Scudo con testa di Medusa di Caravaggio

Lo Scudo con testa di Medusa di Caravaggio ritrae la testa di Medusa separata dal corpo e con la bocca spalancata nell’urlo della morte.

Caravaggio, Scudo con testa di Medusa, 1598 ca., olio su tela, 60 x 55 cm. Firenze, Galleria degli Uffizi

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Indice

Descrizione dello Scudo con testa di Medusa di Caravaggio

Il volto di Medusa è ritratto al centro dello scudo dal fondo di colore verde. La bocca è spalancata in un urlo di dolore mentre gli occhi sembrano fuoriuscire dalle orbite mentre un groviglio di serpenti si agita sulla testa della Gorgone.

Interpretazioni e simbologia dello Scudo con testa di Medusa di Caravaggio

Caravaggio non rappresentò la scena Perseo che uccide Medusa mozzando la sua testa. Nello scudo infatti compare solo la testa appena recisa dalla quale sgorga un fiotto di sangue, la bocca aperta e gli occhi spalancati.

Gli storici sono convinti che Caravaggio affrontò il tema della Medusa spinto da una precisa esigenza culturale. Intanto era una figura mitologica molto amata dalla famiglia de’ Medici. Poi nell’ambiente degli umanisti, la testa della Medusa o Gorgone era considerata l’allegoria della Prudenza e della Sapienza. Tale simbologia era ben nota e presente nei diversi trattati di pittura che giravano ai tempi di Caravaggio. Ludovico Dolce nel Dialogo dei colori del 1565, scrisse che Medusa raffigura la Prudenza acquisita attraverso l’uso della Sapienza. Donare un’opera con la riproduzione della Medusa era quindi di buon augurio.

Caravaggio dipinse la stessa espressione nel personaggio maschile decapitato presente nel dipinto Giuditta ed Oloferne del 1599.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione dello Scudo con testa di Medusa di Caravaggio

Il pittore e biografo Giorgio Vasari, nel suo testo ricordò che nelle collezioni del Granduca di Toscana era presente un dipinto che ritraeva Medusa realizzato da Leonardo. L’opera purtroppo è andata perduta. In Piazza della Signoria si trovava inoltre la statua che raffigura Perseo che espone la testa di Medusa realizzata di Benvenuto Cellini. Lo scudo di Caravaggio con la testa dell’essere mitologico si trovava invece nella sala della Galleria del Granduca. L’opera era retta da un manichino a cavallo vestito alla persiana. Nella sala erano esposte anche altre armi da torneo o parata. Nel Settecento, l’Armeria venne smantellata e venduta. Rimase nelle collezioni solo la scudo di Caravaggio, detto la rotella.

L’artista e la società. La storia dello Scudo con testa di Medusa di Caravaggio

Caravaggio disegnò i capelli di Medusa ispirandosi forse ad alcuni disegni botanico-naturalistici realizzati da Jacopo Ligozzi che riproducono figure di vipere. I disegni erano di proprietà della famiglia Medici e sono oggi custoditi presso il Gabinetto delle stampe e disegni degli Uffizi. Il cardinal del Monte aveva la possibilità di osservare le opere custodite presso Palazzo Vecchio e potrebbe aver fatto da tramite con Caravaggio.

La prima versione

La prima versione, detta Murtola, realizzata tra il 1596 e il 1598, è dipinta su una tela montata su uno scudo convesso di legno di fico di 50 cm per 48 cm. Lo scudo è di proprietà di una collezione privata italiana. Il titolo dato a questa versione deriva da quello del madrigale composto in onore dell’opera da Gaspare Murtola nel 1606. In seguito a indagini diagnostiche sono stati rilevati alcuni pentimenti che secondo alcuni storici datano questo scudo come il primo. Invece, la versione che si trova alla Galleria degli Uffizi non presenta pentimenti quindi potrebbe essere la seconda.

