San Girolamo di Antonello da Messina

San Girolamo di Antonello da Messina è un dipinto conservato presso Palazzo Abatellis di Palermo dove si trovano anche gli altri due Santi del Polittico dei Dottori.

Antonello da Messina, San Girolamo, 1472-1473, olio su tavola di pioppo, 37,7 x 31 cm. Palermo, Palazzo Abatellis

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Indice

Descrizione del San Girolamo di Antonello da Messina

San Girolamo è in piedi, raffigurato a mezza figura e rivolto a destra. Tra le mani stringe un libro. Sul capo indossa un galero rosso, il copricapo vescovile. Il corpo, invece è coperto da un ampio mantello. L’apparenza del Santo è quella di un giovane uomo dal viso privo di barba. Le mani sono sottili e le dita affusolate. Intorno al capo, sullo sfondo, è disegnata una leggera aureola.

Interpretazioni e simbologia di San Girolamo di Antonello da Messina

San Girolamo fu padre e dottore della Chiesa. Nacque a Stridone nel 347 e morì a Betlemme nel 419 o nel 420. Il suo nome completo era Sofronio Eusebio Girolamo. La sua attività principale fu la traduzione dei testi sacri. Infatti, il Santo tradusse una parte dell’Antico Testamento dal greco al latino. Inoltre, tradusse, sempre in latino, il testo ebraico. La prima traduzione in latino della Bibbia di San Girolamo fu la Vulgata.

Papa Damasio I, poi, lo incaricò, nel 382, di revisionare la traduzione dei Vangeli. Infine, dal 390 iniziò a tradurre l’Antico Testamento dall’ebraico che lo impegnò per 23 anni. La figura di San Girolamo è legata iconograficamente al leone che lo accompagna. Infatti, fu Jacopo da Varagine nel testo Legenda Aurea a raccontare che il Santo curò la zampa del leone trafitta da una spina di rovo. L’animale rimase, così, a difendere il monastero dove risiedeva San Girolamo.

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Il dipinto dedicato a San Girolamo di Antonello da Messina, probabilmente, faceva parte di un polittico. Si tratta del Polittico dei Dottori della Chiesa che comprendeva anche Sant’Agostino e San Gregorio Magno. Presso la Pinacoteca del Castello Sforzesco e la Galleria degli Uffizi di Firenze sono custoditi gli scomparti principali.

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Lo stile del dipinto San Girolamo di Antonello da Messina

San Girolamo è un dipinto religioso di Antonello da Messina. Il frammento di pittura raffigurante San Girolamo risale al 1472-1473. Come le altre parti del polittico lo stile del ritratto risente di influenze catalane o provenzali. Se considerato nell’insieme dell’opera presenta, però, una unità dello spazio tipica dell’arte italiana del periodo. Antonello da Messina, nei suoi dipinti, fu in grado di utilizzare in modo coerente aspetti dello stile fiammingo e della scuola italica del Quattrocento. In particolare, utilizzò la luce e l’attenzione al dettaglio dei fiamminghi. Adottò, invece, lo spazio razionale e prospettico e la monumentalità apprese dalle opere degli italiani. L’artista diede poi una interpretazione descrittiva del carattere di San Girolamo.

La tecnica

L’opera di Antonello da Messina che raffigura San Girolamo è un olio su tavola di pioppo. L’immagine, per motivi di conservazione, fu riportata su tela. Antonello da Messina fu il primo artista italiano del Quattrocento ad utilizzare la pittura ad olio elaborata dai pittori fiamminghi. Grazie all’uso delle mestiche ad olio, Antonello stendeva progressive e sottili velature di colore trasparente. Otteneva, così, una precisione e una luminosità impossibili da ottenere con la tempera.

Il colore e l’illuminazione

San Girolamo è dipinto con colori caldi. Infatti, il Santo indossa abiti dal colore rosso brillante. Anche l’incarnato è caldo mentre lo sfondo è giallo oro. Il fondo dorato poi mette in forte evidenza la figura di San Girolamo. Infine, la luce che illumina la figura del Santo proviene dal centro, è diffusa e crea leggere ombre sugli abiti.

Lo spazio

San Girolamo è raffigurato contro uno sfondo bidimensionale. Pertanto non sono presenti i soliti indicatori spaziali La profondità della scena è, così, ridotta all’immagine del Santo.

La composizione e l’inquadratura

La cuspide dipinta che raffigura San Girolamo è sviluppata in verticale e termina con una forma a triangolo. Inoltre, il Santo si trova in primo piano e nella sua effige prevalgono linee verticali.

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Scheda

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Bibliografia

  • Eugenio Battisti, Antonello, il teatro sacro, gli spazi, la donna (Il labirinto), Editrice Novecento Palermo. ISBN 88-373-0021-2
  • Stefano Zuffi, La pittura italiana, Mondadori 1998. ISBN 88-04-45057-6
  • Simonetta Nava, La pittura del Rinascimento, Rizzoli 1999. ISBN 88-17-86148-0ù
  • Antonello da Messina, 2019, Skira, Arte antica. Cataloghi, ISBN: 885723927

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