Morbidezze di primavera di Giacomo Balla

Morbidezze di primavera di Giacomo Balla è un dipinto appartenente al periodo futurista che l’artista affrontò nei primi anni del Novecento.

Giacomo Balla, Morbidezze di primavera, 1918, olio su tela, 58,8 x 45,3 cm. Milano, Galleria d’Arte Moderna

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Indice

Descrizione di Morbidezze di primavera di Giacomo Balla

L’opera futurista di Giacomo Balla presenta un paesaggio frammentato e costruito con linee curve che definiscono campiture di verde e bianco con sfumature di azzurro.

Interpretazioni e simbologia di Morbidezze di primavera di Giacomo Balla

Morbidezza di primavera è un titolo poetico che si riferisce probabilmente alla sperimentazione formale e tondeggiante che assumono le linee e le campiture nel dipinto di Giacomo Balla.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

L’opera fa parte della collezione Grassi che fu donata da Nedda Grassi Mieli alla Galleria d’Arte Moderna di Milano nel 1960.

La storia dell’opera Morbidezze di primavera di Giacomo Balla

Giacomo Balla realizzò quest’opera nel 1918 all’età di 47. L’artista infatti era nato nel 1871.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile di Morbidezze di primavera di Giacomo Balla

Il dipinto presenta forme semplici, contorni arrotondati e lineari. Le figure sono al limite del figurativo e si riferiscono alla realtà solamente grazie all’interpretazione del titolo che indica chiaramente una stagione dell’anno. Giacomo Balla affrontò diversi periodi di sperimentazione. Iniziò con il Divisionismo per approdare poi al Futurismo quindi ad una sperimentazione astratta. Durante gli anni della dittatura fascista in Italia tornò al realismo con il quale dipinse opere celebrative e propagandistiche.

La tecnica

Il dipinto di Balla è una piccola opera di 58,8 x 45,5 cm realizzata con impasto di colori ad olio su tela.

Il colore e l’illuminazione

Prevalgono nell’opera alcune tonalità di verde molto brillante e campiture bianche delimitate da zone di azzurro.

Lo spazio

L’opera non appare come una immagine figurativa. Lo spazio rappresentato anche se si riferisce debolmente ad un paesaggio risulta al limite dell’astratto. La superficie bidimensionale assume quindi l’importanza prevalente. Le forme si dispongono in modo da creare un certo equilibrio integrandosi e compenetrandosi fra loro. Nella parte bassa predomina poi una massa verde e bianca delimitata dalla curva che taglia quasi a metà l’opera. Nella parte alta invece che indica forse il cielo predominano le linee curve che si intersecano. La forma ramificata che si trova in alto a destra ricorda quella di un albero molto semplificato.

La composizione e l’inquadratura

L’opera è di forma rettangolare ed è sviluppata in verticale.

La composizione si suddivide su due metà orizzontali delimitate dalla curva che sale da sinistra verso destra. Queste due zone infine sono rese comunicanti dalla figura dell’albero semplificato che si trova a destra.

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Bibliografia

  • Fabio Benzi, Balla, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, 2001; 2002, EAN: 9788809019652

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 23 ottobre 2020.

Approfondisci la lettura consultando le schede delle altre opere di Giacomo Balla intitolate:

Leggi La vita e tutte le opere di Giacomo Balla

Consulta la pagina dedicata al dipinto di Giacomo Balla, Morbidezze di primavera, sul sito della Galleria d’Arte Moderna di Milano.

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