L’orchestra dell’Opéra di Edgar Degas

L’orchestra dell’Opéra di Edgar Degas è un celebre dipinto nel quale l’artista ritrasse alcuni musicisti del teatro suoi amici.

Edgar Degas, L’orchestra dell’Opéra, 1870 circa, olio su tela, 56,5 x 45 cm. Parigi, Musée d’Orsay

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Indice

Descrizione di L’orchestra dell’Opéra di Edgar Degas

Alcuni musicisti dell’orchestra del celebre teatro di Parigi sono raffigurati in primo piano. Al centro è ritratto il suonatore di oboe circondato da altri strumentisti. In alto poi sul palco un gruppo di ballerine si esibiscono danzando con i tutu dai colori brillanti. Infine a sinistra uno spettatore osserva lo spettacolo da un palco laterale.

Interpretazioni e simbologia di L’orchestra dell’Opéra di Edgar Degas

Edgar Degas in questo dipinto offre una prospettiva particolare del teatro. Infatti l’artista scelse di rappresentare solo la fossa dell’orchestra evitando l’ovvietà del palcoscenico. Nei dipinti di altri artisti dello stesso periodo non compare spesso tale soggetto. Esistono infatti poche rappresentazioni dell’orchestra e tra queste alcune di Doré e Daumier.

I musicisti dipinti da Degas erano suoi conoscenti. Tra loro infatti è presente il compositore Emmanuel Chabrier. Désiré Dihau, oboista, che abitava accanto all’atelier dell’artista al suo ritorno dall’Italia, è poi raffigurato al centro del dipinto. Infatti per dare maggiore importanza al suo amico, Degas modificò la disposizione tradizionale dell’orchestra. L’oboe era disposto dietro il violoncello e il contrabbasso.

Edgar Degas sul finire degli anni Sessanta dell’Ottocento abbandonò la pittura storica. Si dedicò quindi progressivamente alla rappresentazione di scene di vita quotidiana. Nelle serie di dipinti dedicati alle orchestre, realizzati tra il 1869 ed il 1876, Degas iniziò a introdurre alcune figure di ballerine. Questo tema divenne poi più importante tanto da conquistarsi l’intera superficie dell’opera come nei dipinti che le raffigurano.

I protagonisti del dipinto di Edgar Degas

Il viso di Emmanuel Chabrier (1841-1894), compositore, sporge da un palco accanto al proscenio in alto a sinistra. Compaiono poi, da sinistra a destra, il violoncellista Louis-Marie Pilet (1815-1877) e dietro di lui il tenore spagnolo Lorenzo Pagans (1838-1883). Gard, il direttore della danza dell’Opéra è distinguibile per i capelli bianchi e ricci. Il pittore Alexandre Piot-Normand (1830-1902) suona il violino con espressione sognante. Louis Souquet, autore nel 1884 di un capriccio-valzer per pianoforte invece guarda verso il pubblico.

Probabilmente Adolphe Jean Désiré Pillot (1832-?), osserva le ballerine. Désiré Dihau (1833-1909), attivo all’Opéra dal 1862 al 31 dicembre 1889, suona poi il fagotto di fronte a Pillot, proprio al centro del dipinto. Henry Altès (1826-1895), fu invece flautista all’Opéra dal 1 febbraio 1848 al 1 settembre 1876. Zéphirin-Joseph Lancien (1831-1896), fu violino solista dal 1856 al 31 dicembre 1889. Jean-Nicolas Joseph Gout (1831-1895), suonò come violinista all’Opera dal 23 aprile 1850 al 31 dicembre 1894. Infine, il contrabbassista è forse Achille Henri Victor Gouffé (nato intorno al 1805) e primo contrabbasso dell’Opéra.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

Il dipinto fece parte della Collezione Désiré Dihau di Parigi. Fino al 1935 fu poi nella collezione Marie Dihau, sorella della precedente di Désiré. Mlle Dihau nel 1923 lo vendette quindi ai Musei nazionali di Francia e il dipinto fu soggetto a usufrutto. Giunse così al Museo del Louvre di Parigi dal 1935 al 1947. Dal 1947 al 1986 l’amministrazione dei museo lo assegnò alla Galerie du Jeu de Paume di Parigi. Infine nel 1986 passò al Musée d’Orsay di Parigi nel momento della sua costituzione.

