San Sebastiano di Agnolo Bronzino

San Sebastiano di Agnolo Bronzino è un dipinto attribuito all’artista sulla base della somiglianza con uno dei dipinti della Cappella Capponi a Firenze.

Agnolo Bronzino, San Sebastiano, 1533 circa, olio su tavola, 87 x 76,5 cm. Madrid, Museo Nacional Thyssen-Bornemisza

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Indice

Descrizione del dipinto San Sebastiano di Agnolo Bronzino

San Sebastiano è dipinto da Angelo Bronzino come un adolescente a torso nudo ma avvolto da un ampio mantello rosso. Il Santo poggia il suo braccio sinistro contro la gamba. Stringe nella mano una freccia mentre accenna ad una presa con la mano destra. Il busto di San Sebastiano è rivolto verso il fronte del dipinto mentre il viso è ruotato verso sinistra. Una freccia è conficcata a destra in corrispondenza dell’addome del ragazzo. La sua fisionomia è regolare la bocca sottile, il naso importante e gli occhi grandi. Lo sguardo inoltre è puntato lontano e sembra assumere espressione assorta e turbata. Infine i capelli folti sono ricci e dal colore castano chiaro.

Interpretazioni e simbologia del San Sebastiano di Agnolo Bronzino

San Sebastiano fu un militare romano martirizzato perché di fede cristiana. Nacque a Narbona nel 256 dopo Cristo e morì a Roma il 20 gennaio 288. Il Santo morì quindi intorno all’età di 32 anni mentre nel dipinto del Bronzino appare molto giovane quasi adolescente. Solitamente il San Sebastiano è rappresentato legato ad un tronco e trafitto da molte frecce. In questo caso invece sono le due frecce a indicare il martirio.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

Il San Sebastiano del Bronzino si trova al Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid in Spagna dal 1984. In precedenza era di proprietà di una collezione privata di Rieti.

L’artista e la società. La storia dell’opera San Sebastiano di Agnolo Bronzino

Bronzino dipinse quest’opera intorno al 1533 circa. Si tratta quindi di un dipinto giovanile in quanto Bronzino nato nel 1503 aveva circa 30 anni all’epoca della sua realizzazione. L’artista era appena tornato da Pesaro dove era stato al servizio del duca di Urbino dal 1530 al 1532 circa e aveva dipinto anche il Ritratto di Guidobaldo della Rovere.

L’attribuzione del dipinto al Bronzino

Federico Zeri, il celebre storico dell’arte, si interessò al dipinto prima ancora che fosse attribuito al Bronzino. Prima della ripulitura il dipinto era considerato opera di Jacopino del Conte ma l’attribuzione non era concorde. Ad oggi gli storici mettono in relazione questo dipinto con i quattro tondi dipinti con Jacopo Pontormo per la cappella funeraria di Ludovico Capponi a Santa Felicità a Firenze. L’attribuzione del San Sebastiano al Bronzino si basa sulla somiglianza formale con il San Matteo che è sicuramente opera dell’artista. Infatti in entrambe le opere i busti nudi dei personaggi emergono dal fondo buio avvolti nei vaporosi panneggi. Inoltre Jean Cox-Rearick ha messo in relazione il dipinto con un disegno custodito agli Uffizi di Firenze. Infine l’immagine è formalmente vicina alle opere di Pontormo ma i colori sono meno brillanti e si coglie il tentativo del Bronzino di assumere uno stile personale.

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Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile del dipinto San Sebastiano di Agnolo Bronzino

Agnolo Bronzino è considerato uno tra i più raffinati manieristi italiani. Il suo stile fu condizionato dall’opera del suo maestro Jacopo Pontormo. Bronzino visse tutta la vita Firenze e lavorò soprattutto per Cosimo I de’ Medici per il quale realizzò molti ritratti familiari. Le sue opere sono caratterizzate da un grande realismo e atmosfere e fredde distaccate che ricordano le opere contemporanee della Metafisica.

La tecnica

Il dipinto che raffigura San Sebastiano è un olio su tavola dalle dimensioni di 87 X 76,5 cm.

Il colore e l’illuminazione

Il dipinto del Bronzino presenta colori caldi e metallici. Il mantello che avvolge il Santo è colorato con un forte color rosso carminio mentre l’incarnato dell’adolescente è ocra tendente all’arancio. Un lieve rossore copre le guance mentre i capelli sono dorati. Una luce intensa giunge da sinistra verso l’alto e mette in evidenza tutto il busto del ragazzo, il viso e il mantello che lo avvolge sulla schiena e sulle gambe. L’illuminazione Inoltre crea un delicato chiaroscuro che però mette in mostra una ben definita anatomia del personaggio. Lo sfondo invece è scuro e solo un leggero barlume illumina la parte destra.

Lo spazio

San Sebastiano è dipinto all’interno di uno spazio ideale infatti lo sfondo è privo di dettagli ambientali.

La composizione e l’inquadratura

Il dipinto del Bronzino è di forma rettangolare ed è sviluppato in verticale al fine di permettere di rappresentare interamente la figura del Santo. Il viso si trova al centro della parte alta in corrispondenza della verticale centrale. Il busto invece leggermente inclinato imprime all’immagine una maggiore dinamicità. La struttura compositiva è quindi obliqua ed è determinata dall’allineamento del viso del ragazzo con le mani posizionate quasi in corrispondenza dell’angolo di sinistra in basso. Infine il mantello che abbraccia la schiena di San Sebastiano crea con le mani e il braccio in primo piano una mandorla compositiva che accoglie la figura del giovane.

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Bibliografia

  • Antonio Paolucci, Bronzino. Ediz. illustrata, 2002, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, EAN: 9788809026421
  • C. Falciani, A. Natali, Bronzino. Pittore e poeta alla corte dei Medici. Catalogo della mostra (Firenze, 24 settembre 2010-23 gennaio 2011), 2010, EAN: 9788874611539
  • Antonio Geremicca, Agnolo Bronzino. «La dotta penna al pennel dotto pari», Universitalia, Collana: Horti Hesperidum. Monografie, 2013, EAN:9788865073407, ISBN:8865073403
  • Agnolo Bronzino: The Muse of Florence, New Academia Publishing, LLC, 2014 EAN:9780991504770, ISBN:0991504771

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 26 ottobre 2019.

Approfondisci la lettura consultando le schede delle altre opere di Agnolo Bronzino intitolate:

Consulta la pagina dedicata al dipinto di Agnolo Bronzino, San Sebastiano, sul sito del Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid

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