La contessa Chinchón di Goya è il ritratto della nobildonna, moglie del principe della pace, conte Godoy, mecenate dell’artista.
Francisco Goya, La contessa Chinchón (La condesa de Chinchón), 1800 circa, olio su tela, 216 x 144 cm. Madrid, Museo del Prado
Indice
Descrizione de La contessa Chinchón di Goya
La contessa è seduta nell’ombra e indossa un abito di chiffon bianco con disegni di piccoli fiori. Sul capo porta invece un cappellino decorato da spighe di grano. Un diamante luccica nella mano sinistra. Al dito medio della mano destra invece porta un altro anello con una miniatura che riproduce un ritratto maschile. La scollatura è arricciata e la vita è stretta molto in alto.
Interpretazioni e simbologia de La contessa Chinchón di Goya
La protagonista del ritratto dipinto da Goya è María Teresa di Borbone, quindicesima contessa di Chinchón. La nobile sposò Manuel de Godoy, il potente principe della pace. Maria Luisa di Parma si interessò personalmente favorendo il matrimonio di interesse con il primo ministro.
Gli storici consultando le lettere che la regina scrisse a Godoy dedussero che la contessa al momento della commissione del ritratto era incinta. Maria Teresa di Borbone infatti era in attesa della figlia primogenita Carlota. La posizione assunta dalla contessa con le mani incrociate in grembo indica probabilmente la sua gravidanza. Inoltre l’abito che indossa, confezionato con una vita molto alta, era indicato durante l’attesa di un figlio.
La contessa indossa un grazioso cappellino alla moda dell’epoca. Il copricapo è decorato con spighe di grano che favoriscono la fertilità poiché sono il simbolo della dea Cerere. La dea nell’antica Roma era celebrata in aprile. L’abito è alla moda dell’epoca semplice e giovanile. Il tessuto è probabilmente mussola o chiffon di seta bianca timbrata in oro.
L’abito indossato dalla contessa è di fattura francese, molto alla moda all’epoca. Il modello si ispira all’abbigliamento dell’antichità classica e prese il nome di chemise à la reine. Infatti fu portato per prima dalla regina Maria Antonietta nel 1780 e diffuso in tutta Europa.
Il piccolo ritratto maschile che si trova sull’anello della contessa è forse l’immagine di Godoy, il marito. Nella miniatura si riconosce la fascia blu dell’ordine di Carlo III.
María Teresa de Borbón y Vallabriga La contessa Chinchón
María Teresa de Borbón y Vallabriga nacque il 26 novembre 1780 nel palazzo familiare a Velada (Toledo). Suo padre era Don Luis Antonio di Borbone, fratello di Carlos III, e di María Teresa de Vallabriga y Rozas. Fu destinata al matrimonio con Godoy quando risiedeva nel convento di San Clemente di Toledo. Il 2 ottobre 1797 parti così per unirsi in matrimonio con il potente nobile su decreto di Carlo IV emesso dopo aver consultato la giovane che allora aveva 16 anni. Le lettere scambiate tra Godoy e la regina rivelano un matrimonio felice. Il Principe quindi esprime gratitudine per aver sposato una ragazza dal carattere solare. Anche la contessa, nel giugno del 1801, in seguito alla Guerra delle arance, scrisse alla regina ringraziandola per la gli onori riservati a lei e a suo marito.
Il matrimonio consentì di riabilitare la sua famiglia, i tre fratelli e la madre che ottennero nuovamente il permesso di portare il cognome e i titoli nobiliari. Maria Teresa diventò così la Marchesa di Boadilla del Monte e Contessa di Chinchón. Godoy nei suoi diari precisò che si sposò con la giovane dietro richiesta di Carlo IV. Il matrimonio combinato tra la giovane María Teresa di Borbone e Godoy fu voluto dalla regina María Luisa, amante di Godoy. La regina infatti era intenzionata ad allontanare dal principe della pace un’altra giovane Pepita Tudo.
Maria Teresa si separò poi da Godoy quando il conte cadde in disgrazia a causa della partenza della famiglia reale dalla Spagna. Goya ritrasse la donna nel buio di una stanza vuota probabilmente per mettere in evidenza la solitudine dopo la perdita del potere.
