Eleonora di Toledo con il figlio Giovanni di Agnolo Bronzino

Eleonora di Toledo con il figlio Giovanni di Agnolo Bronzino rappresenta una delle massime espressioni della ritrattistica rinascimentale del Cinquecento Fiorentino.

Indice

Agnolo BronzinoEleonora di Toledo con il figlio Giovanni, 1545-1546, olio su tavola, 115 x 96 cm. Firenze, Galleria degli Uffizi

Descrizione del Ritratto di Eleonora di Toledo con il figlio Giovanni di Agnolo Bronzino

Eleonora di Toledo è seduta in posizione frontale, leggermente rivolta a sinistra con lo sguardo diretto verso l’osservatore. Accanto alla nobildonna, sulla sinistra, si trova in piedi il figlio Giovanni di pochi anni. Eleonora indossa un abito riccamente decorato con un broccato ricamato alla spagnola. L’abito è formato da un corpetto aderente e una rete di cordoncino dorato e perle che copre le spalle. Le maniche sono a sbuffo e dai tagli si intravede la camicia bianca.

La decorazione damascata è particolarmente ricca e copre anche la gonna. Sull’abito si nota il ricamo a forma di melograna stilizzata che rappresenta la fertilità della donna. Una lunga collana di perle di varie dimensioni e sfumature avvolge con due giri la scollatura e il busto, impreziosita un un pendente con diamante e una perla a goccia. Inoltre, una rete preziosa di fili d’oro avvolge l’acconciatura che raccoglie i capelli. Altre perle si vedono sulla rete che copre le spalle e sulla cuffia. Due perle a goccia formano gli orecchini e intorno alla vita è stretta una cinta dorata decorata con pietre e una nappina di perle in basso.

Lo sfondo, che a prima vista sembra una parete dal colore uniforme rischiarata leggermente intorno al capo di Eleonora, è un cielo molto scuro. Infatti si coglie in lontananza la sagoma di una tenuta di campagna che probabilmente è quella di Poggio a Caiano.

Interpretazioni e simbologia del Ritratto di Eleonora di Toledo con il figlio Giovanni di Agnolo Bronzino

Eleonora di Toledo con il figlio Giovanni è ricordato anche dal pittore Giorgio Vasari nella sua celebre opera “Le Vite”, dedicata agli artisti a lui contemporanei. Il ritratto raffigura la nobile, prima moglie di Cosimo I de’ Medici, la figlia del Viceré di Napoli. Insieme alla donna si trova uno dei suoi undici figli che è stato identificato come Giovanni che diventerà poi Cardinale. Gli storici del passato identificarono il bambino come il settimo figlio della coppia, Garzia. La successiva datazione del dipinto al 1545 esclude però questa possibilità perché al tempo Garzia aveva solamente due anni.

Il dipinto ritrae sullo sfondo un accenno di paesaggio nel quale si intravedono alcune abitazioni. Secondo la ricostruzione degli storici si tratta della tenuta di Poggio a Caiano molto amata dalla famiglia di Eleonora di Toledo e Cosimo I e presso la quale probabilmente fu dipinto il ritratto.

La descrizione accurata dell’abbigliamento e delle decorazioni preziose sottolineano l’importanza dei personaggi che le indossano. Questa cura al dettaglio rappresenta quindi una simbologia di potere ufficiale. La stessa importanza viene data ai numerosi gioielli che indossa Eleonora di Toledo come la doppia collana di perle, il pendaglio dorato e il grande diamante.

La ricerca di una rappresentazione agida e priva di espressioni sembra, invece, nascondere un accenno a qualche emozione. Secondo alcune osservazioni critiche, il volto di Eleonora di Toledo presenta un’espressione di leggera malinconia o di nobile alterigia. Invece nello sguardo del piccolo Giovanni altri hanno colto l’irrequietezza dell’infanzia che cerca di sottrarsi alla seduta di posa.

La questione dell’abito funebre di Eleonora di Toledo

Un particolare storicamente importante, ma inquietante, è stato scoperto nel 1857 in occasione di una prima esumazione del corpo di Eleonora, tumulato nelle Cappelle medicee. In quella data, infatti, venne aperta la tomba e analizzato il contenuto. L’abito con il quale fu ritrovato il suo cadavere risultò molto simile a quello dipinto nel quadro di Bronzino. Furono inoltre ritrovate delle trecce di capelli biondi tendenti al rosso legate da una cordicella dorata proprio come è possibile vedere nel dipinto. Questa evidenza storica fece riflettere i critici dell’epoca. Infatti, portò a pensare che il dipinto fosse stato realizzato dopo la morte della nobile. Di questa esumazione però non esiste materiale fotografico, ma solo una documentazione scritta.

Tra il 1945 e il 1949 Gaetano Pieraccini guidò la seconda esumazione delle salme dei Medici. Fu così studiato il corpo di Eleonora e l’abito fu abbandonato in cattive condizioni nei depositi del museo del Bargello di Firenze. In seguito a restauro si è scoperto che, pur presentando lo stesso colore, non si trattava dell’abito dipinto dal Bronzino nel celebre ritratto. Attualmente il tessuto, attentamente restaurato, è esposto presso la Galleria del costume di Firenze.

