Noli me tangere di Federico Barocci interpreta un episodio religioso che racconta un fatto avvenuto in seguito alla Resurrezione di Cristo.
Federico Barocci, Noli me tangere, circa 1590, olio su tela, 122 x 91 cm. Firenze, Galleria degli Uffizi
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Indice
Descrizione il dipinto Noli me tangere di Federico Barocci
Gesù, in piedi a sinistra, si rivolge a una donna inginocchiata a destra del dipinto e rivolta verso di lui. Cristo indossa una tunica bianca che si intravede sotto l’abito rosso coperto dal mantello blu. Il suo piede sinistro nudo è poggiato sui pochi mattoni che segnano la soglia di un rudere. Invece porta il braccio destro verso la Maddalena come per rassicurare la donna. La discepola infatti solleva la mano sinistra tra i capelli e sembra sconvolta mentre l’aria fa ondeggiare le sue chiome. Anche il velo chiaro che indossa intorno al collo ondeggia verso la figura di Gesù.
La scena si svolge sotto un arco in pietra rinforzato con una trave di legno. Oltre l’apertura si apre poi un paesaggio naturale con la veduta di alcune abitazioni.
Interpretazioni e simbologia dell’opera Noli me tangere di Federico Barocci
Noli me tangere secondo la versione Vulgata del Vangelo di Giovanni (20,17) è la frase pronunciata da Gesù durante l’incontro con Maria Maddalena. Si può tradurre in italiano come “non mi toccare”. Cristo apparve dopo la sua Resurrezione alla discepola che incredula tentò di toccarlo per accertarsi sulla realtà del corpo risorto.
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Noli me tangere di Federico Barocci si trova alla Galleria degli Uffizi di Firenze.
L’artista e la società. La storia dell’opera Noli me tangere di Federico Barocci
Federico Barocci nacque a Urbino nel 1535 e quindi dipinse Noli me tangere intorno all’età di 55 anni nel 1590 circa.
Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.
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Lo stile del dipinto Noli me tangere di Federico Barocci
Federico Barocci nacque nel 1535 ed è considerato un artista importante per comprendere il passaggio dal Rinascimento al Barocco. I suoi contemporanei lo considerarono un grande artista e ottenne importanti commissioni religiose. Barocci fu un artista attento e meticoloso che prestava una grande attenzione alle procedure. Dipingeva infatti lentamente con l’intenzione di rappresentare al meglio la scena luminosa. Inoltre i suoi personaggi sono caratterizzati da corpi dalle muscolature morbide e i dipinti da atmosfere languide. Mostrò inoltre grande impegno nella realizzazione degli equilibri cormatici.
Nella pittura di Federico Barocci sono presenti echi delle opere di Raffaello e di Leonardo. Per questo gli storici lo considerano un esponente del Manierismo. Inoltre l’artista studiò i dipinti di altri artisti anche a lui contemporanei. Infine Barocci fu un grande interprete del programma della Controriforma e anticipò le creazioni sceniche del Seicento.
La tecnica
Federico Barocci realizzò il dipinto utilizzando velature di colori ad olio su una tela di 122 x 91 cm.
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Bibliografia
- Antonio Natali, Federico Barocci. Restauro della Madonna della Gatta, Silvana (17 ottobre 2003), ISBN-10: 8882156389 ISBN-13: 978-8882156381
- A. Giannotti, C. Pizzorusso, Federico Barocci 1535-1612. L’incanto del colore. Una lezione per due secoli. Ediz. illustrata, Silvana, 15 ottobre 2009, EAN: 9788836614233
- Luciano Arcangeli, Federico Barocci. I disegni nella Galleria Nazionale delle Marche, Gebart, 1 gennaio 2012, EAN: 9788898302222
- Andrea Emiliani, La finestra di Federico Barocci, Carta Bianca (Faenza), 4 febbraio 2019, EAN: 9788897550549
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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 10 aprile 2020.
Approfondisci la lettura consultando le schede delle altre opere di Federico Barocci intitolate:
- Madonna della Gatta
- Martirio di San Vitale
- Madonna del Popolo
- Noli me tangere
- Volto di fanciullo
- Martirio di San Sebastiano
Consulta la pagina dedicata al dipinto di Federico Barocci, Noli me tangere, sul sito della Galleria degli Uffizi di Firenze.
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