Arte e lavoro è una pagina che raccoglie i dipinti di fine Ottocento e inizio Novecento che testimoniano le dure condizioni di lavoro del popolo e l’impegno sociale degli artisti.
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Le opere con argomento Arte e lavoro a fine Ottocento e inizio Novecento
Terre arate di Arturo Tosi
Arturo Tosi, Terre arate, 1949, olio su tela, 100 x 70 cm. Forlì, Collezione Verzocchi
Giuseppe Verzocchi intorno al 1949 propose ad alcuni importanti artisti italiani di aderire al suo progetto sul lavoro. L’industriale infatti decise di mettere insieme una collezione d’arte al fine di celebrare il lavoro. Arturo Tosi fu un artista italiano da sempre interessato al paesaggio e aderì offrendo la rappresentazione del lavoro nei campi. L’industriale donò poi la collezione al comune di Forlì che la destinò alle sale di Palazzo Romagnoli.
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L’operaio e la kolchoziana di Vera Mukhina
Vera Mukhina, L’operaio e la kolchoziana (Рабо́чий и колхо́зница), 1937, acciaio inossidabile, 24,50 m. Mosca, Centro Panrusso delle Esposizioni
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La città che sale di Umberto Boccioni
Umberto Boccioni, La città che sale, 1910, olio su tela, cm 199,5 x 301. New York, Museum of Modern Art (MoMa).
Nell’opera molto nota di Umberto Boccioni è rappresentato un operoso cantiere urbano. Il dipinto non presenta una rivendicazione delle pesanti condizioni di lavoro degli operai edili. Infatti pur testimoniando il duro lavoro manuale dimostra un grande entusiasmo per la città che si espande industrialmente.
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Sera sull’Arno
Baccio Maria Bacci, Sera sull’Arno, 1934, olio su tela, cm. 153 127. Roma, Collezione CGIL Direzione Nazionale.
Per lungo tempo le rive dei fiumi sono state un luogo molto frequentato dai cittadini. Infatti l’acqua non era presente nelle case e le lavandaie svolgevano la propria attività chine sul fiume. Era un lavoro molto duro e in inverno le donne spaccavano il ghiaccio per poter raggiungere l’acqua.
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Fascinaia di Mario Puccini
Mario Puccini, Fascinaia, 1914?, olio su tela, 59 x 79 cm. Livorno, Museo Civico Giovanni Fattori
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Funaioli di Mario Puccini
Mario Puccini, Funaioli, 1914?, olio su tavola, 35 x 50 cm. Livorno, Museo Civico Giovanni Fattori
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Arte e lavoro. Il cantiere di Plinio Nomelllini
Plinio Nomellini, Il cantiere, 1909, olio e tempera su tela, cm 300 x 600. Genova, Galleria d’Arte Moderna. Un luogo di lavoro duro e molto pericoloso era il cantiere portuale nel quale si costruivano le grandi navi. I lavoratori infatti erano sottoposti a turni massacranti e non godevano di protezioni.
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Allegoria del lavoro di Adolfo Tommasi
Adolfo Tommasi, Allegoria del lavoro, 1905, olio e tempera su tela, 100 x 148 cm. Livorno, Museo Civico Giovanni Fattori
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Macchina umana di Bernhard Hoetger
Bernhard Hoetger, Macchina umana, 1902, rilievo in bronzo, 44 x 37 x 18 cm. Parigi, museé d’Orsay
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Operai maremmani sotto l’arco di Giovanni Fattori
Giovanni Fattori, Operai maremmani sotto l’arco, 1900?, olio su tavola, 32 x 19 cm. Livorno, Museo Civico Giovanni Fattori
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Il fabbro di Giovanni Fattori
Giovanni Fattori, Il fabbro, 1900?, olio su tavola, 22 x 14 cm. Livorno, Museo Civico Giovanni Fattori
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Arte e lavoro nelle risaie per Ottanta centesimi!
Angelo Morbelli, Per ottanta centesimi!, 1895-1897, olio su tela, 67,5 x 121,5 cm. Vercelli, Fondazione Museo Francesco Borgogna.
Angelo Morbelli fu un artista italiano che sperimentò il linguaggio del Divisionismo. Inoltre come altri artisti dell’epoca fu sensibile alle istanze di protesta dei lavoratori italiani. L’artista così decise di raccontare la difficile condizione delle mondine della pianura padana. Infatti la cura delle piantine del riso prevedeva di lavorare scalze immerse tutto il giorno nell’acqua delle risaie. Come sottolineato dal titolo poi il salario era molto basso e le giovani erano sottoposte ad un trattamento di semischiavitù da parte dei proprietari terrieri. Così le mondine si organizzarono e protestarono per ottenere condizioni di lavoro migliori. Il dipinto è ospitato a Vercelli presso il Museo Borgogna.
