintiva della scultura di Manzù.
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Bibliografia
- Mario Ferrazza, Collezione d’Arte Religiosa Moderna, Novedades, 2000, ISBN: 978-88-8271-181-
- Micol Forti, Nadia Righi (Curatori), La passione. Arte italiana del ‘900 dai Musei Vaticani. Da Manzù a Guttuso, da Casorati a Carrà, Silvana, 2022, EAN: 9788836651450
- Manzù, Fabbri, Collana: Grandi monografie, EAN: 9788845056468
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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 15 aprile 2023.
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Consulta la pagina dedicata al dipinto di Giacomo Manzù, Ritratto di Francesca Blanc, sul sito dei Musei Vaticani, Collezione d’arte contemporanea di Città del Vaticano.
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