Giuseppe Grandi fu uno scultore italiano attivo a Milano nella seconda metà dell’Ottocento nell’ambito della Scapigliatura milanese, autore di importanti monumenti cittadini.
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Nascita di Giuseppe Grandi
1843. Giuseppe Grandi nacque a Ganna, presso Varese nel 1843.
Il contesto familiare
Il padre dell’artisa, Francesco Giuseppe, era un falegname. La madre si chiamava Marianna Cerutti. Giuseppe era il terzo di sei fratelli.
Formazione di Giuseppe Grandi
All’età di 13 anni lavorò presso un artigiano di Bisuschio dove iniziò a trattare il marmo. Si trasferì quindi a Milano dove entrò nello studio di F. Pelitti e dei i fratelli Boni, che possedevano una fornace di terrecotte. Lavorò anche con L. Vela, docente aggiunto alla scuola di ornato presso l’Accademia di Brera.
1860-1864. Nel 1860, all’età di 17 anni, si iscrisse ai corsi di figura dell’Accademia di Brera fino al semestre 1863-1864.
1864-1866. Grandi si formò quindi presso l’Accademia Albertina di Torino con Vincenzo Vela dal 1864 al 1866.
Maestri di Giuseppe Grandi
Grandi fu allievo di Vincenzo Vela all’Accademia Albertina di Torino.
Influenze
Le prime influenze stilistiche nella scultura di Grandi si devono al verismo di Vincenzo Vela. Nel periodo scapigliato invece lavorò a fianco di pittori del gruppo.
Amicizie d’artista
Giuseppe Grandi collaborò e strinse rapporti di amicizia con gli artisti scapigliati Tranquillo Cremona e Daniele Ranzoni. Inoltre fu molto vicino ai letterati C. Borghi e C. Dossi, all’architetto L. Beltrami e gli artisti Luigi Conconi e G. Mentessi. Nell’ambiente della Scapigliatura gli furono amici G. Rovani, D. Papa, B. e E. Junck, C. Righetti (C. Arrighi), Domenico Induno, V. Bignami,
Allievi e seguaci di Grandi
Lo scultor Adolfo Wildt fu allievo di Grandi.
Galleristi e mecenati
Lo scultore realizzò diversi ritratti e sculture funerarie per committenti privati tra i quali il musicista Benedetto Junk.
La vita privata e affettiva di Giuseppe Grandi
Da Ganna, Grandi si spostò adolescente a Milano dove frequentò il laboratorio di alcuni artigiani e l’Accademia di Brera. Fu poi dal 1864 al 1866 a Torino dove seguì i corsi dell’Accademia Albertina. Tornò quindi nuovamente a Milano.
Negli ultimi anni Grandi soffrendo di crisi respiratorie torna a Ganna, suo paese natale. Si occupò di lui la sorella maggiore Erina.
L’evoluzione dello stile di Giuseppe Grandi
Le sculture eroiche
I primi lavori di Grandi sono opere dai contenuti classici. Questo periodo è definito eroico.
1866. Nel 1866, all’età di 23 anni, Grandi iniziò a collaborare a Torino con lo scultore verista Odoardo Tabacchi.
La Scapigliatura di Giuseppe Grandi
Si trasferì poi a Milano dove entrò in contatto con l’ambiente della Scapigliatura. Ispirato dalle ricerche luministiche degli amici pittorici cercò di ottenere effetti pittorici nella scultura.
La carriera espositiva
L’artista partecipò a diversi concorsi tra i quali quello per il Monumento a Cesare Beccaria e per il Monumento alle Cinque Giornate di Milano nel 1879. Partecipò inoltre al concorso indetto nel 1885 per il Monumento di Giuseppe Garibaldi a Milano e per il Monumento a Dante.
La morte di Giuseppe Grandi
Giuseppe Grandi morì a Ganna il 30 novembre 1894 all’età di 51 anni.