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La Modista di Alexandre Charpentier
Alexandre Charpentier, La Modista, 1898, olio su tela, 145 x 97 cm. Parigi, museé d’Orsay
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I Tagliapietre – Manovali di Alexandre Charpentier
Alexandre Charpentier, I Tagliapietre – Manovali, 1894 – 1904, targhetta a due facce in gesso, 27 x 22,3 x 2,2 cm. Parigi, museé d’Orsay
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La raccolta delle olive di Adolfo Tommasi
Adolfo Tommasi, La raccolta delle olive, 1894 circa, olio su tela, 161 x 299 cm. Livorno, Museo Civico Giovanni Fattori
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Arte e lavoro. Il Quarto Stato
Giuseppe Pellizza da Volpedo, Il Quarto Stato, 1901, olio su tela, 293 x 545 cm. Milano, Museo del Novecento.
Un corteo di lavoratori procede in avanti verso il fronte del dipinto. Due uomini sono davanti alla folla e avanzano con decisione. La donna con un bambino in braccio invece sembra richiamare l’attenzione del giovane e mostra una certa inquietudine. Questo dipinto è diventato nel tempo un importante simbolo del lavoro dell’uomo. Per lungo tempo è stato ignorato finché l’amministrazione del Comune di Milano ha riscoperto il suo valore e lo ha esposto in un luogo d’eccezione indicandolo come uno dei simboli della città fondata sul lavoro.
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La fonderia di Fernand Cormon
Fernand Cormon, La fonderia, 1893, olio su tela, 72 x 90 cm. Parigi, museé d’Orsay
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Arte e lavoro. Ambasciatori della fame
Giuseppe Pellizza da Volpedo, Ambasciatori della fame, 1892, olio su tela, cm 51,5 x 73. Collezione privata.
L’artista realizzò diverse versioni e molti studi dal vero prima di realizzare il celebre Quarto Stato. Questa versione dell’opera ritrae un gruppo di lavoratori della terra che manifestarono proprio nel paese natale di Giuseppe Pellizza.
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Le Stiratrici di Edgar Degas
Edgar Degas, Le Stiratrici, 1884-1886 circa, olio su tela, 76 x 81,5 cm. Parigi, museé d’Orsay
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Il minatore della Loira di Jean Carriès
Jean Carriès, Il minatore della Loira, 1884 circa, statua in gesso patinato e cera di colore bruno rosso, 72 x 36,6 x 34,7 cm. Parigi, museé d’Orsay
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Il povero pescatore di Pierre Puvis de Chavannes
Pierre Puvis de Chavannes, Il povero pescatore, 1881, olio su tela, 155,5 x 192,5 cm. Parigi, museé d’Orsay
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Cenciaiole livornesi di Eugenio Cecconi
Eugenio Cecconi, Cenciaiole livornesi, 1880, olio su tela, cm 88 x 170. Livorno, Museo Civico Giovanni Fattori. Nella seconda metà dell’Ottocento nascono le prime grandi manifatture e le donne sono impiegate in massa per svolgere anche lavori molto pesanti e sottopagati.
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I piallatori di parquet di Gustave Caillebotte
Gustave Caillebotte, I piallatori di parquet, 1875, olio su tela, 102 x 146,5 cm. Parigi, museé d’Orsay
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Aragostaio di Giovanni De Martino
Giovanni De Martino, Aragostaio, post 1875 – ante 1899, bronzo, 35 x 56 cm. Varese, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea. I bambini nelle grandi città erano costretti a lavorare. Infatti invece di frequentare la scuola i piccoli si arrangiavano con espedienti come la vendita di cibo.
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La vendemmia in Borgogna di Charles-François Daubigny
Charles-François Daubigny, La vendemmia in Borgogna, 1863, olio su tela, 172 x 294 cm. Parigi, museé d’Orsay
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Il richiamo delle spigolatrici di Jules Breton
Jules Breton, Il richiamo delle spigolatrici, 1859, olio su tela, 90 x 176 cm. Parigi, museé d’Orsay
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Gli Spaccapietre di Gustave Courbet
Gustave Courbet, Gli Spaccapietre (Les Casseurs de pierres), 1849, olio su tela, cm.
Opera distrutta. Il lavoro più pesante era riservato a coloro che estraevano e preparavano le materie prime da utilizzare sulle strade o nelle costruzioni edili.
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Bibliografia
Testo in preparazione
Link esterni
Consulta la pagina dedicata al dipinto di Arturo Tosi, Terre arate, sul sito della Collezione Verzocchi di Forlì.
Consulta la pagina dedicata al dipinto di Giuseppe Pellizza da Volpedo, Il Quarto Stato, sul sito del Museo del Novecento di Milano.
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