La sepoltura di Cristo di Tiziano

Questo dipinto fu commissionato, nel 1559, da Filippo II di Spagna a Tiziano che lo realizzò nello stesso anno. La sepoltura di Cristo è considerata una rappresentazione, intensa e partecipata, del dolore causato dalla morte di una persona cara.

Tiziano, La sepoltura di Cristo, 1559, olio su tela, 137 x 175 cm. Madrid, Museo del Prado

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Indice

Descrizione de La sepoltura di Cristo di Tiziano

Il corpo, ormai morto e appena deposto dalla croce, viene calato all’interno di un grande sarcofago sui lati del quale si notano alcuni bassorilievi. Giuseppe d’Arimatea sostiene Cristo nella parte alta del corpo mentre Nicodemo, a destra, lo cala in basso tenendo le gambe. Il corpo di Gesù è abbandonato, il braccio destro sfiora il terreno mentre il sinistro è tenuto amorevolmente da Maria. La Madonna si trova al lato opposto del sepolcro ed è completamente coperta dal manto che lascia scoperto solo il volto.

Dietro Maria si intravede un volto giovane, probabilmente l’apostolo Giovanni mentre a destra si dispera la Maddalena. La donna ha i capelli, rossi, sciolti al vento e un abito leggero. Il paesaggio naturale nel quale è immersa la scena non è facilmente leggibile per via dello stile molto rapido utilizzato da Tiziano. Si identificano, comunque, in basso, alcune erbe. Sulla sinistra si apre la cavità scavata nella roccia nella quale verrà depositato il sarcofago mentre a destra si intravede un brano di cielo oltre le rupi.

Interpretazioni e simbologia de La sepoltura di Cristo di Tiziano

Tiziano dipinse una prima versione de La sepoltura di Cristo, nel 1525, conservata presso il Museo del Louvre di Parigi. Celebri deposizioni furono dipinte da Rubens, e lo stesso Tiziano.

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Lo stile de La sepoltura di Cristo di Tiziano

Nel 1559 Tiziano aveva già adottato il suo stile maturo con il quale dipinse un suo famoso autoritratto. La superficie del dipinto La sepoltura di Cristo è coperta da una trama di pennellate larghe e dense di colore che non permettono di identificare chiaramente i contorni delle figure. Il tono generale dell’opera tende ad un coinvolgimento empatico sottolineando il dolore della Maddalena e della Vergine con le loro posture.

Il colore e l’illuminazione

La luce colpisce a tratti i personaggi creando forti contrasti che contribuiscono a rendere drammatica l’atmosfera del dipinto. Il corpo illuminato di Cristo, infatti, risalta contro la figura scura di Giuseppe d’Arimatea e quella della Vergine. La Maddalena, poi, è illuminata dal contrasto con la veste rossa di Nicodemo che domina la scena cromatica. Per intensità segue il blu del manto della Madonna. Il resto del dipinto è risolto, infine, con toni terrosi e ocra.

Lo spazio

Il gruppo, dipinto in primo piano, raccoglie lo spazio intorno alle figure, tutte raccolte e convergenti sulla figura di Cristo. Il Sarcofago, nel quale viene calato il corpo, sembra attirare a sé anche le figure degli altri personaggi. Infatti a partire dalla Maddalena, più in esterno, i personaggi si protendono progressivamente verso la tomba che pare inghiottirli nel buio della morte.

La composizione e l’inquadratura

La composizione è dominata da un triangolo compositivo che ha la base nella figura di Cristo e nel sarcofago. A sinistra, poi, Giuseppe d’Arimatea, a destra Nicodemo e, infine, il vertice sulla figura di Maria.

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Bibliografia

  • Augusto Gentili, Tiziano, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, 2016; 2017 EAN: 9788809994263

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 3 marzo 2020.

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