Le Bec du Hoc, Grandcamp di Georges Seurat

Le Bec du Hoc, Grandcamp di Georges Seurat è un dipinto che risale ad un soggiorno che l’artista fece sulle coste della Normandia.

Georges Seurat, Le Bec du Hoc, Grandcamp (Il promontorio dell’Hoc, Grandcamp), 1885, olio su tela, 64,8 x 81,6 cm. Londra, Tate Modern

Descrizione di Grandcamp (Il promontorio dell’Hoc, Grandcamp) di Georges Seurat

La grande struttura rocciosa, ricoperta in parte da un mantello erboso, si trova proprio al centro del dipinto di Seurat intitolato Le Bec du Hoc. In primo piano, il promontorio si alza verso destra dove si coglie un prato di erba corta, cosparso di piccoli fiori. In alto, poi, dietro alla sommità del Bec du Hoc, vola un piccolo stormo formato da quattro grossi uccelli. La superficie marina, solcata da piccole onde bianche, si sviluppa oltre la grande roccia. Alcune piccole imbarcazioni a vela galleggiano a destra, lontane. Infine, l’orizzonte, molto alto nel dipinto, confina con il cielo molto chiaro e libero da nubi.

Interpretazioni e simbologia di Grandcamp (Il promontorio dell’Hoc, Grandcamp) di Georges Seurat

Il paesaggio marino dipinto da Georges Seurat ritrae il Bec du Hoc che si trova nei pressi della località marittima di Grandcamp, in Normandia. Questa conformazione rocciosa, che si proietta a picco sull’acqua, colpì l’interesse del pittore tanto da assumerla come soggetto principale del dipinto.

Secondo i curatori della Tate Gallery di Londra, Seurat, in questo dipinto, “ricerca un senso del sublime“. Condizione inusuale per un pittore dedito alla interpretazione “scientifica” della pittura. Infatti, il Puntinismo, sviluppato nell’ambito delle riflessioni del Neo-Impressionismo, fu una sperimentazione che si concentrava sull’aspetto tecnico della riproduzione pittorica, con esiti formali algidi e raggelati. Proprio osservando l’umanità disseminata nel parco lungo la Senna, si coglie l’intenzione di Seurat di elaborare una nuova tecnica, non di emozionare l’osservatore descrivendo i piaceri domenicali dei borghesi di Parigi.

Così, i curatori della Tate superano la lettura tradizionale della pittura di Seurat, e vedono in questo dipinto un maggiore coinvolgimento emotivo del pittore. Utilizzano quindi, proprio il termine sublime, destinato dalla critica a descrivere le esperienze della pittura di matrice romantica. Con il termine sublime si indica un’esperienza estetica e spirtuale, uno stupore che supera il dato sensibile, e si colloca appunto oltre il limite del reale. Gli aspetti che, secondo i commentatori del museo, evocano questa esperienza sono la maestosità e la terribilità della natura, riscontrabile nel picco che si erge isolato e monumentale sulle acque. La sua massa che domina l’orizzonte e l’assenza di vita nel paesaggio, animale o umana, se non per un solitario stormo di uccelli che sorvolano il picco.

Dove si trova il Il Bec du Hoc

Il Bec du Hoc, noto anche come Pointe du Hoc, è un promontorio che si trova a poco più di tre chilometri a est da Grandcamp, in Normandia. Questa località francese è tristemente nota per il suo ruolo strategico nei fatti bellici della Seconda Guerra Mondiale. Infatti, sulla costa era presente una batteria tedesca, che con i suoi colpi minacciava le truppe che impegnate a Omaha Beach, durante il famoso sbarco in Normandia, che determinò le sorti del conflitto. Così, il comandante della corazzata Texas bombardò la costa con 600 salve di proiettili da 14 pollici. In seguito a questa azione, il 2° battaglione Rangers scalò le scogliere all’alba, utilizzando scale di corda. Purtroppo la scogliera subì gravi danni.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

Grandcamp (Il promontorio dell’Hoc, Grandcamp) di Georges Seurat si trova a Londra, presso la Tate Modern, conservato con numero d’inventario N06067. In origine, il dipinto era nella collezione di Camille Laurent, in Belgio. In seguito fu proprietà di Georges Famenne, di Bruxelles. Passò poi ad una collezione privata di Berlino. Quindi a Frau E. Kocherthaler di Amburgo, insieme grazie al tramite di Alfred Flechtheim, di Berlino e Düsseldorf. Infine Lord Clark di Londra lo acquistò per la sua collezione nel 1935 o nel 1936. La National Gallery acquistò Grandcamp (Il promontorio dell’Hoc, Grandcamp) di Georges Seurat da Lord Clark attraverso la mediazione di Marlborough Fine Art (Grant-in-Aid) nel 1952. Fu poi trasferito alla Tate nel 1953.

