Sintesi di una partita di calcio di Carlo Carrà

Sintesi di una partita di calcio di Carlo Carrà è un dipinto che esalta il vigore dei calciatori attraverso la rappresentaizione di un’azione di gioco.

Carlo Carrà, Sintesi di una partita di calcio, 1934, olio su tela, 100 x 69 cm. Roma, Galleria d’Arte Moderna

Descrizione di Sintesi di una partita di calcio di Carlo Carrà

La scena sportiva realizzata in Sintesi di una partita di calcio di Carlo Carrà mostra cinque giovani atleti impegnati nel gioco del calcio. Due protagonisti sono ritratti in primo piano, di spalle. Quello di sinistra si trova più in basso mentre quello di destra, con la maglietta azzurra, compie un salto verso l’alto. Al centro del dipinto, un calciatore con la maglia rossa, i pantaloncini neri e le ginocchiere compie un balzo verso il pallone che vola nell’aria a sinistra, verso l’angolo superiore. Si tratta probabilmente di un portiere. Altri due giocatori con la maglia azzurra, posti davanti e dietro il calciatore, cercano di contrastare la sua azione. In basso, sul terreno, si vede una linea bianca tracciata sul campo di gioco. Infine, sulla parete è affisso un manifesto.

Interpretazioni e simbologia di Sintesi di una partita di calcio di Carlo Carrà

Sintesi di una partita di calcio di Carlo Carrà è una delle poche opere d’arte dedicate a questo sport.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

Sintesi di una partita di Calcio è custodita a Roma, presso la Galleria d’Arte Moderna con numero d’inventario AM 1016. L’artista espose il dipinto nel 1935 in occasione della Seconda Quadriennale di Roma. Il Governatorato di Roma, del governo fascista, lo acquistò per esporlo a quella che allora si chiamava Galleria Mussolini, ora Galleria d’Arte Moderna di Roma.

L’artista e la società. La storia dell’opera Sintesi di una partita di calcio di Carlo Carrà

Carlo Carrà dipinse Sintesi di una partita di calcio nel 1934. Carlo Carrà nacque nel 1881, quindi realizzò l’opera all’età di circa 53 anni. In quegli anni l’artista era uscito da tempo dalle esperienze del Futurismo approdando alla Pittura Metafisica. Infatti come molti altri artisti della sua generazione, abbandonò l’esperienza delle Avanguardie artistiche per abbracciare gli ideali del Ritorno all’ordine. Così, come molti artisti europei, tornò a dipingere figure più realistiche che potevano interessare un maggior numero di persone.

L’esperienza delle Avanguardie, invece, aveva catturato soprattutto gli intellettuali e un ristretto ambito di addetti ai lavori. L’artista non era molto interessato al calcio ma, come altri artisti, era alla ricerca di soggetti dinamici. Il dinamismo del gioco e le azioni dei calciatori erano proprio quello che faceva al caso suo e decise di affrontare il tema in questo dipinto. Infatti, la figurazione abbracciata dal pittore nel primo dopoguerra, fu mediata dal suo interesse compositivo. Carrà rimase sempre un grande ricercatore e sperimentò il dinamismo dell’immagine anche se aveva ormai abbandonato il Futurismo.

Infatti, proprio una delle esigenze del regime dell’epoca era la facile lettura delle immagini a favore di una loro rapida e semplice comprensione. La priorità propagandistica del fascismo spinse gli artisti a portare avanti ricerche visive in direzione di un’arte popolare indirizzata alle masse e non più a pochi e raffinati collezionisti.

Il Regime fascista e lo sport in Italia

Nel giugno 1934 la Nazionale di calcio dell’Italia, guidata da Vittorio Pozzo, aveva battuto la squadra della Cecoslovacchia. Grazie a questa vittoria il governo fascista in piena propaganda poteva vantare di aver vinto la prima volta il campionato del mondo. Mussolini era un gran propagandista e puntava sulle vittorie sportive per imporre l’immagine dell’Italia a llivello internazionale. Gli artisti erano invitati a creare figure di atleti vigorosi e forti che potevano incarnare l’ideale del vitalismo e diffondere l’idea dell’eccellenza italiana all’estero. Per sottolineare questa importanza, nel 1936 e nel 1939, il CONI promosse la Mostra Nazionale di arte Sportiva a Roma.

