Il rapimento di Rebecca di Eugène Delacroix è un dipinto romantico ispirato ad un romanzo dello scrittore scozzese Sir Walter Scott.
Eugène Delacroix, Il rapimento di Rebecca, 1846, olio su tela, 100,3 x 81,9 cm, New York, Metropolitan Museum of Art, New York
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Indice
Descrizione de Il rapimento di Rebecca di Eugène Delacroix
Due soldati saraceni caricano una giovane svenuta su un cavallo pezzato imbizzarrito mentre un soldato giunge dal basso a destra. Sullo sfondo, in alto e al centro, intanto si scorge il castello di Front de Boeuf in fiamme. Nel cielo si alzano le fiamme e il fumo grigio e nero prodotto dall’incendio. Un gruppo di ospiti del castello infine scende precipitosamente dalle pendici dell’altura.
Interpretazioni e simbologia de Il rapimento di Rebecca di Eugène Delacroix
Delacroix nella scelta del soggetto si ispirò al romanzo di Sir Walter Scott (1771-1832) intitolato Ivanhoe e pubblicato nel 1818. Nella carriera l’artista prese infatti diverse volte riferimento dai romanzi dello scrittore. La vicenda si svolge all’epoca delle crociate in Terra Santa e ha come protagonista Riccardo Cuor di Leone. L’opera di Delacroix ritrae l’episodio del Rapimento di Rebecca, la figlia dell’ebreo Isaac di York. L’uomo aveva dato aiuto ad Ivanhoe. Il malvagio templare Brian de Bois-Guilbert, che desidera la ragazza, incarica due saraceni di rapire la giovane rinchiusa in un castello.
Il titolo originale dell’opera nel 1846 era Rebecca rapita dall’Ordine dei Templari Bois-Guilbert durante il Sacco del Castello di Front-de-Boeuf. Questa scelta si comprende con la tendenza in quegli anni a illustrare con opere figurative episodi romanzati della storia. Infatti Delacroix nella presentazione pubblicata sul catalogo del Salon aggiunse una informazione di contesto. Il testo tradotto in italiano è: “Ella è già nelle mani dei due schiavi africani ai quali è stato ordinato di portarla lontano dalla scena della battaglia“. La precisazione sottolinea l’intento didascalico dell’opera e l’intenzione di Delacroix di fornire una precisa chiave di interpretazione della scena.
Nella scena compare il castello di Torquilstone dalle mura possenti e monumentali.
Le suggestioni letterarie
Al tempo i pittori romantici francesi erano molto attratti dai romanzi dello scrittore inglese. In particolare Scott pubblicò Ivanhoe nel 1820 mentre in Francia fu tradotto nel 1821. Delacroix dipinse rappresentò per la prima volta un soggetto ispirato al romanzo nel 1823 nel dipinto intitolato Rebecca e il ferito Ivanhoe. L’opera di piccole dimensioni si trova al The Met. La scena che appare anticipa narrativamente quella del Rapimento di Rebecca.
La scena descritta nel racconto di Scott offrì a Delacroix molti spunti concettuali con i quali interpretare il fatto narrato. Intanto la provenienza geografica dei personaggi stimolò la rappresentazione di caratteri esotici. Inoltre i protagonisti rivestono ruoli opposti, maschile-femminile, attivo-passivo e vittima-carnefice che ponevano una sfida artistica molto interessante per Delacroix.
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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione
Il rapimento di Rebecca si trova al Metropolitan Museum of Art di New York. Delacroix propose l’opera al Salon di Parigi del 1846. In tale occasione alcuni criticarono il dipinto a causa della sua apparenza romantica. L’opera era parte della Catharine Lorillard Wolfe Collection, Wolfe Fund. Il dipinto giunse al THE MET nel 1903.
Eugene Delacroix nel 1858 dipinse una seconda versione del Rapimento di Rebecca però con una composizione diversa. L’artista espose il dipinto al Salon di Parigi del 1859 che fu anche l’ultima sua partecipazione al prestigioso evento artistico. Il dipinto si trova oggi al museo di Louvre di Parigi.
L’artista e la società. La storia dell’opera Il rapimento di Rebecca di Eugène Delacroix
L’opera di Delacroix risale al 1846 anno in cui l’artista aveva 48 anni. Delacroix era nato infatti nel 1798.
Delacroix nel dipinto creò una composizione in grado di rappresentare l’unità di azione, tempio e luogo. Tale concezione narrativa è propria dell’arte classica e si ritrova già storicamente nella Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci e nelle cacce al leone di Peter Paul Rubens. Tuttavia gli storici dell’arte non sono certi che Delacroix si sia ispirato a opere precedenti. Sicuramente è possibile tracciare la progettazione dell’opera grazie all’esistenza di alcuni disegni.
Un disegno a matita, custodito al museo del Louvre di Parigi con numero di inventario Louvre RF 3704, mostra la composizione quasi completata. Sempre al Louvre il disegno Louvre RF 3705 mostra le figure di Rebecca e dei due saraceni. Infine altri due disegni riportano elementi presenti nel dipinto. Uno di loro si trova al Musée des Beaux-Arts di Lille in Francia con numero di inventario Pluchart 1261 e un altro sempre al Louvre di Parigi, Louvre RF 9530.
La condanna della critica ufficiale del tempo
I giurati del Salon del 1859 e la critica ufficiale si schierarono contro il dipinto di Delacroix. Questo atteggiamento derivava dalla necessità di mantenere l’egemonia dell’arte accademica di orientamento neoclassico contro la libertà di espressione del Romanticismo. Étienne Délécluze, un critico conservatore e nemico di Delacroix descrisse i motivi della condanna al dipinto dell’artista. Délécluze indicò come la pratica tradizionale e consolidata del disegno, del modellato e la scelta dei colori risultassero sacrificate a favore della rappresentazione di sentimenti e passioni violente. Inoltre sottolineò che per accentuare la resa emotiva Delacroix ricorse alla deformazione dei corpi.
