Ritratto di Bartolomeo Panciatichi di Bronzino

Il Ritratto di Bartolomeo Panciatichi di Bronzino raffigura il letterato fiorentino che dal 1549 fu console in Francia per Cosimo I de’Medici.

Bronzino, Ritratto di Bartolomeo Panciatichi, 1540 circa, olio su tavola, 10 x 85 cm, Firenze, Galleria degli Uffizi

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Indice

Descrizione del Ritratto di Bartolomeo Panciatichi di Bronzino

Il protagonista del ritratto è in piedi al centro del dipinto. Corpo e volto sono frontali e il braccio sinistro è appoggiato con posa disinvolta sul piano della balaustra dipinta a destra. La mano destra stringe invece un libretto.

Bartolomeo Panciatichi presenta una fisionomia magra. Sul volto allungato spicca il naso aquilino. Gli occhi poi sono incavati, le gote svuotate e gli zigomi prominenti. Il viso è inoltre decorato da una lunga barba divisa in due. La sua magrezza, infine, è evidenziata dalle mani affilate e ossute. Il diplomatico indossa eleganti abiti rinascimentali e porta anche un copricapo che sottolinea il suo status. L’abito è confezionato con tessuto scuro e pesante mentre le maniche sono più leggere e colorate di rosso scuro.

In basso a destra al di sopra della balaustra compare il muso di un cane dal pelo nero. Alle spalle dello scrittore sono rappresentate le facciate di alcuni palazzi dallo stile classico.

Interpretazioni e simbologia

Bartolomeo Panciatichi è stato un diplomatico e scrittore di Firenze.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

Il Ritratto di Bartolomeo Panciatichi si trova presso la Galleria degli Uffizi di Firenze.

L’artista e la società. La storia dell’opera

Agnolo Bronzino dipinse il ritratto intorno al 1540 circa, all’età di quasi 40 anni. In quegli anni l’artista realizzò una serie di dipinti di personalità eccellenti e si affermò come un importante ritrattista.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile del Ritratto di Bartolomeo Panciatichi di Bronzino

Agnolo Bronzino fu allievo di Jacopo Pontormo uno dei protagonisti della pittura manierista a Firenze. Gli studiosi hanno definito i ritratti di Agnolo Bronzino come molto distaccati psicologicamente rispetto all’osservatore. Infatti l’atteggiamento del diplomatico, la posa elegante e l’espressione fredda isolano il personaggio che non entra in empatia con il fruitore del dipinto. L’atmosfera dell’opera infatti si avvicina a quella della pittura metafisica.

La tecnica del Ritratto di Bartolomeo Panciatichi di Bronzino

Il dipinto è stato realizzato da Agnolo Bronzino con la tecnica della pittura ad olio. Il supporto invece è una tavola in legno. L’olio come legante fu introdotto nella pittura del territorio italico verso la fine del Quattrocento. Secondo la tradizione infatti fu Antonello da Messina tra i primi ad utilizzare tale tecnica elaborata dai pittori fiamminghi. In un primo tempo gli artisti utilizzarono ancora una tavola di legno come supporto. In seguito passarono poi alla tela tesa su un telaio che offriva più maneggevolezza e minor peso.

Il colore e l’illuminazione

Il Ritratto di Bartolomeo Panciatichi presenta colori caldi e molto scuri. Solo gli incarnati del viso e delle mani infatti sono caratterizzati da colori chiari.

Lo spazio

La scena è ambientata all’esterno tra architetture classiche che fanno da sfondo alla figura.

La composizione e l’inquadratura

Il ritratto è di forma rettangolare e di orientamento verticale. La figura di Bartolomeo Panciatichi è frontale ma movimentata dalla postura sciolta ed elegante.

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Bibliografia

  • Antonio Paolucci, Bronzino. Ediz. illustrata, 2002, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, EAN: 9788809026421

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 6 giugno 2019.

Approfondisci la lettura consultando le schede delle altre opere di Bronzino intitolate:

Consulta la pagina dedicata al dipinto di Bronzino, Ritratto di Bartolomeo Panciatichi, sul sito della Galleria degli Uffizi di Firenze.

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