Filippo de Pisis, a Parigi dal 1925, continuò a dipingere nature morte. Cambiò, però, lo stile e la ricerca cromatica creando opere come Natura morta con cestino di frutta nella quale gli oggetti sono vivi e brillanti.
Filippo De Pisis, Natura morta con cestino di frutta, 1935, olio su tela, 60 x 73 cm. Milano, Pinacoteca di Brera
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Indice
Descrizione della Natura morta con cestino di frutta di Filippo De Pisis
Sul piano di un tavolino sono disposti un elegante flute di vetro vuoto, una bottiglia a destra e un cesto di frutta a sinistra. Fa da sfondo alla natura morta un panno che sale verso l’alto e chiude la vista delle pareti di fondo.
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Lo stile della Natura morta con cestino di frutta di Filippo De Pisis
La Natura morta con cestino di frutta, dipinta a Parigi da Filippo de Pisis è stilisticamente vicina alle opere dipinte durante il periodo romano di Ritorno all’ordine. Nell’ambito delle diverse proposte di ritorno al realismo degli artisti aderenti al movimento il suo è considerato un Realismo naturalista. La cifra personale di de Pisis fu, infatti, il ritorno alla pittura dal vero. Facendo un confronto con un’opera di quel periodo come Natura morta con le uova, si comprende l’evoluzione che maturò l’artista a contatto con gli artisti parigini. Le solidità grigie e asciutte degli oggetti umili inseriti in ambienti casalinghi spogli ed essenziali sono lontane.
Il colore e l’illuminazione
In Natura morta con cestino di frutta la bottiglia e il flute, elegante e slanciato, sono brillanti e luminosi. Anche i frutti sono molto colorati e vivi. Spicca, infatti, il giallo con interventi di rosso e verde saturi. Persino il cestino ha toni di marrone acceso come il panno che fa da sfondo dipinto, con un blu ricco e pieno di varie tonalità. La materia pittorica è grassa e calda.
Lo spazio
I colori degli oggetti sono costruiti dipingendo piccole zone di colore diverso che concorrono a creare il colore locale. La luce artificiale, poi, è vivace e crea effetti di intensa luminosità sui vetri e nelle ombre che si proiettano sul panno blu. La parete è dipinta, infine, di un rosa arancio in contrasto di complementarietà con il pannello blu che crea un notevole effetto luminoso ai lati della natura morta.
La composizione e l’inquadratura
Come in altri dipinti, la spazialità prospettica è determinata dal piano raffigurato in obliquo rispetto al piano pittorico. Anche la linea di incontro tra il piano e il panno è parallela al bordo del tavolino. La profondità si limita, invece, alla natura morta in primo piano poiché si intravede a malapena la parete di fondo. L’inquadratura è sufficientemente ampia da lasciare molto spazio intorno agli oggetti. Il cesto, il flute e la bottiglia si dispongono lungo una linea compositiva obliqua, da destra in basso, verso sinistra in alto che asseconda l’andamento delle altre diagonali.
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