Elasticità di Umberto Boccioni

Elasticità è un dipinto di Umberto Boccioni nel quale l’artista concretizzò la sua visione di dinamismo e di velocità nella corsa del cavallo.

Umberto Boccioni, Elasticità, dopo il 1912, olio su tela, 100 x 100 cm. Milano, Museo del Novecento, Collezione Jucker

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Indice

Descrizione di Elasticità di Umberto Boccioni

Nel dipinto intitolato Elasticità si osserva un uomo a cavallo lanciato al galoppo. Intorno si percepisce un ambiente metropolitano.

Interpretazioni e simbologia di Elasticità di Umberto Boccioni

Il titolo dato al dipinto da Umberto Boccioni rivela il suo interesse nei confronti della rappresentazione sintetica delle forme in movimento. Infatti il giovane artista futurista teorizzò il dinamismo plastico delle figure.

Fu Umberto Boccioni a spiegare l’importanza dell’Elasticità in un testo del 1914 intitolato “Pittura Scultura Futuriste”. Boccioni indicò come caratteri generali di un corpo la porosità, l’impermeabilità, la rigidità e l’elasticità. Tutti derivanti dalla sua natura organica.

In Elasticità, Umberto Boccioni cercò di rappresentare la sua visione teorica. L’artista infatti fu impegnato nel giungere a raffigurare il “dinamismo universale”. Come gli altri futuristi anche Boccioni metteva alla base del suo lavoro la convinzione che l’arte deve rappresentare il movimento. Anzi il reale stesso, secondo i futuristi, è comprensibile solo in stato di moto. Il maestro di Boccioni, Giacomo Balla, si preoccupò invece di trovare il modo di rappresentare il movimento organico e quello meccanico. Boccioni, insieme a Severini, elaborò così il concetto di “plasticismo simultaneo”. Si trattava di creare immagini e sculture in grado di visualizzare un dinamismo che integrasse figura e sfondo.

La velocità fu una condizione che tutti i futuristi misero alla base del loro lavoro creativo. Non era però concepita solamente in senso fisico. Il dinamismo doveva investire la vita quotidiana e quella culturale. Oltre al concetto di velocità e di dinamismo fu utilizzato anche quello di simultaneità.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

Elasticità di Umberto Boccioni fu esposta a Roma e a Rotterdam nel 1913. Nel 1915 poi a San Francisco. L’artista ne parlò anche nel testo programmatico del 1914.

Il dipinto di Umberto Boccioni appartenne alla collezione Marinetti e quindi passò a quella di Magda e Riccardo Jucker negli anni Quaranta del Novecento. Nel 1992 passò poi alle Collezioni Civiche di Milano. La città infatti acquistò l’intera collezione dopo cinque anni dalla morte dell’industriale.

L’artista e la società. La storia dell’opera

Elasticità fu un dipinto molto conosciuto e promosso fino alla prematura scomparsa di Boccioni. Partecipò così alle mostre futuriste più importanti.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile del dipinto Elasticità di Umberto Boccioni

Boccioni era interessato alle proprietà elastiche dei muscoli del cavallo impegnato nella corsa. Il modellato degli arti è il risultato della variazione plastica delle forme durante il movimento. Nel cavallo di Elasticità si coglie il tentativo di creare una forma che non perda però il suo riferimento al reale. Il cavallo e il cavaliere infatti sono chiaramente individuabili. Questa intenzione di Umberto Boccioni si concretizzerà poi nella sua celebre scultura Forme uniche della continuità nello spazio. Le superfici del dipinto sono costruite con pennellate di colore a mosaico.

Il colore e l’illuminazione

Il cavallo, al centro, è risolto con toni di rosso, arancione e indaco su collo e muso. In basso il suolo è costruito con schegge in prevalenza di giallo. Dietro al cavallo il paesaggio è tratteggiato in verde, blu e viola sulla sinistra. Il cielo è azzurro e blu con toni molto saturi. Le forme sono evidenziate grazie a forti chiaroscuri. Sono presenti contrasti di complementarietà tra blu e arancio, rosso e verde, viola e giallo. I colori sono molto brillanti.

Lo spazio

In Elasticità, Boccioni fece il tentativo di rappresentare il dinamismo dei corpi sulla superficie bidimensionale della tela. Infatti l’artista confermò nei suoi scritti teorici la fede nel movimento e l’avversione per la staticità. La velocità era quindi il valore più importante da riuscire a rappresentare. Inoltre secondo le teorie di Boccioni un cavallo in movimento deve essere rappresentato in modo diverso da un cavallo fermo.

La composizione e l’inquadratura

Il formato dell’opera è quadrato e il cavallo con il cavaliere sono posti esattamente al centro delle diagonali. Il soggetto principale occupa gran parte del piano pittorico e permette di leggere chiaramente le forme scomposte nell’azione. L’inquadratura racchiude interamente cavallo e cavaliere mentre il paesaggio è inquadrato sul fondo.

Gli equilibri compositivi

Nel dipinto Elasticità il cavaliere è posto sulla verticale centrale e questa sua disposizione crea una simmetria tra parte destra e sinistra. Anche la distribuzione della altre parti del dipinto è ordinata e crea uno stabile equilibrio compositivo. Le masse cromatiche poi sono distribuite in modo da creare una disposizione ordinata della superficie pittorica.

Elasticità pare suddiviso in settori ortogonali molto evidenti nella parte superiore. A sinistra, in alto si nota chiaramente il quadrato che contiene il paesaggio urbano. Verso il centro il busto del cavaliere è racchiuso in un altro quadrato. A sinistra si trova poi il paesaggio in viola e la testa dell’animale. Una fascia in basso, a partire da sinistra, racchiude, il collo del cavallo, le gambe del cavaliere e la parte posteriore della cavalcatura.

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Bibliografia

  • Gabriella Di Milia, Boccioni, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, 2017 EAN: 9788809992078

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 15 marzo 2020.

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Consulta la pagina dedicata al dipinto di Umberto Boccioni, Elasticità, sul sito del Museo del Novecento di Milano e Sul sito di Lombardia Beni Culturali.

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