La seconda versione

Il cardinal Francesco Maria Bourbon del Monte commissionò una seconda versione della Medusa a Caravaggio. L’ambasciatore a Roma del Granduca di Toscana, la regalò poi al granduca di Toscana Ferdinando I de’ Medici il 25 luglio 1598. La data precisa della consegna è registrata nel Guardaroba Mediceo che si trova alla Galleria degli Uffizi di Firenze. Il dono era destinato alla Sala dell’Armeria nella Galleria di Palazzo Vecchio che il Granduca aveva individuato per ospitare la sua collezione di armi nl 1598.

Il cardinale fece un omaggio politico a Ferdinando I e nello stesso tempo promosse la pittura di Caravaggio presso la corte granducale. Anche questa versione è una tela montata su uno scudo convesso in legno di pioppo di 60 cm per 55 cm. Il musicista Marino compose un madrigale in onore di questa versione. Caravaggio firmò la versione degli Uffizi con la sua firma impressa nel sangue della Medusa.

L’attentato agli Uffizi del del 1993 e il restauro

I tecnici sottoposero al restauro lo scudo in seguito ai danni subiti durante l’attentato in via dei Georgofili a Firenze del 1993. L’intervento sulla Medusa degli Uffizi si concluse nel 2002 con la riduzione di piccoli danni subiti. I restauratori inoltre permisero di valutare il giusto valore dell’opera di Caravaggio. Il pittore infatti si ispirò ad una rotella del Cinquecento, cioè un tipo di scudo da parata che spesso era decorato con una testa di Gorgone.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile dello Scudo con testa di Medusa di Caravaggio

Caravaggio è conosciuto principalmente per i suoi dipinti di figura e soggetto religioso caratterizzati da i fondi scuri. I personaggi rappresentati emergono quindi grazie alla illuminazione diretta che mette in evidenza le muscolature e valorizza le posture drammatiche e spettacolari. Il Tenebrismo fu così la sua componente stilistica più apprezzata anche dai pittori caravaggeschi che si ispirarono alle sue opere. Caravaggio è noto anche per l’uso del naturalismo che distingue i suoi personaggi modellati su figure di popolani. La testa della Medusa non emerge da un fondo scuro però l’illuminazione crea un intenso chiaroscuro spettacolare che sottolinea la natura della Gorgone. Inoltre il suo viso non è idealizzato ma mostra una verosimile espressione di terrore.

La tecnica

Questa versione di Medusa è dipinta con colori ad olio su una tela applicata su uno scudo di legno convesso.

Il colore e l’illuminazione

Il fondo del dipinto è verde scuro e mette in evidenza il volto della Gorgone. Infatti il verde crea un deciso contrasto di luminosità con il viso e risulta più spento mentre l’incarnato è brillante e saturo.

Lo spazio

Caravaggio con un espediente illusionistico della sua pittura annullò la convessità dello scudo. Al contrario l’ombra dipinta sullo sfondo suggerisce una superficie concava contro la quale appare la testa di Medusa.

Come nelle altre opere di Caravaggio, il forte contrasto di luminosità determina una grande espressività. Infatti il viso urlante di Medusa è reso con toni chiari, caldi e brillanti che spiccano violentemente contro il fondo scuro e dai toni verdi e freddi. Anche la massa di serpenti sulla testa della Gorgone è animata dai contrasti tra luci ed ombra.

La composizione e l’inquadratura

Lo scudo dipinto da Caravaggio è di forma circolare e il viso di Medusa si compone al suo interno creando un medesimo cerchio che circoscrive le serpi e il getto di sangue in basso.

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Bibliografia

  • Gianni Papi, Caravaggio, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, 2016; 2017, EAN: 9788809994270
  • M. C. Terzaghi, Caravaggio Napoli. Catalogo della mostra (Roma, 12 aprile-14 luglio 2019), 2019, M. C. Terzaghi Editore: Mondadori Electa, EAN: 9788891824004

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 11 febbraio 2021.

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