Le suore di Mino Rosso è una scultura dalle forme sintetiche nata nel periodo del secondo futurismo torinese.
Mino Rosso, Le suore, 1930, bronzo, 34 x 77 x 25 cm. Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna
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Indice
Descrizione de Le suore di Mino Rosso
La scultura è composta da una base formata da due volumi di forma triangolare che rappresentano l’abito delle due suore. Il busto, invece, è sintetizzato da due elementi verticali e sottili. Ai lati del busto, poi, le spalle sono rese tramite piccole sporgenze. Inoltre, le figure sono prive di braccia. Infine, il volto e il copricapo sono uniti dalla parte posteriore perché i corpi delle suore si muovono in senso opposto.
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Benedetto Dalmastro di Torino, donò l’opera di Mino Rosso alla Galleria d’Arte Moderna di Torino nel 1967.
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Stile della scultura Le suore di Mino Rosso
Mino Rosso fece parte del gruppo futurista di Torino con Fillia (Luigi Colombo). A livello nazionale, invece, il Futurismo fu animato da Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Carlo Carrà e Fortunato Depero. La scultura di Mino Rosso è del 1930 e rivela un distacco dalla scultura di Boccioni. Infatti, le due figure sono ridotte a semplici volumi plastici. La sintesi lineare dei profili fu caratteristica della variante meccanica nata a Torino nell’ambito del secondo Futurismo. In particolare, Mino Rosso attinse al cubofuturismo delle opere di Archipenko e Zadkine.
La tecnica
La scultura di Mino Rosso è una fusione in bronzo.
La struttura della scultura
La scultura è sviluppata in verticale. Le figure sintetiche delle due suore sono simmetriche e sintetizzate attraverso due semplici figure sovrapposte. Dalla base più compatta si alzano i corpi sottili che terminano con le forme triangolari dei copricapi. Lo slancio verso l’alto delle forme è sottolineato dall’andamento leggermente curvilineo del busto. La scultura è poggiata su un basamento a basa rettangolare leggermente più ampio dell’opera.
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