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Eleonora di Toledo con il figlio Giovanni di Agnolo Bronzino è conservato presso la Galleria degli Uffizi a Firenze.

L’artista e la società. La storia del Ritratto di Eleonora di Toledo con il figlio Giovanni di Agnolo Bronzino

Il dipinto, secondo la ricostruzione degli storici, risale all’estate del 1545. In questo periodo infatti la famiglia dei Medici soggiornava nella Villa di famiglia di Poggio a Caiano che si intravede sullo sfondo del dipinto. Un documento dell’epoca rivela infatti che nello stesso anno il Bronzino chiese del colore blu al maggiordomo di corte Pier Francesco Riccio probabilmente per realizzare alcune parti dell’opera.

L’opinione della critica

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Lo stile del Ritratto di Eleonora di Toledo con il figlio Giovanni di Agnolo Bronzino

Eleonora di Toledo con il figlio Giovanni è un dipinto di Agnolo Bronzino che presenta il tipico stile del pittore manierista. Le figure sono disegnate con una grande esattezza e nitidezza di contorni. Questa caratteristica era tipica degli artisti fiorentini che prediligevano il disegno rispetto al tonalismo, utilizzato invece dagli artisti rinascimentali veneziani come Tintoretto e Giorgione. La cura nel dipingere i particolari si nota nella veste e nei gioielli della nobile. Non solo i dettagli indicano che l’abbigliamento riveste una grande importanza nel ritratto ufficiale, anche la tridimensionalità e il realismo col quale è raffigurato sottolinea questa pratica.

Bronzino fu un grandissimo ritrattista e utilizzò con gran virtuosismo le tecniche elaborate dagli artisti del Cinquecento. Così le figure dei due protagonisti sono prive di difetti, levigate e idealizzate. Infatti, il colorito della pelle e le superfici dei volti assumono la consistenza di marmo o avorio. Queste caratteristiche sono tipiche del ritratto ufficiale caratterizzato da una luce fredda, quasi priva di chiaroscuro, la posizione rigida delle figure, assenza del dato naturale per sottolineare il ruolo di sovrani di Eleonora e del piccolo Giovanni.

La tecnica del Ritratto di Eleonora di Toledo con il figlio Giovanni di Agnolo Bronzino

Il Ritratto di Eleonora di Toledo col figlio Giovanni è un dipinto realizzato con l’uso di velature di colore ad olio applicate su tavola di legno. L’opera misura 115 centimetri di altezza e 96 cm di larghezza.

Il colore e l’illuminazione

Il celebre ritratto di Agnolo Bronzino dedicato a Eleonora di Toledo e al figlio è caratterizzato cromaticamente dai due colori principali, il blu del cielo e il bruno della veste della sovrana. I due colori entrano in contrasto di complementarietà e quindi evidenziano in questo modo la figura di Eleonora. I colori sono forti, brillanti e la decorazione damascata è valorizzata dal contrasto di luminosità con il tessuto chiaro e luminoso dell’abito. L’illuminazione è centrale e artificiosamente indirizzata verso la figura dei due protagonisti. Sullo sfondo è presente una debole aura luminosa intorno alla figura della nobildonna.

Lo spazio

Eleonora di Toledo e il figlio Giovanni sono dipinti in primo piano, contro uno sfondo apparentemente uniforme ma che si rivela essere un cielo oscuro. La profondità e quindi praticamente annullata dalla uniformità del cielo e dalle due figure dipinte sullo stesso piano.

La composizione e l’inquadratura

Il ritratto di Eleonora di Toledo e del figlio Giovanni è di forma rettangolare e l’inquadratura verticale valorizza come tradizione la figura seduta della nobildonna. Eleonora è collocata esattamente al centro del dipinto e il suo viso è in asse con la verticale centrale. La struttura compositiva è poi arricchita da una componente obliqua rappresentata dalla linea che collega i due volti e dalle braccia in posizione obliqua di Eleonora.

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Bibliografia

  • Antonio Paolucci, Bronzino. Ediz. illustrata, 2002, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, EAN: 9788809026421
  • C. Falciani, A. Natali, Bronzino. Pittore e poeta alla corte dei Medici. Catalogo della mostra (Firenze, 24 settembre 2010-23 gennaio 2011), 2010, EAN: 9788874611539
  • Antonio Geremicca, Agnolo Bronzino. «La dotta penna al pennel dotto pari», Universitalia, Collana: Horti Hesperidum. Monografie, 2013, EAN:9788865073407, ISBN:8865073403
  • Agnolo Bronzino: The Muse of Florence, New Academia Publishing, LLC, 2014 EAN:9780991504770, ISBN:0991504771
  • Sefy Hendler, Un mostro grazioso e bello. Bronzino e l’universo burlesco del Nano Morgante., Maschietto Editore, prima edizione edizione, 2016, Collana: Iconologia, ISBN-10: 8863941130 ISBN-13: 978-8863941135

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 23 aprile 2023.

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Consulta la pagina dedicata al dipinto di Agnolo Bronzino, Eleonora di Toledo con il figlio Giovanni, sul sito della Galleria degli Uffizi di Firenze.

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