Stefano Collicelli Cagol è un curatore artistico italiano con una solida conoscenza della storia espositiva in ambito artistico.
Pagina aggiornata il: 17 marzo 2025. Torna a visitarci e troverai nuovi contenuti.
In copertina: Stefano Collicelli Cagol, foto di Alessandro Cantarini
di Marco Rabino
Stefano Collicelli Cagol è considerato una personalità di rilievo nel contesto dell’arte contemporanea in Italia. Dal 2015 al 2017 è stato Curator at Large del Trondheim kunstmuseum in Norvegia. Cagol, inoltre, è stato curatore e direttore di importanti istituzioni culturali tra le quali La Quadriennale di Roma, nel 2020 presso la quale ha organizzato, insieme ad altri, l’edizione intitolata “Quadriennale d’arte 2020 FUORI“, che si è svolta dal 30 ottobre 2020 al 9 gennaio 2021.
Dal 10 Dicembre 2021, è direttore del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato. Il critico ha una formazione internazionale, infatti ha conseguito un Dottorato di ricerca (Doctor of Philosophy) in Curating presso il Royal College of Art di Londra nel 2014. Questa formazione ha consentito a Cagol di maturare una particolare conoscenza circa le esposizioni artistiche nel corso del tempo. Inoltre frequentando ambiti internazionali ha potuto tessere relazioni con i principali attori dell’arte contemporanea.
Stefano Collicelli Cagol ha curato esposizioni e progetti presso: Palazzo Grassi, Venezia; LUX Artists’ Moving Image, Londra; steirischer herbst festival, Graz; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; Fondazione Querini Stampalia, Venezia. Ha pubblicato saggi in cataloghi e riviste quali lo Stedelijk Studies, Domus, Flash Art e Mousse.
Sperimentazione e contaminazioni di Stefano Collicelli Cagol
Stefano Collicelli Cagol è nato a Padova nel 1978. Tra il luglio 2018 e il gennaio 2019 ha iniziato la sua collaborazione con il Politecnico di Torino come “Visiting Teacher” nel corso di “Exhibition and Display” del MA di II Livello “Design for Arts” Successivamente, ha continuato a insegnare in questo corso. Il suo profilo accademico gli ha permesso così di lavorare per importanti istituzioni pubbliche in qualità di esperto di realtà sperimentali nel mondo dell’arte. Infatti gli è riconosciuta una grande capacità operativa che si nutre della sua solida formazione storica. in particolare, la sua formazione lo ha portato a ripensare il ruolo delle istituzioni museali italiane nel contesto contemporaneo, considerando anche le realtà internazionali. La sua specificità è quella di sperimentare nuovi approcci con il pubblico attraverso progetti che coinvolgono attivamente il visitatore e che riflettono le tendenze più attuali dell’arte.
Le mostre organizzate da Stefano Collicelli Cagol mettono in rilievo una certa contaminazione tra le diverse espressioni artistiche. Questa specificità è unita alla ricerca di nuove forme di museo nell’ottica di sperimentare una nuova visione della pratica espositiva. Tra le principali esperienze che hanno rivelato il taglio curateriale di Cagol vi sono FUORI, del 2020, presso la Quadriennale di Roma, dove ha esplorato le tendenze più innovative dell’arte italiana contemporanea. Invece, presso il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato ha curato numerose esposizioni tra le quali “Satura” con l’artista Louis Fratino, “Hide Me in Your Belly”, e la mostra dedicata a Margherita Manzelli dal 14 dicembre 2024 al 11 maggio 2025.
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