Ulisse in atto di tendere l’arco
1866. Ulisse in atto di tendere l’arco, ante 1866, gesso dipinto, altezza 185 cm. Milano, Galleria d’Arte Moderna
Giuseppe Grandi realizzò Ulisse in atto di tendere l’arco nel 1866 a 23 anni. Questo periodo è definito eroico e precede quello scapigliato che gli diede molta notorietà. Il soggetto doveva rispondere ad un preciso titolo scelto dalla giuria del concorso annualmente organizzato dall’Accademia di Brera di Milano. Ulisse torna finalmente a casa e per rivelarsi scocca una freccia rivelando la sua leggendaria abilità. Leggi il seguito…
Busto di Antonio Billia
1873-1874. Busto di Antonio Billia. Monumento Funerario, ca. 1873-1874, marmo di Carrara, 53 x 55 x 85 cm. Milano, Galleria d’Arte Moderna
Il Busto di Antonio Billia di Giuseppe Grandi è un monumento funerario in marmo di Carrara scolpito intorno al 1873 – 1874 quindi all’età di 31 anni. L’artista realizzò molte commissioni di questo tipo in seguito al successo della critica che lo rese presto famoso tra i borghesi del luogo. Il busto si trova presso la Galleria d’Arte Moderna di Milano. Leggi il seguito…
Caino e Abele
1875-1894. Caino e Abele, post 1875 – ante 1894, gesso dipinto, 39 x 31 x 40 cm. Varese, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea
Caino e Abele e una piccola scultura scapigliata posteriore al 1875 ma precedente al 1894 realizzata quindi dopo i trent’anni. L’opera rappresenta la morte di Abele ucciso dal fratello per gelosia. Si trova al Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Varese. Caino ha ormai ucciso il fratello che giace a terra esanime. Leggi il seguito…
Monumento a Cesare Beccaria di Giuseppe Grandi
1871. Monumento a Cesare Beccaria, 1871, marmo (sostituito con un bronzo). Milano, piazza Cesare Beccaria
Il Monumento a Cesare Beccaria di Giuseppe Grandi è del 1871 e si trova a Milano nella piazza intitolata al noto giurista e illuminista milanese. La sua opera principale si intitola Dei delitti e delle pene e nel testo Beccaria propose l’abolizione della pena di morte e della tortura. Inoltre si espresse a favore di un trattamento della pena più umano e riabilitativo. Le autorità comunali proposero la costruzione del monumento nel 1865 nel momento in cui il parlamento votò l’abolizione della pena di morte. Inoltre l’anno precedente, il 1864, rappresentava anche il centenario della pubblicazione del celebre saggio di Beccaria edito nel 1764. Leggi il seguito…
Monumento alle Cinque Giornate di Milano di Giuseppe Grandi
1894. Monumento alle Cinque Giornate di Milano, 1894, bronzo. Milano, piazza Cesare Beccaria
Il Monumento alle Cinque Giornate di Milano di Giuseppe Grandi fu realizzato dall’artista con un grande dispendio di energie fisiche e creative. Leggi il seguito…
L’edera di Giuseppe Grandi
1878. L’edera, 1878, bronzo a fusione, 29.5 x 21 x 17 cm. Milano, Galleria d’Arte Moderna
L’edera di Giuseppe Grandi è una piccola scultura che rappresenta un esempio di nuovo linguaggio plastico, vicino alla pittura scapigliata. Leggi il seguito…
Il maresciallo Ney di Giuseppe Grandi
1874-1875. Il maresciallo Ney, 1874-1875, bronzo a fusione e base in legno, 34 x 16 x 14 cm. Milano, Galleria d’Arte Moderna
Il maresciallo Ney di Giuseppe Grandi è una scultura che celebra il personaggio storico che fece parte dell’esercito di Napoleone. Leggi il seguito…
Il paggio di Lara di Giuseppe Grandi
1872. Il paggio di Lara, 1872, gesso, 158 x 70 x 80 cm. Milano, Galleria d’Arte Moderna
Il paggio di Lara di Giuseppe Grandi è una scultura ispirata al testo Byron nel quale Lara si traveste da paggio e suscita l’amore ambiguo del protagonista. Leggi il seguito…
Beethoven fanciullo (Beethoven giovinetto) di Giuseppe Grandi
1874. Beethoven fanciullo (Beethoven giovinetto), 1874, gesso, 70 x 78 x 36 cm. Milano, Galleria d’Arte Moderna
Beethoven fanciullo di Giuseppe Grandi è una scultura commissionata dal musicista Benedetto Junk che ritrae il famoso compositore in versione scapigliata. Leggi il seguito…
Bibliografia
- Musei e Gallerie di Milano. Galleria d’Arte Moderna 5 volumi, 1975, Mondadori Electa, EAN: 2560888171240
- Alessandro Oldani, Paola Zatti (a cura di), Galleria d’arte moderna di Milano. Ediz. a colori, 1 giugno 2017, Officina Libraria, EAN: 9788899765194
Link esterni
Consulta la pagina dedicata al dipinto di Giuseppe Grandi, Beethoven fanciullo, sul sito della Galleria d’Arte Moderna di Milano e sul sito dei Beni Culturali della Lombardia.
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