Campagna romana di Giovanni Fattori

Campagna romana di Giovanni Fattori è un paesaggio che l’artista realizzò probabilmente in tarda età in occasione di uno dei suoi soggiorni a Roma.

Giovanni Fattori, Campagna romana, 1896 circa, olio su tela, 83 x 173 cm. Livorno, Museo Civico Giovanni Fattori

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Indice

Descrizione di Campagna romana di Giovanni Fattori

Un mandriano, vestito con abiti pesanti, avanza sul suo cavallo, a destra, verso il fronte del dipinto. Al centro invece, dietro di lui, pascolano due vacche bianche accanto ad un alto pagliaio. Contro la paglia si vede inoltre chiaramente una scala appoggiata. Tra l’uomo e gli animali è posto poi un recinto in legno a tratti divelto. A sinistra e a destra si alzano i leggeri pendii del terreno collinare coperto da una vegetazione riarsa. Infine il cielo è velato di nuvole chiare che creano riflessi rosati.

Interpretazioni e simbologia di Campagna romana di Giovanni Fattori

Durante i soggiorni a Roma, Fattori si concentrò sulla rappresentazione della vita popolare. Inoltre dopo una certa data prese a rappresentare le campagne romane per mettere in evidenza il rapporto tra uomo e animale. Infatti nel 1882 Fattori elaborò questo tema in occasione del suo soggiorno nella Maremma di Grosseto. Qui ebbe modo di osservare il paesaggio e di rappresentarlo in tutta la sua durezza. Quindi mise al centro delle sue composizioni i butteri, mandriani della maremma, e i loro animali. Ritrasse così i mandriani della Campagna romana e dell’Agro Pontino.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

Giovanni Malesci, allievo di Giovanni Fattori vendette il dipinto al Comune di Livorno nel 1908. L’opera giunse così al Museo insieme ad altri dipinti, disegni e incisioni. Giovanni Malesci ereditò il gruppo di opere in seguito alla morte di Giovanni Fattori avvenuta il 30 agosto 1908. L’allievo vendette poi tutte le opere al Comune di Livorno verso la fine dello stesso anno.

L’artista e la società. La storia dell’opera Campagna romana di Giovanni Fattori

L’opera è firmata in basso a destra dove si legge “Gio. Fattori” ma non è datata. Gli storici quindi stabilirono la data di esecuzione attraverso confronti con altre opere e valutando la storia dell’artista. Secondo tali ricerche il dipinto risale quindi alla avanzata maturità dell’artista, nell’ultimo periodo della sua produzione intorno al 1896, all’età di 71 anni.

Giovanni Fattori si recò più volte a Roma a partire dal 1872. Durante tali soggiorni l’artista dipinse il popolo e le campagne circostanti.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile del dipinto Campagna romana di Giovanni Fattori

Giovanni Fattori è noto come uno dei principali esponenti del gruppo dei Macchiaioli che presero il nome dall’uso della “macchia” e uno stile realista ispirato alle esperienze francesi. Inoltre per superare la tradizione accademica fiorentina si concentrarono sulla rappresentazione di scene popolari e soprattutto delle campagne. Il paesaggio e le figure infine sono frutto di una trama di lunghe e rapide pennellate che modellano direttamente l’erba in primo piano. Sullo sfondo inoltre i tratti si sfaldano per rappresentare gli elementi in lontananza.

La tecnica

Campagna romana è dipinto con impasto di colori a olio su una tela di cm 83×173.

Il colore e l’illuminazione

Il dipinto di Giovanni Fattori presenta una predominanza di colori caldi e terrosi come il giallo caldo, l’ocra e il bruno. Sul terreno inoltre compare un poco di verde che ridona vita al terreno. Nell’insieme la scelta dei colori descrive un’atmosfera malinconica e desolata, come bruciata e inaridita dalla forte sole mediterraneo.

Lo spazio

La scena si ambienta all’interno di una campagna quasi deserta. Infatti il terreno è coperto da erba ormai secca spazzata dal vento caldo. La profondità infine è determinata dalla progressione di piani verso l’orizzonte.

La composizione e l’inquadratura

La scena è ritratta all’interno di uno spazio rettangolare sviluppato in orizzontale. Inoltre l’equilibrio è decisamente sbilanciato verso destra dove si trova la figura del mandriano. Infine la struttura compositiva dell’opera si basa su andamenti curvi che creano la concavità, al centro, del terreno. Le stesse curve si ripetono poi nel recinto e nella disposizione delle figure degli animali e dell’uomo a cavallo.

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Bibliografia

  • Raffaele Monti, Giovanni Fattori. 1825-1908, Sillabe, Anno edizione: 2002, EAN: 9788883471353
  • Raffaele Monti, Fattori, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, 1998; 2008, EAN: 9788809761971
  • Stefano Fugazza, Giovanni Fattori. Il vero tra forma, linguaggio e sentimento, Mauro Pagliai, Editore Collana: I maestri della luce in Toscana Anno edizione: 2008, EAN: 9788856400298
  • Fattori. Catalogo della mostra (Padova, 24 ottobre 2015-28 marzo 2016), (a cura di F. Dini, F. Mazzocca, G. Matteucci), Marsilio, Collana: Cataloghi Anno edizione: 2015, EAN: 9788831722032

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 9 luglio 2020.

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Consulta la pagina dedicata al dipinto di Giovanni Fattori, Campagna romana, sul sito della Museo Civico Giovanni Fattori di Livorno.

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