Il Situazionismo è stato un movimento politico e ideologico degli anni Sessanta del Novecento che influenzò alcuni artisti europei.
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Immagine: Pinot Gallizio, Notte etrusca
Il Situazionismo, o Internazionale Situazionista, è nato ufficialmente nel 1957 ed ha esteso la sua influenza per tutti gli anni Sessanta del Novecento. Questo movimento filosofico-sociologico, di ispirazione marxista e anarchica, ebbe molto seguito tra alcuni artisti. Secondo gli storici, il movimento raggiunse il suo apice con la rivolta giovanile del Maggio del Sessantotto a Parigi. Infatti, gli esponenti del Situazionismo si unirono alle rivendicazioni di studenti e operai sostenendo la loro battaglia.
Il Situazionismo ha riunito artisti e intellettuali intorno ad una profonda critica della società dei consumi e della cultura di massa. Il principale obiettivo dei situazionisti fu così la realtà dello spettacolo, dei programmi di intrattenimento e la pubblicità. Infatti, il Situazionismo criticava con forza la mercificazione e la creazione del consumatore passivo e inconsapevole. Le sue radici storiche si possono rintracciare in alcune esperienze delle Avanguardie, del Surrealismo, Dadaismo, Costruttivismo russo e del Lettrismo.
Gli artisti, attraverso i loro interventi, volevano rendere consapevole il proprio pubblico e liberarlo dai condizionamenti dei media. L’osservatore delle loro azioni fortemente critiche era così coinvolto in un’azione liberatoria dalle costrizioni moderne. Quindi, i protagonisti della stagione artistica non produssero molte opere ma agirono per determinare situazioni esistenziali.
Il Détournement nel Situazionismo
I situazionisti utilizzarono il Détournement per decodificare i messaggi mediatici per poi rielaborarli creando nuovi significati in grado di sovvertire il sistema. Il termine esteso è détournement di elementi estetici precostituiti.
L’Urbanismo unitario
Uno dei concetti più interessanti del Situazionismo fu l’Urbanismo unitario. Secondo questo principio, gli artisti tendevano a riprogettare il tessuto urbano per favorire lo scambio e la creatività. La deriva era un altro interessante metodo di indagine utilizzato come strumento di conoscenza. Consisteva nel vagare senza meta per la città guidati dall’intuito o dal caso. Questo vagare, permetteva all’artista di entrare in contatto con il tessuto urbano e con i suoi abitanti senza cadere nella banalità della visita turistica.
La Psicogeografia e la Deriva
La Psicogeografia si può considerare una mappa emotiva dello spazio urbano. Attraverso l’analisi della disposizione di edifici, strade e quartieri, i situazionisti rivelavano i condizionamenti dell’architettura di una città sui suoi abitanti. Secondo i teorici del movimento ogni tipologia urbana genera un impatto emotivo sugli abitanti condizionando il loro modo di percepire la realtà. Attraverso lo strumento della Deriva, gli esploratori situazionisti mappavano i luoghi più carichi emotivamente.
Questa vagare senza meta permette, infatti, di percorrere la città al di là dei percorsi obbligati che la vita sociale ci impone. Ognuno di noi, solitamente, percorre la città per andare al lavoro, raggiungere le attività commerciali o per altre incombenze pratiche. Raramente sperimentiamo una conoscenza più ambia e inattesa del quartiere. I Situazionisti tentavano, così, di riappropriarsi di questi spazi per offrire ai cittadini alternative all’alienazione del lavoro industriale e all’omologazione della cultura mediatica di massa.
Protagonisti e artisti del Situazionismo
Come in ogni movimento, ci furono artisti e intellettuali che dettarono i presupposti ideologici del Situazionismo. Guy Debord, fondatore e teorico del Situazionismo, scrisse il libro “La società dello spettacolo“. In questo testo Debord produsse una critica feroce alla società consumistica e alla cultura di massa. L’artista danese Asger Jorn utilizzò il détournement dipingendo molte opere nelle quali interpretò molti stereotipi della cultura popolare. Il filosofo belga Raoul Vaneigem pubblicò “Il trattato del sapere vivere”, che rappresenta un testo cardine delle idee situazioniste. Inoltre, sviluppò una dura critica del lavoro alienante e promosse una teoria della liberazione sessuale.