Signac pubblicò un articolo nel 1934, nel quale si riferì al dipinto con il titolo de Le Bec du Hoc, riferendo che M. van Cutsem lo acquistò dall’esposizione di Les XX a Bruxelles nel 1887. Sempre secondo Signac, quest’opera fu la prima ad essere venduta da Seurat che al tempo aveva circa 28 anni. Invece, i curatori della Tate, sottolineano che van Cutsem possedeva già il paesaggio marino intitolato La Grève du Bas-Butin, Honfleur di Seurat. Questo dipinto si trovava nella stessa esposizione del 1887, Les XX, quindi, secondo il parere degli studiosi, è questo che Signac descrisse nell’articolo.

L’artista e la società. La storia dell’opera Grandcamp (Il promontorio dell’Hoc, Grandcamp) di Georges Seurat

Georges Seurat nacque a Parigi il 2 dicembre 1859 e morì nella stessa città il 29 marzo 1891 all’età di trentun anni. Gli storici lo considerano il fondatore del Puntinismo, che l’artista elaborò basandosi sulle teorie estetiche e scientifiche di Eugène Delacroix, Charles Blanc, Michel-Eugène Chevreul e dell’americano Ogden Rood.

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Georges Seurat compì un viaggio in Normandia nel 1885, all’età di ventisei anni. In occasione di questo soggiorno, ispirato dalla natura del posto, il pittore francese iniziò a dipingere paesaggi. Infatti, le sue opere parigine sono dedicate alla figura umana, come si può osservare nella celebre La Senna vista dalla Grande Jatte e Une baignade à Asnières. Queste due opere iconiche sono diventate il manifesto del Pointillisme, anche grazie alla sintesi formale ottenuta da Seurat. La natura però, in queste sperimentazioni dipinte intorno all’età di 30 anni, è confinata alla descrizione ambientale, che fa da sfondo alla figura dei parigini colti nei loro momenti di svago. In Normandia, invece il paesaggio offriva aperture che Seurat non poteva ammirare in città. Inoltre, la luce ambientale, complice il mare, assumeva una forza diversa.

Il crocheton alla base dell’opera originale Le Bec du Hoc, Grandcamp di Georges Seurat

Seurat, secondo le ricerche degli storici dell’arte, fece uno studio del dipinto sul posto e realizzò l’opera definitiva in studio. Gli storici della Tate sottolineano che durante il soggiorno del 1885 in questa località marina della Normandia, Seurat dipinse la prima serie di vedute costiere di di paesaggi marini. In queste scene compaiono solo alcune imbarcazioni e sono prive di animali e di persone. Gli esperti, considerando le opere realizzate dal pittore durante il soggiorno del 1885, hanno contato dodici croqueton e cinque quadri di grandi dimensioni.

Seurat, inoltre, dipinse interamente o terminò alcuni di questi dipinti a Parigi al suo rientro dal soggiorno. Il pittore definiva croquetons le piccole tavolette che utilizzava per studiare il colore e la luce. Nel caso de la La Senna vista dalla Grande Jatte, utilizzò anche la matita contè per creare crochetons in bianco e nero. I curatori del museo londinese ìndicano un crocheton di 16,2 x 25,2 cm, realizzato en plain-air, come possibile base per la realizzazione dell’opera più grande esposta alla Tate.

La cornice dell’opera riporta un intervento di pittura puntinista ma non è di Seurat. infatti, le cronache del tempo testimoniano che il pittore espose Grandcamp nel 1886 e nel 1887 accompagnato da una cornice bianca.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

La tecnica de Le Bec du Hoc, Grandcamp di Georges Seurat

Georges Seurat dipinse Il promontorio dell’Hoc, Grandcamp utilizzando piccoli tratti di impasti di colori ad olio applicati su tela. L’opera, non incorniciata, misura 64,8 centimetri di altezza e 81,6 cm di larghezza.

Il colore e l’illuminazione de Le Bec du Hoc, Grandcamp di Georges Seurat

Grandcamp presenta colori tendenzialmente freddi che evocano il clima delle regioni costiere della Normandia.

Study for Le Bec du Hoc, Grandcamp di Georges Seurat, Canberra, Australian National Gallery
Study for Le Bec du Hoc, Grandcamp di Georges Seurat, Canberra, Australian National Gallery

Georges Seurat, Study for Le Bec du Hoc, Grandcamp, 1859 – 1891, olio su tela, 15,6 x 24,5 cm. Canberra, Australian National Gallery

Consulta la pagina dedicata all’opera di Georges Seurat, Study for Le Bec du Hoc, Grandcamp, sul sito della Australian National Gallery di Canberra.

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Bibliografia

  • Ronald Alley, Catalogo della collezione di arte moderna della Tate Gallery, Tate Gallery e Sotheby Parke-Bernet, Londra 1981
  • Catherine Grenier, Seurat. Catalogo completo, Cantini, 1990, 5000000004080
  • Fiorella Minervino e André Chastel, Seurat, Rizzoli, Classici arte, 1 gennaio 2004, 9788817273558
  • Hajo Dütching, Seurat, Taschen, Basic Art, 2017, 16 maggio 2017, 9783836562300

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 2 febbraio 2025.

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Consulta la pagina dedicata all’opera di Georges Seurat, Le Bec du Hoc, Grandcamp (Il promontorio dell’Hoc, Grandcamp), sul sito della Tate Gallery di Londra.

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