L’artista e la società. La storia dell’opera L’orchestra dell’Opéra di Edgar Degas

Degas realizzò l’opera in studio cercando di restituire l’impressione di presa dal vero. La tela quindi è frutto di una attenta progettazione compositiva. In seguito ad un esame radiografico i tecnici hanno scoperto poi che Degas tagliò i lati e la parte superiore del dipinto. Questa mutilazione fa pensare che l’artista era intenzionato proprio a mettere in grande evidenza i musicisti. Inoltre dipinse in un secondo momento l’arpa, il contrabbasso e il palcoscenico per creare un riferimento tra orchestra e spettacolo.

Edgar Degas al tempo della realizzazione di questo dipinto, nel 1870, aveva circa 36 anni. Era nato infatti nel 1834. L’artista conosceva bene l’ambiente del teatro a partire dalla frequentazione, insieme al padre, della sala di rue Le Peletier distrutta da un incendio nel 1873.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile di L’orchestra dell’Opéra di Edgar Degas

Il soggetto del dipinto di Degas è chiaramente il gruppo di musicisti. Infatti l’opera si può considerare un ritratto collettivo. Per questo Degas utilizzò uno stile molto dettagliato nella costruzione dei personaggi e nella rappresentazione degli strumenti. Invece il palco è abbozzato e le ballerine dipinte con pennellate veloci che accennano la loro figura.

La tecnica

Il dipinto di Edgar Degas è un olio ad impasto su tela di 56,5 x 45 cm.

Il colore e l’illuminazione

L’opera presenta due zone di diversa impostazione. In primo piano infatti lo spazio dell’orchestra è reso con colori bruni e scuri. Invece la zona del palcoscenico è risolta con colori chiari e brillanti.

Lo spazio

Nel dipinto di Degas dedicato all’orchestra del teatro di Parigi l’artista rappresentò tre spazi sovrapposti. In basso si trova la zona degli spettatori suggerita dalla balaustra che la separa dai musicisti. Al centro poi l’orchestra occupa una gran parte del dipinto. In alto infine le ballerine sono costrette e tagliate sulla piccola porzione di palcoscenico.

Degas, al fine di mettere insieme i diversi ambienti, deformò leggermente la struttura dello spazio rappresentato. Grazie ad un artificio prospettico gli spettatori e gli osservatori del dipinto condividono la stessa prospettiva. In questo modo si ha la sensazione di assistere alla scena.

Infine la figura del contrabbassista, rivolta verso il proscenio, collega spazialmente la zona dell’orchestra con il palcoscenico.

La composizione e l’inquadratura

Il dipinto è di forma rettangolare, sviluppato in verticale con proporzioni vicine a quelle di un quadrato. Le figure dell’arpa e del contrabbasso mettono in relazione il gruppo di orchestrali, della zona centrale, con il palcoscenico posto nella parte alta del dipinto.

Approfondimento. La buona borghesia a teatro

di Anna Maria Nosotti

Per oltre due secoli,”andare all’Opera” ha rappresentato, per la borghesia europea, un vero proprio rito, sociale e culturale al tempo stesso. Infatti, l’accesso a un palco o a un buon posto in platea si trasformavano anch’essi in un altro palcoscenico, da cui osservare ed essere ammirati. Come non ricordare “La signora delle camelie“, in cui Margherita si mostrava dal suo palco con un fiore sul petto, bianco per venti giorni e rosso per i restanti cinque (lanciando quindi un inequivocabile segnale di disponibilità ai suoi amanti)?

Inoltre, a teatro le signore mostravano scollature generose, che poi occultavano ipocritamente in famiglia al loro rientro a casa, come fa ben notare lo stesso Verga, nella prefazione a “Eva“: anch’esse, quindi, avevano recitato una parte… In quest’opera pittorica, però, Degas preferisce raffigurate non il rito, ma alcuni amici musicisti, che realmente lavoravano all’Opéra di Parigi, utilizzando però una soluzione visiva originale, che ce li fa osservare dal basso, come se noi stessi fossimo seduti in platea, a gustarci forse un’overture. Insomma.. più teatro di così..

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Bibliografia

  • Paul Valéry, Degas danza disegno, Curatore: B. Dal Fabbro, SE, Collana: Testi e documenti, 2015, EAN: 9788867231461
  • Alessandra Borgogelli, Degas, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, 2017, EAN: 9788809994294

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 29 ottobre 2021.

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