Per questo motivo il fascismo promosse con grande enfasi la rappresentazione della vita sportiva. A Roma, il regime, incaricò molti sculturi di creare statue di atleti per decorare lo stadio che ora è conociuto come Stadio Olimpico o Stadio dei marmi. Lo stesso Carrà, oltre a Sintesi di una partita di calcio, negli anni Trenta del Novecento realizzo molti dipinti che raffigurano atleti. Un suo affresco murario compare nell’atri del Palazzo dell’Arte a Milano. Anche il pittore Achille Funi aveva realizzato il suo affresco raffigurante i Giochi atletici italiani. Furono molti gli artisti Novecentisti che dipinsero o scolpirono atleti per il regime. tra questi vi furono Ottone Rosai, Campigli, Achille Funi, Tato, Munari, Moschi, Fausto Pirandello, Janni e Afro.

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Lo stile di Sintesi di una partita di calcio di Carlo Carrà

La scena dipinta da Carlo Carrà in Sintesi di una partita di calcio presenta le caratteristiche presenti nei suoi lavori degli anni Trenta del Novecento. Infatti, in seguito all’adesione alle teorie del Ritorno all’Ordine, Carrà avviò una ricerca artistica ispirata alle forme dell’arte prerinascimentale. Le figure dei calciatori sono, così, semplificate e ricordano i bassorilievi e le sculture dell’arte medievale e del Romanico. Ovviamente, questa sistesi formale non è imemdiatamente evidente e nemmeno speculare a quella dell’epoca. Si tratta, invece, si un processo di semplificazione intellettuale delle forme, finalizzato a dare maggiore enfasi al loro valore compositivo. Così, le figure dei calciatori, diventano cunei dinamici, con gli arti aderenti al corpo, oppure figure più articolate, come nella parte alta. Questa strategia compositiva contribuisce a creare una base solida che crea verso l’alto il dinamismo di gambe e braccia.

Come nella scultura medievale, i volumi morbidi sono semplici, con pochi particolari. Le anatomie sono estremamente semplificate e le diverse figure sono sottolineate da una sottile linea di contorno. I colori, poi, sono applicati attraverso campiture uniformi che contribuiscono a determinare l’iconicità della scena. La necessità di creare immagini di semplice e univoca comprensione, avvicina così questo stile di Carlo Carrà ai rilievi delle cattedrali romaniche. Il risultato fu quello di creare opere d’arte di grande qualità ma leggibili e comprensibili per colti intellellettuali e osservatori occasionali.

La composizione e l’inquadratura di Sintesi di una partita di calcio di Carlo Carrà

La composizione di Sintesi di una partita di calcio di Carlo Carrà è caratterizzata da un attento equilibrio delle figure dei calciatori. Il pittore ha saputo rendere dinamica la scena attraverso l’alterzanza delle masse cromatiche e il ritmo che si crea grazie alle posture degli atleti. Inoltre si crea una spinta verso l’alto che genera una efficace sensazione di forza. Infatti, a partire dal calciatore in basso a sinistra, le altre figure sono disposte sempre più in alto, verso il bordo superiore del dipinto. La figura con la maglia rossa, otticamente, scatta come una molla verso il pallone, spinta dalle altre blu che la circondano.

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Bibliografia

Massimo Carrà, Ester Coen, Gérard-Georges Lemaire, Carlo Carrà, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, 1987, 1998, EAN: 9788809760066
Carlo Carrà, La mia vita, (a cura di Massimo Carrà), Abscondita Collana: Carte d’artisti, 2002; 2018, EAN: 9788884166661

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 10 dicembre 2024.

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