Veduta del bacino di San Marco dalla Punta della Dogana è un dipinto di Canaletto che raffigura uno scorcio molto pittoresco di Venezia.
Canaletto (Giovanni Antonio Canal), Veduta del bacino di San Marco dalla Punta della Dogana, 1740-1745, olio su tela, 53 x 70 cm. Milano, Pinacoteca di Brera
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Indice
Descrizione della Veduta del bacino di San Marco dalla Punta della Dogana di Canaletto (Giovanni Antonio Canal)
Nel dipinto, Canaletto dipinge i palazzi e le chiese di Venezia che si riflettono sull’acqua della laguna. A destra del quadro, è ben visibile il Palazzo Ducale. Dietro di esso, si scorge, poi, la cupola della Basilica di San Marco e una parte di essa. Verso sinistra, si nota, invece, l’alta colonna con la statua di S. Teodoro e, infine, il campanile della Basilica di San Marco. I palazzi che si affacciano sulla laguna si allineano e continuano oltre il bordo sinistro. In primo piano alcune gondole traversano il bacino di San Marco. Sopra di esse, i gondolieri, in piedi, conducono l’imbarcazione mentre altri uomini sono seduti più in basso. Il cielo è terso tranne qualche nube bianca che fa da sfondo agli alti edifici.
Interpretazioni e simbologia della Veduta del bacino di San Marco dalla Punta della Dogana di Canaletto (Giovanni Antonio Canal)
L’atmosfera che si coglie nel dipinto di Canaletto è sospesa. Venezia sembra immersa in una luce brillante e senza tempo. La Veduta del bacino di San Marco dalla punta della Dogana, come altre opere di Canaletto, contribuì a diffondere il mito della città in Europa. Nel dipinto, Venezia è rappresentata come una città ricca e tranquilla. La città, grazie al suo paesaggio disteso sulla laguna, fu, infatti, il soggetto ideale delle vedute. Canaletto divenne famoso in tutta Europa e fu considerato un maestro del vedutismo.
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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione
Nel 1828 la Pinacoteca di Brera acquisì i due dipinti di Canaletto intitolati Veduta del bacino di San Marco dalla punta della Dogana e Veduta del Canal Grande verso la punta della Dogana, da campo Sant’Ivo.
L’artista e la società. La storia dell’opera
Canaletto dipinse molte varianti dello stesso soggetto scegliendo ogni volta punti di vista diversi. Le due opere, conservate presso la Pinacoteca di Brera, risalgono al periodo precedente al viaggio in Inghilterra del maestro.
Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.
Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.
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Lo stile della Veduta del bacino di San Marco dalla Punta della Dogana di Canaletto
Canaletto disegnò la Veduta del bacino di San Marco dalla punta della Dogana facendo uso della camera ottica. Grazie a tale strumento, il maestro veneziano riusciva a tracciare dal vero le linee prospettiche degli edifici. Successivamente, in studio, Canaletto riprendeva le composizioni con squadre e compassi. L’artista utilizzò una stesura meticolosa e accurata del colore ad olio sulla tela per creare superfici uniformi e dettagliate. Le architetture sono rese con volumi solidi e geometrici. I personaggi, invece, sono rappresentati con pennellate più veloci e paiono, quasi, dettagli pittoreschi che animano la città.
Il colore e l’illuminazione
La parte superiore del dipinto, occupata dal cielo ha una intonazione fredda ed è colorata con azzurro e blu, più intenso verso l’alto. Un terzo del dipinto, in basso, è destinato alla veduta vera e propria. In questa zona prevalgono colori caldi e scuri. Le architetture sono colorate in ocra e marrone mentre la laguna assume una colorazione scura che la trasforma in uno specchio. Il blu è molto profondo, virato verso il grigio con sfumature di verde. I colori delle architetture e del cielo si riflettono sullo specchio d’acqua con tonalità, però, più scure. Le imbarcazioni sono in controluce. Invece, al centro della laguna spiccano le macchie bianche degli abiti dei marinai. Il cielo azzurro crea un contrasto di complementarietà, seppur debole, con l’ocra-arancio delle architetture.
Lo spazio
Canaletto utilizzò, secondo la tradizione, la camera ottica per tracciare rigorosamente le linee prospettiche delle architetture rappresentate. La città di Venezia, quindi, è rappresentata attraverso una rigorosa prospettiva lineare. In primo piano, sulla laguna, le imbarcazioni, attraverso la loro progressiva diminuzione verso la piazza, creano il senso di profondità.
La composizione e l’inquadratura
Il formato della veduta dipinta da Canaletto è orizzontale. Non è, comunque, panoramico ma di un formato che si avvicina al rettangolo aureo. Il soggetto, le architetture che si affacciano sulla laguna, occupa l’intera superficie del dipinto in larghezza e continua oltre i bordi. Anche le imbarcazioni in primo piano sono tagliate a destra e a sinistra. Questa scelta compositiva imprime un effetto di movimento. Pare che le in piccole imbarcazioni scivolino in entrata e in uscita rispetto all’inquadratura.
In primo piano, le gondole galleggiano sulla laguna. In secondo piano, vi sono le grandi costruzioni che si affacciano sullo specchio d’acqua. Al centro, in corrispondenza di Piazza San Marco la prospettiva si allontana e sono visibili gli edifici più lontani. Il punto di vista è di qualche metro sopra il livello dell’acqua. Infatti, le imbarcazioni più basse ritratte da Canaletto sono rappresentate dall’alto.
Gli equilibri compositivi e le direttrici di movimento
La composizione è leggermente obliqua e sale da sinistra verso destra. Questo elemento permette di creare una maggiore impressione di profondità e dinamicità dell’immagine. Si somma, infatti, alla fuga delle linee prospettiche verso destra che si nota sulla facciata di Palazzo Ducale. Le imbarcazioni creano, con il loro spostarsi verso destra una direttrice di movimento verso questa direzione.
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Consulta la pagina dedicata al dipinto di Canaletto (Giovanni Antonio Canal), Veduta del bacino di San Marco dalla Punta della Dogana, sul sito della Pinacoteca di Brera di Brera di Milano.
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