Les Demoiselles d’Avignon di Pablo Picasso

Con Les Demoiselles d’Avignon Pablo Picasso ha prodotto la frantumazione dello spazio tridimensionale che si ritroverà nelle altre opere cubiste.

Pablo PicassoLes Damoiseles d’Avignon, 1907, olio su tela, 243,9 x 233,7 cm. New York, Museum of Modern Art (MoMa)

Indice

Descrizione de Les Demoiselles d’Avignon di Pablo Picasso

Les Demoiselles d’Avignon di Pablo Picasso sono cinque ragazze che si propongono alla vista dell’osservatore. Sono disposte frontalmente e mostrano in modo sfacciato la loro nudità. Si pongono inoltre come modelle e la loro posizione prende direttamente in considerazione l’esistenza di qualcuno che le sta osservando. Lo sfondo infine è rappresentato da zone frammentate di diversi colori che si integrano con quelle dei corpi delle ragazze.

Interpretazioni e simbologia de Les Demoiselles d’Avignon di Pablo Picasso

In realtà le protagoniste potrebbero essere state ragazze di una casa di tolleranza nel Carrer d’Avinyó, frequentata dal giovane Picasso a Barcellona. I commentatori, nel corso degli anni, hanno interpretato in vari modi i visi deformi delle ragazze. Secondo alcuni ricercatori, la deformità potrebbe rimandare alle complicazioni della sifilide, la malattia venerea che, prima della sintesi della penicillina risultava incurabile.

Nel 1974, il critico Leo Steinberg, propose un’interpretazione psicologica delle diverse fisionomie dipinte da Picasso. In The Philosophical Brothel, il critico analizzò alcuni studi preparatori, e giunse alla conclusione che i volti hanno lo scopo di catturate in maniera più efficace lo sguardo di colui che guarda. Inoltre sottolineò che le protagoniste non stabiliscono un contatto visivo fra loro e sembrano concepite per rappresentare figure isolate e non parte di un’unico spazio.

Il bordello filosofico del giovane Pablo Picasso

Les Demoiselles d’Avignon è considerato il primo dipinto cubista di Picasso del periodo africano che segue al periodo rosa. Il soggetto, secondo gli storici, fu ispirato al giovane artista dalle sue frequentazioni del bordello di Barcellona che si trovava sul Carrer d’Avinyó (via Avignone). Picasso realizzò più di cento studi per giungere alla versione definitiva e nei primi di questi compaiono due uomini, un marinaio e uno studente di medicina. Lo studente è accompagnato da un libro o un teschio. Secondo lo storico Barr il dipinto potrebbe rappresentare un memento mori (ricordati che devi morire). Secondo queste Interpretazioni, Les Demoiselles d’Avignon mette in guardia l’osservatore dai pericoli del sesso. Dalla sua esibizione traumatica e dalle malattie veneree come la sifilide al tempo non curabile e letale. Secondo William Rubin (1994), i volti deformati delle protagoniste ricordano proprio le conseguenze della malattia al tempo non curabile e letale.

Le figure femminili citano forse Le Veneri della tradizione classica. Infatti i corpi non possiedono una valenza erotica. In ogni caso, l’intento di Pablo Picasso nel dipingere Les Demoiselles d’Avignon fu forse quello di creare una cesura con la tradizione artistica.

Le due ragazze centrali hanno uno sguardo più riconoscibile e diretto. Le due donne laterali a destra invece richiamano, con la deformità del loro volto, le maschere di tradizione africana amate da Pablo Picasso. L’immagine della ragazza di sinistra poi ricorda lo stile egizio con l’occhio frontale e con il volto disegnato di profilo.

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Les Damoiseles d’Avignon di Pablo Picasso si trovano a New York, negli Stati Uniti d’America, esposte al Museum of Modern Art (MoMa).

