Emilio Vedova è considerato un importante artista informale dal carattere molto combattivo nato a Venezia città dalla quale non si spostò mai.
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Nascita di Emilio Vedova
1919. Vedova nacque a Venezia il 9 agosto 1919 da una famiglia di operai-artigiani.
Formazione
1930. Le prime esperienze lavorative le compì presso un fotografo e poi insieme ad un decoratore. Fu un adolescente autodidatta appassionato di disegno che realizzò durante i suoi viaggi.
1935-1940. Vedova a partire dai 16 anni iniziò a sperimentare una diversa rappresentazione della realtà. Inoltre studiò le opere di attività di Tiziano, Tintoretto, Guardi, ma inizia a studiare anche le opere di Rembrandt, Goya e Daumier e gli edifici di architettura barocca veneziana. L’artista iniziò così a manifestare una certa attenzione al tratto libero e alla dinamicità della linea.
Partecipazione a “Corrente”
1942-1943. Vedova si avvicinò agli artisti di “Corrente“. Ernesto Treccani, diciassettenne, fondò la rivista Corrente il 1º gennaio 1938 a Milano. Nata come il mensile Vita Giovanile diventò poi Corrente di Vita Giovanile a cadenza quindicinale. Divenne infine Corrente nell’ottobre del 1938. Fu un punto di riferimento per i giovani intellettuali milanesi e fiorentini antifascisti. Nello stesso anno un gruppo di giovani artisti aprì la Bottega di Corrente a Milano in Via della Spiga 9. Si trattava di uno spazio che offriva momenti di incontro, dibattiti e uno spazio espositivo.
Aderirono alle attività dello Spazio: Renato Birolli, Bruno Cassinari, Aligi Sassu, Renato Guttuso, Ennio Morlotti, Ernesto Treccani, Emilio Vedova, Giovanni Paganin, Arnaldo Badodi, Giuseppe Migneco. Gli artisti proposero un’alternativa di impegno sociale e politica alla poetica individualistica dell’arte astratta. Inoltre si posero in contrasto con il gruppo Novecento sostenuto dal regime e promosso dalle mostre organizzate da Margherita Sarfatti. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale gli artisti confluirono nel Fronte Nuovo delle Arti e alcuni si riunirono intorno alla rivista Realismo.
Partecipazione a “Oltre Guernica” e adesione al “Fronte Nuovo delle Arti”
1946. Vedova firma a Milano il manifesto artistico “Oltre Guernica“. Con lui sono altri artisti che appartengono al Fronte Nuovo delle Arti. Aderiscono Giuseppe Ajmone, Aldo, Bergolli, Egidio Bonfante, Gianni Dova, Ibrahim Kodra, Ennio Morlotti, Giovanni Paganin, Cesare Peverelli, Vittorio Tavernari, Giovanni Testori, Emilio Vedova. Il gruppo ribadisce la necessità dell’impegno politico e il legame con la realtà attraverso l’arte figurativa.
1946 settembre ottobre. Vedova firmò la Nuova Secessione Artistica Italiana. Il Movimento fu firmato dal critico Marchiori. Aderirono Emilio Vedova, Renato Birolli, Ennio Morlotti, Armando Pizzinato, Giuseppe Santomaso, Alberto Viani, Bruno Cassinari, Renato Guttuso, Leoncillo, Carlo Levi. In seguito Renato Guttuso, capofila della sezione romana, propose di cambiare il nome in Fronte Nuovo delle Arti trasformando il movimento in esperienza militante generazionale.
Maestri di Emilio Vedova
Emilio Vedova in gioventù frequentò la Scuola libera del nudo a Firenze.
Le opere di Emilio Vedova
Morte di un partigiano di Emilio Vedova
1945. La Morte di un partigiano è un dipinto del 1945, tecnica mista su carta intelata, 25 x 35 cm. Venezia, Fondazione Emilio e Annabianca Vedova. L’artista partecipò alla lotta partigiana con il nome di Barabba. Durante la sua militanza decise così di documentare gli eventi disegnando alcuni veloci bozzetti.
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Dall’alto della montagna di Emilio Vedova
1945. Il piccolo dipinto intitolato Dall’alto della montagna risale al 1945. È una tecnica mista su carta intelata di 25 x 35 cm. Nel periodo di militanza partigiana Vedova partecipò a diverse azioni. Infatti dopo un primo tempo a Roma si spostò al nord Italia a combattere sulle montagne. In questo bozzetto dalla resa quasi informale si colgono alcune figure umane che si dispongono sull’erba in basso.
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Vedova ricoverato all’ospedale di Belluno
1945. Vedova ricoverato all’ospedale di Belluno è realizzato con tecnica mista su carta intelata di 25 x 35 cm. L’artista dopo aver aderito alla lotta antifascista si recò al Nord Italia per supportare i partigiani locali. Durante un rastrellamento nazista fu ferito nei pressi di Belluno. Il dipinto probabilmente si riferisce a tale evento.
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Interno di fabbrica di Emilio Vedova
1949-1950, Interno di fabbrica, 1949-1950, olio su tela, 70 x 100 cm. Forlì, Collezione Verzocchi
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Viaggio in Italia: Sicilia
1955. Il Viaggio in Italia: Sicilia è un’opera del 1955, olio su tela, cm 146 x 190. Venezia, Galleria d’Arte Moderna
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Bibliografia
In preparazione
Link esterni
Consulta il sito della Fondazione Emilio e Annabianca Vedova di Venezia.
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