Rocco Normanno è un pittore salentino che si ispira alla pittura della tradizione, in particolare a quella di Caravaggio.
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Immagine in evidenza: Rocco Normanno, Il Suicidio, 2011, 105 x 150 cm, olio su tela. Courtesy Rocco Normanno
Rocco Normanno è un esponente della nuova figurazione italiana che si ispira ai grandi artisti del passato. Il pricipale artista di riferimento del pittore, infatti, è Caravaggio e per questo è considerato, insieme a pochi altri, un neo-caravaggesco italiano. I soggetti di Normanno sono scene bibliche e mitologiche che l’artista attualizza con un realismo spinto, definito dalla critica ultrarealismo. Normanno, inoltre, realizza ritratti e, nel solco della tradizione seicentesca, nature morte nelle quali rieccheggiano le invenzioni dei maestri del passato.
L’ultrarealismo di Rocco Normanno
Rocco Normanno dichiara come artista di riferimento Caravaggio. In particolare, Normanno guarda al suo realismo popolare che rappresenta un punto di riferimento per la poetica dell’artista. Il critico Vittorio Sgarbi, definisce Normanno come pittore virtuoso. La virtuosità si coglie, infatti, nella qualità della sua pittura, curata e levigata, e nel disegno preciso. Una cifra fondamentale del lavoro di Normanno, nei dipinti biblici e mitologici di figura, è l’ambientazione contemporanea. Il Cristo, Maria, Giuseppe e i protagonisti delle narrazioni, assumono i panni di amici del pittore che li ritrae senza alcuna idealizzazione. Lo stile di Rocco Normanno si può definire così ultrarealismo. I suoi personaggi indossano infradito, pantaloncini e magliette e sembrano recitare il mito. In alcuni casi, la caratterizzazione è talmente ordinaria da ricordare le sculture di Duane Hanson.
I soggetti della pittura di Rocco Normanno
I soggetti preferiti da Rocco Normanno sono racconti biblici e scene di genere, che descrivono la quotidianità della sua terra. Inoltre, per attualizzare i soggetti religiosi, l’artista ambienta i personaggi delle narrazioni nel tempo presente. Questa scelta è stata particolarmente apprezzata da Vittorio Sgarbi, mentore di Normanno. Infatti, i modelli delle sue opere sono parenti e amici che si prestano a interpretare personaggi biblici o, semplicemente, loro stessi.
Le opere di cronaca nera di Rocco Normanno
In alcuni dipinti di soggetto religioso, la tensione è talmente cruenta, da avvicinarsi alle contemporanee rappresentazioni di cronaca nera. L’omicidio casalingo compiuto da Giuditta, ambientato tra pentole e arredi domestici. Un ragazzo di strada che sgozza un Golia in pantaloni grigi. Una Medea della provincia italiana che affonda un coltello da cucina sul figlio Giulio, adolescente mentre Niccolò attende la sua sorte atterrito. Vengono, così, involontariamente, alla mente, alcuni fatti di cronaca recente che hanno sconvolto la Nazione. Rocco Normanno, in queste opere, è ostinatamente legato alla realtà popolare contemporanea che evoca nei dettagli. Sono, così, le mutande da mercato di Oloferne, la brandina di metallo da campeggio dove dorme il figlio di Medea, la tuta da motociclista di Mercurio e i bleu jeans logori dei migranti in fuga verso l’Egitto.
La Bibbia attualizzata
In alcuni dipinti la citazione dalla tradizione è evidente, come si può vedere ne Incredulità di San Tommaso del 2005 o in Giuditta e Oloferne del 2006. In altri, è preponderante la componente teatrale e interpretativa come in Partenza per Betlemme del 2003 e Maddalena Penitente del 2005. Non manca la prova d’abilità sull’anatomia maschile del San Sebastiano, del 2008, e della donna di vita in Maddalena Penitente, del 2005.
Normanno interpreta i soggetti biblici con una sensibilità molto vicina a Caravaggio. Infatti, come il pittore del Seicento, coglie l’umanità nelle figure religiose che assumono i panni di amici e parenti. Ma, questa vicinanza dei modelli al pittore non è necessaria alla narrazione. Normanno utilizza il materiale umano che fa parte della sua quotidianità, così come hanno fatto molti pittori della tradizione. Amici e parenti hanno prestato il volto e il fisico per mettere in scena i racconti, interpretando prima che il personaggio, l’umanità semplice. Nell’umano risiede il divino, in ognuno di noi agisce una parte del mito.