L’artista e la società. La storia dell’opera Les Demoiselles d’Avignon di Pablo Picasso

Pablo Picasso dipinse l’opera intitolata Les Damoiseles d’Avignon tra la fine del 1906 e il luglio del 1907. Con questo dipinto l’artista iniziò a sperimentare il linguaggio cubista. Quando gli amici e i colleghi artisti di Picasso videro Les demoiselles d’Avignon non compresero la svolta del pittore che si lasciava alle spalle la pittura figurativa del periodo blu e del periodo rosa. Secondo gli storici dell’arte, Picasso realizzò più di cento studi prima di affrontare la versione definitiva del dipinto. Inoltre ridipinse alcune parti dell’opera come il viso della figura accasciata che il pittore ridipinse almeno due volte.

Les Demoiselles d’Avignon di Pablo Picasso è considerato universalmente il manifesto del Cubismo. Con questo dipinto l’artista dà il via infatti ad uno dei movimenti artistici più innovativi del ‘900. L’immagine inoltre risultava sconcertante per coloro che erano abituati ad una rappresentazione tradizionale. Agli inizi del 1900 infatti alcuni artisti dipingevano ancora con uno stile impressionista. Coesistevano inoltre altre rappresentazioni di tipo realista.

L’opinione della critica

Picasso espose Les Demoiselles d’Avignon per la prima volta nel 1916. La critica ufficiale ne fu scandalizzata e la accusò di immoralità. Lo stesso giudizio espressero i funzionari del Regime nazista tedesco negli anni Trenta del Novecento quando condannarono le Avanguardie come arte degenerata. Oggi gli storici dell’arte considerano il dipinto di Picasso come un grande capolavoro universale e manifesto del Cubismo.

Negli anni, gli storici si concentrarono sulla diversità stilistica che mostrano i visi delle donne. Gli esperti si confrontarono così nel tentativo di individuare le diverse influenze come quella attribuibile alla scultura africana di tipo Fang. Fu Maurice de Vlaminck che la fece conoscere a Picasso nel 1904.

Secondo Alfred Barr, primo direttore del Museum of Modern Art di New York, i volti della ragazze rivelano il passaggio dal periodo rosa alla prima sperimentazione cubista.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile de Les Demoiselles d’Avignon di Pablo Picasso

Nel panorama dell’arte mitteleuropea a cavallo tra Ottocento e Novecento Gustav Klimt e altri artisti dipingevano figure in stile liberty e secessionista. Erano inoltre ancora ben presenti le sperimentazioni e gli artisti post impressionisti quali Vincent van Gogh, Seurat, Cézanne e Paul Gauguin. Edvard Munch poi deformava le immagini per suscitare una maggiore risposta emotiva dell’osservatore.

Le figure frantumate e distorte inserite in uno spazio multidimensionale create da Pablo Picasso erano però ben altra cosa. Fino ad allora i vari linguaggi avevano creato figure umane realistiche che evocavano un giudizio estetico. Se pure rappresentante con canoni e modalità diverse, le figure umane quindi risultavano verosimili.

Il Cubismo, sperimentato tra gli altri da Picasso, Braque e Gleizes, non intendeva muovere le emozioni dell’osservatore ma la sua ragione. Questa riflessione nasce da una ricerca in ambito critico che ha individuato una linea analitica nella storia dell’arte. Secondo queste riflessioni, si possono così individuare le manifestazioni artistiche che nel tempo hanno sollecitato l’emotività o la ragione del pubblico artistico.

Le figure spigolose delle Demoiselles d’Avignon

Picasso, ne Les Demoiselles d’Avignon, raffigurò le figure femminili con un linguaggio formale nuovo, scomponendo le forme e ricomponendole con l’intenzione di simulare una visione simultanea da diverse angolazioni. Il risultato ignora parzialmente la struttura anatomica umana e sollecita l’uso della ragione per comprendere la chiave interpretativa della deformità che non è casuale. Inoltre, secondo alcuni storici, le fisionomie, tutte diverse, si rifanno al primitivismo etnico, come le maschere africane, o all’arte egizia. È questo il caso della figura femminile che scosta la tenda.

La tecnica de Les Demoiselles d’Avignon di Pablo Picasso

Les Damoiseles d’Avignon è un dipinto realizzato con colori ad olio applicati su una tela di 243,9 centimetri per 233,7 cm.

