Il Trittico di San Giovenale di Masaccio è considerato dagli storici la svolta della pittura fiorentina verso il Rinascimento.
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Masaccio, Trittico di San Giovenale, 1422, tempera su tavola a fondo oro, 108 x 65 cm. Cascia di Reggello, Museo Masaccio
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Descrizione del Trittico di San Giovenale di Masaccio
Il Trittico di San Giovenale è composto da tre tavole. La tavola centrale presenta dimensioni minori e raffigura la Madonna seduta su un trono con Gesù Bambino in braccio. Due angeli raffigurati di schiena sono inginocchiati in basso e in primo piano. Gesù Bambino stringe un grappolo d’uva. Inoltre porta le dita della mano destra alla bocca. Questo particolare fa pensare al fatto che il Bambino abbia mangiato alcuni acini.
Nelle due tavole laterali sono raffigurate figure di santi. Nella tavola di sinistra si vedono San Bartolomeo e San Biagio. Nella tavola di destra invece si trovano San Giovenale e Sant’Antonio Abate.
Interpretazioni e simbologia del Trittico di San Giovenale di Masaccio
La tavola centrale interpreta il tema della Maestà della Madonna. Si tratta di un tema iconografico che prevede la Vergine accompagnata da Gesù Bambino, seduta su un trono. In alcuni casi sono presenti angeli, in altri invece sono radfigurati alcuni Santi. In tal caso il modello iconografico è quello della Sacra conversazione.
Il grappolo d’uva che tiene in mano Gesù Bambino è un simbolo dell’eucarestia. Il grappolo o solamente alcuni acini, sono presenti in molti dipinti nei quali compare il Bambino.
I santi dei pannelli laterali
San Giovenale, che compare nella tavola di destra, è il santo al quale la chiesa è dedicata e quindi da il titolo al trittico. Il santo indossa l’abito vescovile e mostra il messale aperto sulle cui pagine è scritto il Salmo 109.
Sant’Antonio Abate lo accompagna. Questo santo è protettore delle campagne e quindi compare spesso nelle chiese costruite nei luoghi agricoli.
Nel pannello di sinistra è dipinto San Bartolomeo. Il santo è riconoscibile grazie agli attributi iconografici. Infatti si riconosce il Vangelo di Matteo che Bartolomeo portò in India durante la sua opera di predicazione. Un altro attributo è il coltello che indica il suo martirio. Infatti San Bartolomeo subì la scorticazione.
Accanto a San Bartolomeo è dipinto San Biagio con l’abito da vescovo e il pastorale. Anche lui fu martirizzato e il suo attributo è lo strumento acuminato utilizzato dai cardatori per districare la lana.
Gli storici sono concordi nel considerare i motivi che portarono alla raffigurazione di San Giovenale e Sant’Antonio. Uno si riferisce alla chiesa e l’altro alle campagne. Non è chiara invece la presenza di San Bartolomeo e di San Biagio. Qualche storico ipotizza che i nomi dei due Santi fossero legati alle famiglie di possidenti del posto, Carnesecchi e Castellani.
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Bibliografia
- John T. Spike, Masaccio, Rizzoli libri illustrati, Milano 2002 ISBN 88-7423-007-9
- Alessandro Salucci, Masaccio e la cappella Brancacci. Note storiche e teologiche, 2014, Polistampa, EAN: 9788859613923
- Gloria Fossi, Masaccio. Ediz. illustrata, 6 aprile 2016, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, EAN: 9788809993655
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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 27 dicembre 2021.
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