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Il ritratto giunse al Palazzo di Godoy a Madrid nel 1800. Dopo la partenza della famiglia l’opera venne trasportata presso il Depósito General de Secuestros (“almacén de cristales“) (Il deposito generali dei dei secuestri) nel dicembre 1813. Nel 1814 si trovò poi presso il Palazzo della Contessa di Chinchón di Boadilla del Monte a Madrid. Infine il Museo del Prado acquistò il ritratto con fondi dell’eredità di Villaescusa nel 2000. L’opera di Goya è custodita quindi presso il Museo del Prado di Madrid.
L’artista e la società. La storia dell’opera La contessa Chinchón di Goya
La contessa di Chinchón (Condesa de Chinchón) risale all’aprile 1800. In alcune lettere è documentato il ritratto realizzato da Goya. L’opera infatti viene citata in una corrispondenza tra la regina María Luisa e Godoy tra il 22 aprile e l’inizio di maggio 1800. A quel tempo Goya stava ultimando i preparativi per realizzare il Ritratto della famiglia di Carlo IV ad Aranjuez. Inoltre Maria Teresa era in attesa della figlia che nacque il 2 ottobre e prese il nome di Carlota Luisa de Godoy y Borbón.
In seguito all’acquisizione da parte del Museo i tecnici effettuarono un’analisi approfondita del dipinto. Scoprirono così che sotto il dipinto si trova un ritratto di Godoy in posizione verticale. La radiografia ha rivelato inoltre l’esistenza di un terzo ritratto che raffigura un cavaliere. Sul petto del giovane e appuntata la croce dell’ordine di San Giovanni di Malta. Le figure dei due personaggi erano coperte da un velo di colore rosa che crea la base per l’immagine della contessa di Chinchón.
I ritratti di María Teresa di Borbone
María Teresa di Borbone compare anche nel dipinto intitolato La familia del infante don Luis del 1784, conservato presso la Fondazione Magnani-Rocca a Parma. La giovane è dipinta accanto alla figura di Goya. Un altro ritratto della contessa dipinto da Goya la ritrae nell’opera Ávila del 1783 ed esposta alla National Gallery of Art di Washington. La ragazza si trova sulla terrazza della villa del padre appunto ad Ávila. È un’adolescente dalla posa leziosa e vestita alla moda spagnola a lei contemporanea. Indossa una mantiglia bianca sul cappuccio di pizzo e una basquiña di seta nera.
In un altro ritratto del 1801 conservato agli Uffizi di Firenze, Goya dipinse María Luisa, la sorella di Maria Teresa di Borbone con una onorificenza concessa direttamente dal re Carlo IV. L’artista colse l’occasione per valorizzare così un personaggio della corte.
Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.
Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.
Lo stile de La contessa Chinchón di Goya
Goya per rendere il tessuto vaporoso dell’abito della contessa di Chinchón utilizzò pennellate rapide e sciolte che anticipano la tecnica impressionista.
La tecnica
Il ritratto della nobile mecenate di Goya è un olio su tela di 216 x 144 cm.
Il colore e l’illuminazione
La contessa è ritratta all’interno di un ambiente in ombra e dal colore grigio-bruno. La nobile indossa un abito chiaro reso con toni di grigio-azzurro. Il rosa pallido che colora la pelle è il tono più brillante del dipinto. La poltroncina sulla quale siede è decorata con zone colore grigio e oro.
La luce diffusa in primo piano rivela la figura della contessa che si staglia decisa contro lo sfondo scuro e grigio.
Lo spazio
La contessa è isolata nello spazio indefinito di un interno. La dimensione dello spazio è identificabile dalla leggera illuminazione del pavimento che confina con la parete di fondo.
La composizione e l’inquadratura
Il ritratto de La contessa Chinchón di Goya è di forma rettangolare sviluppato in verticale. L’inquadratura inoltre valorizza l’intera figura della nobile spagnola grazie ad una ampia porzione di sfondo privo di particolari. Lo spazio scuro inoltre allontana la figura dal bordo superiore del dipinto.
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Bibliografia
- Giuliano Serafini, Goya. Ediz. illustrata, Giunti Editore, Collana: Vita d’artista, 2004, EAN: 9788809034297
- Maurizia Tazartes, Goya, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, 2017, EAN: 9788809991545
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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 14 gennaio 2022.
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Consulta la pagina dedicata al dipinto di Francisco Goya, La contessa Chinchón (La condesa de Chinchón), sul sito del Museo del Prado di Madrid.
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