L’italiano Giuseppe Pinot-Gallizio portò il Situazionismo in Italia dipingendo grandi tele dipinte con materiali industriali, con soggetti contro la produzione di massa. Nei Paesi Bassi, operò Constant Nieuwenhuys pittore e urbanista autore di utopie urbane. Lo scrittore ungherese Attila Kotányi diffuse il Situazionismo in Europa orientale. La condizione femminile entrò nel contesto situazionista grazie alla scrittrice francese Michèle Bernstein. Altri importanti personaggi legati al Situazionismo furono Ansgar Elde, Mario Perniola, Piero Simondo, Alexander Trocchi, Raoul Vaneigem, Jacqueline de Jong, Gianfranco Sanguinetti.
Sviluppi e influenze del Situazionismo
Il Situazionismo ha fornito spunti importanti a movimenti culturali quali il Punk nei suoi aspetti di critica della società. Inoltre, rispetto alla componente territoriale, alcuni critici ravvisano nelle attività della Street Art l’influenza dell’attivismo urbano situazionista. Le idee situazioniste, soprattutto la Psicogeografia, si possono collegare alle sperimentazioni della Land Art. Infine, le tendenze più recenti che riportano gli artisti alle esperienze situazioniste sono il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, operazioni collettive sul territorio e azioni performative che riflettono sulla memoria di una comunità territoriale. In particolare, il progetto diffuso di Pistoletto comprende elementi di critica sociale e politica e il tentativo di ridefinire il rapporto emotivo tra comunità e territorio.
Bibliografia
- Guy Debord, La società dello spettacolo (1967; traduzioni: De Donato 1968; Stampa Alternativa 1974/76; Vallecchi 1979; Agalev 1990; SugarCo 1990; Baldini e Castoldi 1997; Massari 2002)
- Guy Debord, Commentari sulla società dello spettacolo (1988; traduzioni: SugarCo 1990; Baldini e Castoldi 1997)
- R. Vaneigem, Trattato del saper vivere ad uso delle giovani generazioni (1967; traduzioni: Vallecchi 1973; Barbarossa 1996; Malatempora 1999; Massari 2004; secondo la volontà di Vaneigem, nuova traduzione e presentazione (“Passato prossimo e futuro anteriore”) a cura di S.Ghirardi, Castelvecchi 2006)
- Mirella Bandini, L’estetico, il politico, da Cobra all’Internazionale situazionista (1948-1957), Officina Edizioni, Roma 1977
- AA.VV. I Situazionisti, Manifestolibri, Roma, 1991.
- A.Jappe, Debord, Tracce, Pescara, 1993
- Gianfranco Marelli, Una bibita mescolata alla sete. Internazionale situazionista, BFS edizioni, Pisa 1996. ISBN 978-88-89413-73-9
- Sergio Ghirardi, Non abbiamo paura delle rovine. I situazionisti e il nostro tempo, Derive Approdi, Roma, 2007.
- Leonardo Lippolis, “La nuova Babilonia”. Il progetto architettonico di una civiltà situazionista, Costa & Nolan, Milano 2007.
- Leonardo Lippolis, Urbanismo unitario. Antologia situazionista, Testo & Immagine, Torino 2002
- Letizia Goretti, La vertigine del gioco. L’azione dell’Internazionale situazionista tra arte e politica, Anteferma edizioni, Conegliano, 2021. ISBN 9791259530066
- Daniele Vazquez, Manuale di Psicogeografia, nerosubianco edizioni, Cuneo, 2010
- Ugo Nespolo, Situazionismo, Giunti Editore Collana: Dossier d’art, 2020, EAN: 9788809985469
- Oliviero Toscani, Ne ho fatte di tutti i colori. Vita e fortuna di un situazionista, La nave di Teseo + Collana: Oceani, 2022, EAN: 9788893951210
Storia del Situazionismo
- Sergio Ghirardi e Dario Varini, Internazionale situazionista : ce n’a été qu’un debut, La Salamandra, Milano, 1976
- Nottingham psychogeographical unit (1999) Breve storia dell’Internazionale situazionista, Nautilus, Torino 1999. (59 p.)
- Mario Perniola, I situazionisti, Castelvecchi, Roma, 2005, ISBN 88-7615-068-4
- Mario Perniola, L’avventura situazionista. Storia critica dell’ultima avanguardia del XX secolo, Milano, Mimesis, 2013. ISBN 978-88-575-1716-2
- Mario Lippolis, Ben venga maggio e ‘l gonfalon selvaggio!, (Edito a cura della Accademia dei Testardi), Carraia (LU), 1987, 368 p. (Contiene appendice documentaria. Fumetto illustrato)
- Miguel Amorós, Breve storia della sezione italiana dell’Internazionale Situazionista, 2015
- Gianfranco Marelli, L’Amara vittoria del situazionismo: per una storia critica dell’Internationale Situationniste, BFS edizioni, Pisa 2015
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