Il colore e l’illuminazione

Il colore è forte, non modulato dal chiaroscuro e steso in campiture piatte. Il rosa carne delle ragazze entra in contrasto complementare con quello azzurro del fondo dipinto con frammenti e zone di colore uniforme.

Lo spazio

La scena nell’insieme si avvicina a quella di un palcoscenico teatrale o comunque di un teatro di posa. L’unico arredo è infatti una composizione di frutti su un tavolino in basso al centro del dipinto. Lo spazio è poi fortemente contratto sulla superficie del dipinto, un particolare stilistico che deriva da Cézanne.

Lo sfondo e le figure sono evidenziate dalle campiture disegnate geometricamente. Non vi è profondità nello spazio rappresentato ma una integrazione bidimensionale tra le forme e lo sfondo. Ogni figura suggerisce diversi punti di vista.

Pablo Picasso ne Les Demoiselles d’Avignon ha previsto molteplici punti di vista. Sicuramente sui volti delle fanciulle e sulla composizione di frutta in basso. I punti di vista sono determinati piuttosto dai contrasti di toni e colori. Contribuiscono a rafforzare la composizione anche le linee di forza che si creano all’incontro delle figure e delle forme dello sfondo.

La composizione e l’inquadratura

Il dipinto ha una forma quadrata che impone la composizione centrale. Inoltre i corpi delle protagoniste riempiono totalmente la superficie del dipinto. La composizione è condizionata dalla distribuzione uniforme e ritmica delle figure delle ragazze sulla tela. I centri psicologici di attenzione sono ovviamente i grandi sguardi delle donne che osservano verso lo spettatore.

Studio per Les demoiselles d’Avignon di Pablo Picasso del Museum of Art di Philadelphia

Studio per Les demoiselles d'Avignon di Pablo Picasso del Museum of Art di Philadelphia
Studio per Les demoiselles d’Avignon di Pablo Picasso del Museum of Art di Philadelphia

Pablo Picasso, Studio per Les demoiselles d’Avignon, 1907, acquerello su carta, 17,5 x 22,5 cm. Philadelphia, Museum of Art

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Bibliografia

  • Gertrude Stein, Picasso, Adelphi, Collana: Piccola biblioteca Adelphi Edizione: 10 Anno edizione,1973, EAN: 9788845901614
  • Bruno Mantura, Picasso. Da Guernica a Massacro in Corea. Ediz. illustrata, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art Anno, edizione: 2000, EAN: 9788809762831
  • Giorgio Cortenova, Pablo Picasso. La vita e l’opera, Mondadori Electa, Collana: Illustrati. Arte, 2001, EAN: 9788804494287
  • Pablo Picasso, Abscondita, Collana: Mnemosyne, 2015, EAN: 9788884164209
  • Françoise Gilot, Carlton Lake, La mia vita con Picasso, Donzelli, Collana: Mele Anno, 2016, EAN: 9788868434328
  • Maurizia Tazartes, Francesca Toso, Picasso. Ediz. a colori, Skira, Collana: Skira Masters, 2017, EAN: 9788857234878
  • Olivier Widmaier-Picasso, Picasso. Ritratto intimo. Ediz. a colori, Jaca Book, 2018, EAN: 9788816605671

Altri titoli connessi

William Rubin, Hélène Seckel, Judith Cousins, Les Demoiselles D’Avignon, 1994

La scheda è completa. Periodicamente troverai ulteriori approfondimenti, a presto!

La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 17 aprile 2023.

Approfondisci la lettura consultando le schede delle altre opere di Pablo Picasso intitolate:

Leggi La vita e tutte le opere di Pablo Picasso

Consulta la pagina dedicata al dipinto di Pablo Picasso, Les Demoiselles d’Avignon, sul sito del Museum of Modern Art di New York.

Consulta la pagina dedicata all’opera di Pablo Picasso, Studio per Les demoiselles d’Avignon, sul sito del Museum of Art di Philadelphia.

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