Incipit Nova Aetas di Plinio Nomellini

Incipit Nova Aetas di Plinio Nomellini fu un dipinto molto amato nell’epoca fascita perchè celebra il primo anniversario della marcia su Roma.

Plinio Nomellini, Incipit Nova Aetas, 1924, olio su tela, 408 x 310 cm. Livorno, Museo Civico Giovanni Fattori

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Indice

Descrizione di Incipit Nova Aetas di Plinio Nomellini

Un corte festante transita in Piazza della Signoria a Firenze. A destra, fa da sfondo Palazzo Vecchio. Infatti proprio al centro è dipinta la statua del David di Michelangelo posta di fronte all’edificio. Altre statue sono poi collocate sulle mura e sulla piazza. A destra sulla via sfila la banda delle giovani camicie nere mentre una folla di donne e bambini li circonda. I passanti lanciano fiori e salutano felici e festanti i giovani militanti.

Interpretazioni e simbologia di Incipit Nova Aetas di Plinio Nomellini

Il dipinto di Plinio Nomellini celebra il primo anniversario della marcia su Roma il 29 ottobre 1923. L’artista infatti all’epoca era un convinto sostenitore del partito fascista. L’immagine rappresenta il corteo che sfila nella città di Firenze. La folla infatti passa in Piazza della Signoria di fronte a Palazzo Vecchio e alle sculture esposte. La scenografia scelta da Nomellini non è casuale. Infatti la celebre piazza e le sculture rappresentano il passato glorioso al quale il partito fascista faceva riferimento nella retorica di propaganda.

Il titolo in latino Incipit Nova Aetas si può tradurre come l’Inizio di una nuova era. Si tratta quindi di una dichiarazione politica e sociale. Per gli storici dell’arte si può interpretare come una dichiarazione programmatica di intento artistico.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

Plinio Nomellini dipinse l’opera in occasione della XIV Biennale di Venezia del 1924. Il Comune di Livorno la acquistò poco dopo per collocarla nel Palazzo comunale. Infatti l’opera è documentata nella Sala rossa dal 1925 esposta con altre evocative della gloria nazionale. In seguito alla caduta del fascismo le autorità la rimossero e la conservarono presso la caserma Lamarmora. Nel 1994 il Museo Giovanni Fattori fu allestito presso villa Mimbelli e il dipinto di Plinio Nomellini trovò una nuova sede espositiva.

L’artista e la società. La storia dell’opera Incipit Nova Aetas di Plinio Nomellini

Nomellini realizzò quest’opera all’età di 58 anni, nel 1924 quando era già un artista maturo e viveva da due anni a Firenze. Dipinse questa grande e impegnativa opera per attirare l’interesse di qualche funzionario del partito. Infatti il suo intento era quello di venderlo ad una istituzione territoriale e diventare così un artista consacrato dal regime. L’artista ha firmato in basso a destra il suo lavoro con la scritta “P. Nomellini 24”.

L’artista aderì fin da subito al progetto politico di Benito Mussolini. L’opera grazie al suo tono celebrativo divenne presto famosa presso il popolo. Infatti l’artista ottenne un importante riconoscimento: «Plinio Nomellini, artista degno della “Nova Aetas” Mussolini, Roma, maggio 1924». Inoltre il dipinto comparve su cartoline con il sottotitolo Giovinezza d’Italia.

L’opera venne rimossa alla fine della Seconda Guerra Mondiale e riscoperta e restaurata in occasione dell’apertura della nuova sede del Museo Civico di Livorno.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile di Incipit Nova Aetas di Plinio Nomellini

Plinio Nomellini fu un artista divisionista. Infatti a partire dalla fine dell’Ottocento insieme ad altri affrontò una sperimentazione che lo portò a utilizzare la pennellata divisa. In questo dipinto realizzato nel 1924 i personaggi e l’ambiente sono realizzati con tratti separati e campiture più compatte. La resa di alcuni personaggi è estremamente realistica come il bambino di sinistra pantaloncini che alza gli occhi in alto. Inoltre Nomellini fu protagonista di una pittura simbolista che proponeva una lettura spirituale del soggetto. In questo caso l’evento celebrativo è accompagnato soprattutto dai personaggi di sinistra da una intensa partecipazione emotiva.

La tecnica

Il dipinto di grandi dimensioni misura 408 X 310 cm ed è realizzato con pittura ad impasto di colori ad olio su tela.

Il colore e l’illuminazione

L’opera nell’insieme mostra toni caldi determinati anche dal colore ocra e giallo delle grandi architetture. All’interno della superficie sono però distribuite quasi uniformemente zone di colore verde e blu di varie gradazioni. Spicca in alto a sinistra una fascia verticale di azzurro del cielo. In basso prevalgono colori scuri dalla resa ed al contrasto drammatico mentre verso l’alto si sostituiscono colori più chiari. Al centro invece in corrispondenza della statua del David di Michelangelo l’illuminazione è più intensa e le figure perdono la loro definizione.

Lo spazio

La scena si svolge in una spazio cittadino nei pressi di piazza della Signoria a Firenze. Le figure in primo piano di grande impatto perdono progressivamente importanza e definizione verso il fondo dove si trova il basamento della statua. Si può infatti notare questo effetto nella banda dei giovani italiani in basso a destra. La progressiva diminuzione della grandezza delle figure umane crea così una efficace profondità di campo.

La composizione e l’inquadratura

Il dipinto è di forma rettangolare e l’inquadratura valorizza gli edifici della piazza e le statue innalzate sugli altri basamenti. L’opera si può suddividere in due metà verticali. Quella in basso è occupata dalla folla in corteo mentre quella superiore è dominata dalla figura centrale del David di Michelangelo. Prevalgono nell’insieme linee compositive oblique che partono dall’angolo a sinistra in basso e salgono verso sinistra. Grazie alla rappresentazione del corteo in movimento l’opera offre una lettura dinamica della scena. Infatti la disposizione regolare dei bandisti crea un ritmo compositivo sottolineato anche dalle linee di fuga delle teste allineate.

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Bibliografia

  • Nadia Marchioni, Plinio Nomellini. Dal divisionismo al simbolismo verso la libertà del colore. Catalogo della mostra (Seravezza, 14 luglio-5 novembre 2017). Ediz. a colori, Maschietto Editore, 2017, EAN: 9788863941340

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 16 maggio 2020.

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Consulta la pagina dedicata al dipinto di Plinio Nomellini, Incipit Nova Aetas, sul sito della Museo Civico Giovanni Fattori di Livorno.

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