La Venere degli stracci di Michelangelo Pistoletto è una delle più note installazioni del maestro protagonista dell’arte povera degli anni Sessanta e Settanta del Novecento.
Michelangelo Pistoletto, Venere degli stracci, 1967, cemento e abiti usati. Biella, Fondazione Pistoletto
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Indice
Descrizione dell’opera Venere degli stracci di Michelangelo Pistoletto
La statua di una Venere classica è rivolta verso un cumulo di stracci a forma di igloo. La scultura si trova contro gli abiti che impediscono agli osservatori di vedere la parte anteriore.
Interpretazioni e simbologia della Venere degli stracci
Venere fu la dea romana dell’amore. Era simbolo di bellezza e di fertilità. Pistoletto utilizzò la figura di Venere per richiamare la tradizione classica dell’arte italiana. Inoltre l’accostamento al cumulo di abiti usati rappresenta una interpretazione ironica dell’icona classica di bellezza. L’artista mise a confronto l’idea classica e ordinata di bellezza con il cumulo scomposto di abiti dismessi. La sua intenzione fu quella di interpretare concetti contrapposti attraverso accostamenti di oggetti ormai in disuso. Infatti in origine anche la statua di Venere è un calco in cemento di poco valore.
Il modello originale è intitolato Venere con mela e fu realizzato nel 1805 da Bertel Thorvaldsen scultore neoclassico danese. L’opera di Thorvaldsen è oggi visibile presso il museo del Louvre di Parigi.
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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione
La prima versione della scultura risale al 1967 ed è conservata presso la Fondazione Pistoletto di Biella. Negli anni poi l’artista realizzò altre installazioni presso importanti musei del mondo. Una copia è visibile presso il Museo di Arte contemporanea di Rivoli in provincia di Torino. Un’altra è presente presso la Tate Gallery di Liverpool.
L’artista e la società. La storia dell’opera Venere degli stracci
Pistoletto nella prima versione della Venere degli stracci del 1967 utilizzò una statua in cemento molto simile a quelle che vengono esposte nei giardini. Coprì poi la scultura con una vernice contenente polvere di mica per rendere brillante la superficie. Nello stesso anno l’artista realizzò tre versioni della scultura utilizzando calchi in gesso. Le tre versioni sono ospitate presso la collezione De Bernardi di Napoli, presso una collezione in Germania e nella collezione Giuliana e Tommaso Separi di Milano. Quest’ultima installazione si trova ora in prestito al castello di Rivoli.
L’artista nel 1970 realizzò due versioni con un gesso di altezza maggiore. Si trovano ora al Toyota Museum of Contemporary Art in Giappone e al Hirschhonn Museum di Washington. Un’altra versione del 1972 ricoperta d’oro si trova presso la collezione Lia Rumma di Napoli ed è intitolata Venere degli stracci dorata. Inoltre esiste una versione unica del 1974 realizzata da artigiani toscani in marmo greco contenente mica. Infine nel 1980 una modella viva interpretò l’installazione con una performance a San Francisco.
Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.
Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.
Lo stile dell Venere degli stracci
Michelangelo Pistoletto è considerato uno dei maestri dell’Arte povera nata intorno al 1967-1972. Per i poveristi la componente concettuale era determinante. Invece veniva meno la necessità di dipingere o scolpire per creare opere tradizionali. Secondo Germano Celant, il critico d’arte che fondò l’arte povera, questa realtà artistica non fu un movimento artistico. Anche la sua definizione è difficile da definire. Si tratta piuttosto di un modo di porsi storico-artistico rispetto al contesto storico e sociale. Michelangelo Pistoletto infatti si limitò a trovare gli oggetti necessari e ad accostarli nell’installazione. L’esempio storico più famoso di questa pratica è quello del “ready-made” di Marcel Duchamp.
In particolare Pistoletto volle confrontare concetti opposti quali/duro morbido, forma/informe, monocromatico/colorato, fisso/mobile, prezioso/senza valore, storico/contemporaneo, unico/comune, culturale/quotidiano. L’artista utilizzò quindi materiali poveri per esprimere il suo concetto poetico.
Anche la statua di Venere inizialmente era un feticcio privo di valore. Infatti si trattava di una copia dozzinale in cemento destinata alla decorazione di giardini domestici. Per creare le sue installazioni Pistoletto utilizzò spesso stracci e abiti usati simbolo della società dei consumi. In questo modo l’artista si ispirò anche alla Pop art presente al tempo negli Stati Uniti.
La tecnica
La statua di Venere è una colatura di cemento. Gli stracci poi sono di diverso colore e materiale. Inoltre sono stati accumulati di fronte alla statua in modo da coprirne solamente la parte anteriore.
La luce sulla scultura
L’opera di Michelangelo Pistoletto prende vita grazie all’illuminazione ambientale. La statua della Venere dalla superficie chiara e brillante contrasta poi con il cumulo di stracci. I tessuti infatti creano una superficie opaca e multicolore. Ancora una volta quindi la Venere degli stracci propone una lettura concettuale tra opposti.
Rapporto con lo spazio
L’installazione di Michelangelo Pistoletto è allestita contro una parete. Quindi l’osservatore fruisce dell’opera da una posizione principale prevista dall’artista. In questo modo la Venere si trova di spalle affondata al centro dell’igloo di abiti usati e di stracci.
La struttura
Nell’insieme la Venere degli stracci è un’installazione dalla forma piramidale che richiama il modulo compositivo classico. L’inserimento della statua di Venere però aggiunge un elemento verticale e rigido in contrapposizione alla forma del cumulo.
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Bibliografia
- Germano Celant, Pistoletto, Fabbri Collana: memoria del futuro, 1992, EAN: 2560005009333
- Germano Celant, Arte Povera. Ediz. illustrata, Giunti Editore Collana: Dossier d’art, 2012, EAN: 9788809774568
- Michelangelo Pistoletto, Alain Elkann, La voce di Pistoletto. Ediz. illustrata, Bompiani Anno edizione: 2013, EAN: 9788845272554
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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 17 settembre 2019.
Approfondisci la lettura consultando le schede delle altre opere di Michelangelo Pistoletto intitolate:
- Venere degli stracci
Consulta la pagina dedicata al dipinto di Michelangelo Pistoletto, Venere degli stracci, sul sito della Fondazione Pistoletto di Biella.
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