Madonna del mare di Filippino Lippi prende il nome dal paesaggio marino che si scorge oltre la finestra alle spalle della Vergine.
Filippino Lippi o Sandro Botticelli, Madonna del mare, 1477, olio su tavola, 60,5 x 49,5 cm. Firenze, Galleria dell’Accademia
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Indice
Descrizione della Madonna del mare di Filippino Lippi
Maria è seduta in primo piano e sorregge Gesù Bambino nudo. I suoi capelli sono coperti da un velo trasparente. Indossa un abito rosso coperto da un mantello blu. Inoltre si scorge una stella cometa ricamata sulla spalla. Gesù Bambino poi tiene una melagrana nella mano destra mentre alcuni chicchi che porta alla bocca cadono dalla mano sinistra. Alle spalle di Maria, oltre l’apertura architettonica si scorge infine un paesaggio marino. Il blu dell’acqua si individua a destra mentre a sinistra la porzione di paesaggio è ridotta a una sottile striscia.
Interpretazioni e simbologia della Madonna del mare di Filippino Lippi
Il titolo del dipinto fa riferimento al paesaggio marino sul quale si affaccia la finestra. La melagrana inoltre è un particolare iconografico che rimanda alla passione di Cristo. Infatti, i chicchi rossi furono utilizzati dagli artisti per richiamare il colore del sangue. Maria è anche indicata come Stella maris, stella del mare. Per questo infatti la sua figura è inserita all’interno di un paesaggio marino.
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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione
Madonna del mare si trovava presso il convento di Santa Felicita a Firenze. Ora è invece esposta alla Galleria dell’Accademia di Firenze.
L’artista e la società. La storia dell’opera
La Madonna del mare è un dipinto del 1477, realizzato da Filippino Lippi all’età di circa vent’anni. Gli storici hanno avuto qualche difficoltà a valutare lo stato dell’opera a causa di pitture successive, realizzate in passato. Ulmann, nel 1893, attribuì così il dipinto a Sandro Botticelli. Lightbown, invece a Filippino Lippi.
La storia dell’opera
Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.
Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.
Lo stile
Filippino, il figlio dell’artista Filippo Lippi, nacque nel 1457 e si formò nella bottega di Sandro Botticelli a partire dal 1472. I due artisti si erano conosciuti adolescenti poiché Botticelli fu allievo di Filippo Lippi. Alcuni storici riconducono la modellazione plastica dei volumi agli esempi del Verrocchio, maestro di Leonardo. Da qualche anno l’artista operava nella bottega di Sandro Botticelli e le influenze del maestro sono evidenti nell’opera. Il velo trasparente che indossa la Vergine è un tratto distintivo della pittura di Botticelli.
La tecnica
La pala della Madonna del mare è un dipinto ad olio realizzato su una tavola di 60,5×49,5 cm. La tecnica più usata nella pittura del Quattrocento era la tempera su tavola. Infatti, gli artisti legavano i pigmenti con agglutinanti organici quali uovo altre sostanze vegetali. Procedevano poi dipingendo su tavole composte da legno pregiato coperto da una preparazione a base di gesso unito a colle animali. Gli artisti dipingevavo, quindi, con la stesura di velature dal tono più scuro a quello più chiaro. Il colore in tal caso era di natura coprente. La pittura veniva eseguita sulla base di un progetto grafico più o meno dettagliato.
Il colore e l’illuminazione
Il dipinto presenta colori caldi e scuri in primo piano. Il manto della Vergine inoltre è di blu tendente al grigio e armonizzato ai toni dell’incarnato e della veste rossa. Sullo sfondo, invece i colori del paesaggio sono chiari e freddi.
Lo spazio
Il dipinto è ambientato in uno spazio chiuso oltre il quale si scorge un brano di paesaggio. La Vergine e il Bambino sono poi posti in primo piano e la profondità della scena è molto limitata. Dietro le spalle di Maria infine lo sguardo ha la possibilità di correre all’orizzonte dove si trova una sottile linea di alture.
La composizione e l’inquadratura della Madonna del mare
Madonna del mare è una tavola rettangolare e verticale. La sua inquadratura è sufficientemente larga da permettere la presenza di due fasce di paesaggio ai lati della Vergine e del Bambino. La struttura compositiva è tendenzialmente centrale con il peso dei volumi leggermente spostato verso sinistra. Infatti la porzione di paesaggio di destra è più ampia di quella destra. Infine le due figure sacre sono racchiuse all’interno di una forma a mandorla.
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Bibliografia
- Giulia Cosmo, Filippino Lippi, serie Art dossier, Giunti, Firenze 28809020316001. ISBN
- Stefano Zuffi, Il Quattrocento, Milano, Electa, 2004, ISBN 8837023154
- Patrizia Zambrano Jonathan Katz Nelson, Filippino Lippi, Milano, Electa, 2004
- Mauro Zanchi, Filippino Lippi e l’Umanesimo fiorentino, Firenze, Giunti, 2011, ISBN 978-88-09-76483-5.
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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 22 settembre 2019.
Approfondisci la lettura consultando le schede delle altre opere di Filippino Lippi intitolate:
- Sacra conversazione (Pala degli Otto)
- Apparizione della Vergine a San Bernardo
- Assunzione della Vergine
- San Filippo scaccia il drago dal tempio di Marte
- Adorazione dei Magi
- Pala degli Otto
- Annunciazione
- Deposizione dalla croce
- Tre arcangeli e Tobiolo
- Storie di Virginia
- Madonna del mare
- San Giovanni Battista
- Adorazione del Bambino
- Morte di Lucrezia
- Tabernacolo del canto del Mercatale
Consulta la pagina dedicata al dipinto di Filippino Lippi o Sandro Botticelli, Madonna del mare, sul sito della Galleria dell’Accademia di Firenze.
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