Il Ritratto di Federigo de Larderel di Giorgio Cei raffigura un industriale francese che si stabilì a Livorno e si occupò della formazione del giovane artista.
Giorgio Cei, Ritratto di Federigo de Larderel, 1876 circa, olio su tela, 100 x 80 cm. Livorno, Museo Civico Giovanni Fattori
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Indice
Descrizione del Ritratto di Federigo de Larderel di Giorgio Cei
Il protagonista del ritratto è in piedi all’interno di un salotto riccamente arredato. De Lardel si appoggia inoltre elegantemente allo schienale di una sedia decorato con una tela damascata rossa. Indossa un abito ufficiale di colore nero sotto al quale si notano un gile e una camicia immacolata chiusa da un papillon bianco. Sul petto, a destra, spiccano inoltre alcune onorificenze. Infine, nella mano sinistra, de Lardel stringe un paio di guanti scuri.
Federigo de Larderel fu un ricco imprenditore figlio dell’industriale francese François Jacques de Larderel nato a Vienne in Francia nel 1789 e morto a Firenze nel 1858. L’industriale avviò la sua attività in Italia. Infatti sfruttò i soffioni boraciferi presenti nelle colline tra Livorno e Piombino. Federigo de Lardel ereditò così l’impresa di famiglia e si impegnò in politica. Divenne infatti Sindaco di Livorno dal 1870 al 1874. Inoltre fu eletto Senatore del Regno dal 1870. Il Ricovero fu costruito a metà Ottocento e terminato nel 1861. L’edificio si trovava in via dei Riseccoli che ora ha preso il nome di via Galileo Galilei. L’Istituto era amministrato dalla Congregazione della Mendicità e Federigo de Larderel era uno dei membri. Federigo de Larderel nacque a Livorno nel 1815 e morì a Firenze nel 1876.
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L’artista e la società. La storia del Ritratto di Federigo de Larderel di Giorgio Cei
Il ritratto si trovava originariamente negli spazi della galleria allestita da François Jacques de Larderel all’interno del suo palazzo di via dei Condotti a Livorno che ora ha preso il nome del benefattore. Florestano de Lardel alla morte del padre, Federigo, nel 1876 donò l’opera al Ricovero di Mendicità. Il ritratto prese quindi posto presso la Sala dei Benefattori. Il Ricovero nel 1924 diventò l’Istituto professionale e casa di riposo “Giovanni Pascoli”. L’Istituto nel 1988 trovò poi posto nel quartiere Banditella di Livorno. Infine l’Istituzione nel 1992 divenne comunale. In seguito al passaggio della proprietà i dipinti esposti presso la Sala dei Benefattori divennero quindi parte della collezione del Museo Civico ora Museo Giovanni Fattori.
Giorgio Cei dipinse il Ritratto di Federigo de Larderel nel 1876 all’età di 18 anni. L’artista visse fin da piccolo al Ricovero di Mendicità di Livorno. Federico de Lardel si occupò degli studi del giovane Giorgio Cei e gli permise di frequentare l’Accademia di Belle Arti di Firenze dove fu allievo di Enrico Pollastrini.
Giorgio Cei fu un pittore livornese del quale non si conosce la data di nascita. Già a partire dai suoi studi accademici si interessò al genere del ritratto. Nel tempo gli furono commissionati anche i ritratti dei contributori dell’Istituzione esposti nella Sala dei Benefattori del Ricovero di Mendicità di Livorno. La figura del protagonista è dipinta in modo sintetico. Inoltre Cei utilizzò rapide pennellate che costruiscono sommariamente le forme. Il ritratto infine mostra una particolare cura e attenzione per i dettagli.
Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.
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Scheda
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Bibliografia
- Emilia Baratta, Museo civico Giovanni Fattori, Comune di Livorno, Cooperativa Agave, 2014
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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 4 dicembre 2019.
Approfondisci la lettura consultando le schede delle altre opere di Giorgio Cei intitolate:
- Ritratto di Federigo de Larderel
Consulta la pagina dedicata al dipinto di Giorgio Cei, Ritratto di Federigo de Larderel, sul sito del Museo Civico Giovanni Fattori di Livorno.
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