Gli intellettuali favorevoli al Il rapimento di Rebecca di Eugène Delacroix
Il poeta francese simbolista e critico Charles Baudelaire invece apprezzò le scelte di Delacroix. Baudelaire lodò i colori dell’opera considerandoli seri e logici, quindi adeguati al soggetto. Inoltre valutò come positivamente elettrizzante l’effetto prodotto dal colore del dipinto. Secondo il poeta inoltre gli artisti poco abili nel trattare il colore producono vuoti cromatici nelle loro opere. Invece Delacroix curò attentamente la composizione dei colori e l’intera superficie è coperta da tinte della stessa qualità.
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Lo stile de Il rapimento di Rebecca di Eugène Delacroix
Il dipinto di Delacroix rappresenta un’importante testimonianza romantica anche se realizzato venti anni dopo la fioritura del Romanticismo. Delacroix fece riferimento alle ricerche dei tonalisti veneti del Cinquecento integrandole però con l’uso del contrasto tra complementari. In tal modo Delacroix anticipò l’Impressionismo. La pittura tonale è ottenuta graduando le tonalità della stessa tinta per differenziare le forme e separarle.
L’artista nella stesura del dipinto utilizzò pennellate di diversa natura e orientamento al fine di ottenere una diversa consistenza delle superfici. Infatti per dare maggiore solidità alle figure Delacroix stese più strati materici di colore ad olio come in prossimità del cavallo. Invece il cielo è reso con una trama sottile e rada di pennellate rapide che lascia intravedere la tela.
Le figure dei personaggi offrono una solidità tridimensionale che contrasta con lo sfondo indefinito nel quale compare la fortezza avvolta dal fumo. Secondo gli studiosi, Delacroix non disegnò le figure e le varie parti dell’opera. Sono infatti le pennellate che costruiscono le forme nel loro orientamento e qualità del colore.
Infine nella scena si trovano riferimenti alla pittura di Théodore Géricault.
La tecnica
Eugène Delacroix dipinse Il rapimento di Rebecca con colori a olio su una tela di 100,3 di altezza e 81,9 cm di larghezza.
Il colore e l’illuminazione
La scena è resa con colori primari e brillanti come il rosso della sella e di alcuni abiti. Si nota poi il blu sull’abito di Rebecca, sul cavallo e sul soldato a destra. Il giallo invece è riservato alle staffe, ai gioielli e ai tessuti. Lo sfondo invece è alternato con colori poco saturi e quindi tendenti al grigio. La collina e la fortezza sono rese con toni bruni. Il cielo invece con tonalità di blu.
L’artista utilizzò il contrasto cromatico per mettere in evidenza determinate parti del dipinto. La borsa presenta decorazioni realizzate con veloci pennellate di giallo che appare più chiaro e saturo del bruno che le circonda. L’abbigliamento di Rebecca è accentuato dalle striature chiare contro il blu intenso. Per amalgamare il tessuto cromatico poi Delacroix ricorse al tonalismo. Il rosso della stoffa viene ripreso in altre parti della scena ma con toni più scuri o meno saturi. L’artista francese aggiunse anche il contrasto tra due complementari che esalta reciprocamente i due colori. Si nota infatti la sella nella quale è presente la coppia verde-rosso. Inoltre l’abito blu della ragazza è accostato a toni di rosso-arancio degli incarnati e dei tessuti.
L’atmosfera del dipinto è fosca ma il primo piano è più limpido grazie al contrasto tra i colori. Delacroix infatti con questo espediente riuscì a ravvivare le tinte.
Delacroix per illuminare le figure e movimentare la composizione cromatica ricorse a tocchi di colore chiaro. Si possono osservare infatti lumeggiature rosa sul volto di Rebecca sul naso e sulla guancia. Altri tocchi di colore chiaro e appena colorato creano poi i colpi di luce sulla collana gialli e rossi.
Lo spazio
La scena del rapimento si svolge interamente nel primo piano. A sinistra in alto invece si trova la fortezza. Questo rapido passaggio di piani genera un effetto particolarmente spettacolare.
La composizione e l’inquadratura
L’opera di Delacroix è di forma rettangolare sviluppata in verticale. L’inquadratura in questo modo offre la scena in primo piano e l’elemento spettacolare del castello in fiamme in alto.
La composizione si sviluppa lungo la diagonale del dipinto che sale da destra in basso come in molte opere di Delacroix. In prossimità dell’angolo di destra infatti si colgono le zampe del cavallo che sta sopraggiungendo. Quindi il saraceno in piedi. Poi il corpo esanime di Rebecca. Infine il cavallo e il saraceno che lo cavalca.
Da notare al centro dell’opera, in prossimità del corpo della giovane, la disposizione delle mani che crea una nicchia compositiva. La composizione che risulta dall’intreccio delle tre figure genera linee curve che si avvolgono e creano energia e tensione. Per questo è difficile cogliere immediatamente i personaggi i cui corpi interagiscono in modo complesso. Le figure creano un gruppo particolarmente mosso e articolato. Infatti i loro corpi si intrecciano nell’azione e creano delle torsioni come il saraceno a cavallo.
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Bibliografia
- Gérard-Georges Lemaire, Delacroix, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, 1992 ; 1998, EAN: 9788809761704
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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 10 agosto 2021.
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Consulta la pagina dedicata al dipinto di Eugène Delacroix, Il rapimento di Rebecca, sul sito del Metropolitan Museum of Art di New York.
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