Il mito secondo Rocco Normanno
Ai personaggi dipinti di Rocco Normanno non appartiene però la sensualità corrotta di alcune opere di Caravaggio, o di altri secentisti. Come si può vedere nel suo Narciso del 2007, i corpi dei protagonisti sono quelli della quotidianità. Gli abiti sono quelli di tutti i giorni e gli oggetti di scena si possono trovare in ogni casa. Così, Marte a riposo, del 2008, è un giovane cacciatore, dai piedi nudi, accompagnato dalle sue armi. In Mercurio a riposo, del 2009, lo stesso modello posa in abiti da biker, seduto accanto alla sua potente motocicletta. In queste opere, Normanno esercita tutto il suo virtuosismo per riprodurre con grande attenzione i particolari del veicolo, il peso e la tessitura dei panneggi e la consistenza della materia.
Le scene di genere e i ritratti di provincia
Le scene di genere dipinte da Normanno raccontano la vita degli abitanti di provincia. Probabilmente della provincia pugliese, dove ancora sopravvivono le tradizioni. Le massaie al lavoro con Donna che fa la pasta del 2007 e Donna che spenna i polli del 2008. L’anziana di casa è ritratta in Vecchia con la bambola del 2009 e ne La badante del 2010. I ceramisti, del 2010, ritrae due artigiani al lavoro. Un vezzo stilistico di Normanno sono i nudi parziali dei protagonisti. Infatti, il virtuosismo anatomico del pittore si esprime anche nei torsi di giovani ed adolescenti, che interpretano fatti e miti o, forse, proprio sè stessi, nei ritratti e nelle scene di genere.
Normanno realizza anche un gran numero di ritratti e alcuni dei modelli si ritrovano nelle sue opere di figura. Così, Laura ed Enrico del 2014 diventano Giuseppe e Maria nella fuga in Egitto. I piccoli Giulio e Niccolò interpretano i figli di Medea. Non manca poi un caravaggesco ritratto di Vittorio Sgarbi, illuminato dalla luce elettronica dello smartphone.
La natura morta
Rivisitando la tradizione pittorica del Seicento, Normanno propone le sue nature morte. In questi dipinti, il gap temporale viene però a mancare. Infatti, le composizioni ritraggono frutta, fiori, cacciagione e oggetti senza evidenti riferimenti al contemporaneo. Anche in questi dipinti si colgono echi della pittura di tradizione. Le canestre alludono alla più famosa Canestra di Caravaggio. La cacciagione è forse figlia delle nature morte fiamminghe. I tendaggi, poi, portano alla memoria Baschenis. E ancora, le stoviglie in ceramica e i colori accesi dai fondi scuri di Francisco de Zurbarán. Normanno ha voluto confrontarsi anche con la macelleria e ha dipinto una testa di bue scorticato. Prima di lui lo hanno fatto i fiamminghi, i Carracci con piccola e grande macelleria, Rembrandt, Delleani e Caillebotte con Testa di vitello e lingua di bue.
Guarda le nature morte di Rocco Normanno sulla pagina del sito dell’artista.
Biografia di Rocco Normanno
Rocco Normanno è nato nel 1974 a Taurisano, in provinciadi Lecce, in Puglia. Si diploma presso l’Istituto Professionale per il Commercio di Lecce. Nel 1993 si trasferisce a Firenze per frequentare la facoltà di Giurisprudenza. Normanno si immerge così nel clima artistico della città e ha la possibilità di ammirare da vicino e studiare le opere d’arte del Rinascimento. Intanto, matura l’idea di dedicarsi all’arte e, si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 2005 è l’incontro con il critico italiano Vittorio Sgarbi che, nel 2006, lo presenta con una personale alla Casa dell’Arte al Teatro di Piacenza. Da questo momento partecipa a diverse mostre e premiazioni.
Visita il sito di Rocco Normanno dove trovi sue opere in esposizione e una selezione di testi critici.
Sitografia
- Rocco Normanno su Wikipedia. Leggi la voce
- Rocco Normanno – Sincretismo contemporaneo, su Artribune. Leggi l’articolo
- Francesca Amé, Normanno è proprio un «Eccellente pittore», Il Giornale, 13 Gennaio 2017. Leggi l’articolo
- Rocco Normanno sul sito Eccellenti Pittori. Leggi la voce
- Rocco Normanno su Facebook
- Monica Paggetta, L’anacronismo rivisitato di Rocco Normanno, Artuu, 16 Febbraio 2024. Leggi l’articolo
Bibliografia
- Vittorio Sgarbi, L’ombra del Divino nell’arte contemporanea, Firenze, Cantagalli, 2011
- F. Libè, Rocco Normanno. Mediterraneo assoluto, Massa e Cozzile, 2013
- Claudio Della Bartola (a cura di), Rocco Normanno – Dipinti, Pacini editore, ISBN 978-88-6995-970-7
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