Il busto di Benito Mussolini di Adolfo Wildt era esposto presso la Casa del Fascio a Milano e dell’opera esistono diverse versioni conservate nei musei italiani.
Adolfo Wildt, Il busto di Benito Mussolini, 1923/post 1925 – ante 1931, fusione in bronzo, 135 x 57.5 x 90.5 cm. Milano, Galleria d’Arte moderna
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Indice
Descrizione del busto di Benito Mussolini di Adolfo Wildt
Il busto di Benito Mussolini scolpito da Adolfo Wildt interpreta il Duce proponendo un’immagine decisa e assertiva. Mussolini serra le mascelle e aggrotta le sopracciglia. Inoltre apre le narici nell’atto di eseguire un profondo respiro. Il protagonista evidenzia poi le labbra come solitamente faceva durante le sue apparizioni in pubblico. Il mento sporge in avanti in modo aggressivo.
Interpretazioni e simbologia del busto di Benito Mussolini di Adolfo Wildt
Il busto scolpito da Adolfo Wildt ritrae il politico italiano Benito Mussolini che fondò il Partito fascista e fu protagonista di un intero ventennio storico nel Novecento. La sua presenza sulla scena politica italiana si concluse tragicamente nel 1945 alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
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La scultura comparve in pubblico per la prima volta il 28 ottobre 1923, in occasione del primo anniversario della Marcia su Roma.
Il Busto di Benito Mussolini scolpito da Adolfo Wildt era esposto all’ingresso della Casa del Fascio di Milano. Una diversa versione sempre del 1923 si trova nei Musei civici d’Arte e Storia di Brescia. Un’altra in forma di maschera di marmo di Carrara è del 1924 ed è conservata presso la Galleria d’Arte Moderna (GAM) di Milano.
L’originale del 1923 prese parte alla mostra organizzata nel 2013 a Forlì intitolata Novecento. Arte e vita in Italia tra le due guerre. L’esposizione curata da Francesco Mazzocca raccolse dipinti e sculture prodotte tra le due guerre dalla cultura novecentista.
La foto d’epoca ritrae forse la versione della Maschera di Benito Mussolini commissionata da Margherita Sarfatti a Wildt nel 1923 per la Casa del Fascio di Milano.
Adolfo Wildt, Il Duce, 1923 ca., bronzo con supporto in marmo. Milano Galleria d’Arte Moderna
L’artista e la società. La storia del busto di Benito Mussolini di Adolfo Wildt
Adolfo Wildt realizzò nel 1923 il busto di Mussolini. L’artista era già in una fase matura della sua carriera e aveva circa 55 anni. Adolfo Wildt scolpì il Busto di Benito Mussolini sulla base di una fotografia.
Al termine della Seconda Guerra Mondiale, in Italia, nell’aprile 1945 i partigiani assaltarono la Casa dei Fasci a Milano. Gli uomini che entrarono nella casa del fascio di Milano si accanirono particolarmente sull’effige di Benito Mussolini, simbolo del regime fascista.
Adolfo Wildt, Maschera di Mussolini, 1923, marmo con patina gialla, h cm 56, lastra di marmo verde, cm 60 x 60. Milano Collezione Mia Schubert Scheiwiller
Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.
Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.
Lo stile del busto di Benito Mussolini di Adolfo Wildt
Adolfo Wildt lavorò inizialmente nello studio dello scultore scapigliato Giuseppe Grandi. Le opere di Wildt però sono un esempio di arte simbolista. Inoltre l’artista ricorse alla deformazione espressionista dei corpi e dei visi per accentuare il loro carattere espressivo. Infine le sue sculture sono progettate con una grande attenzione al decorativismo formale e ad una certa idealizzazione.
Adolfo Wildt, Maschera di Mussolini, 1923-1925, altorilievo in marmo. Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea. Su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
La tecnica
Il busto di Benito Mussolini di Adolfo Wildt presente nella Galleria d’Arte Moderna di Milano è una fusione in bronzo.
La luce sulla scultura
La superficie del ritratto di Benito Mussolini è di colore scuro e la luce la illumina creando ombre profonde e punti luce riflettenti nella parti convesse.
Rapporto con lo spazio
Adolfo Wildt concepì il busto come opera di propaganda, destinato quindi ad una esposizione pubblica. La scultura richiede una visione frontale determinata dalla progettazione simmetrica e dalla posizione del busto e del viso. Anche lo sguardo puntato in avanti proietta in tale direzione l’interazione con l’osservatore che diventa fedele seguace in ammirazione dell’effige del Duce.
La struttura
La statua presenta una forte simmetria e una solida base di appoggio nel tronco che si allarga in basso. Inoltre le forme definite ma semplici bloccano la figura in una posizione fissa che diventa immobilità celebrativa. Nella sua concezione strutturale il busto di Mussolini si avvicina così alle sculture di antichi sovrani. Il bronzo si propone pertanto come una l’effigie sacra che si offre all’adorazione dei suoi seguaci.
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Bibliografia
- P. Mola, Wildt, Milano, Franco Maria Ricci Editore, 1988, pp.86-87 ill. a colori
- Paola Mola, Wildt. L’anima e le forme, catalogo mostra
- Ophélier Ferlier, Beatrice Avanzi, Fernando Mazzocca, Adolfo Wildt (1868-1931). L’ultimo simbolista, Skira, 2015, EAN: 9788857230924
- Novecento. Arte e vita in Italia tra le due guerre. Catalogo della mostra (Forlì, 2 febbraio-16 giugno 2013) Silvana, Collana: Cataloghi di mostre, 2013, EAN: 9788836625390
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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 5 febbraio 2020.
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