La Statua di Amenofi III con il dio Sobek è un colosso che ritrae il faraone insieme al terribile dio-coccodrillo che protegge il sovrano.
Statua di Amenofi III con il dio Sobek, prima metà del XIV secolo a.C., alabastro calcareo, 256,5 cm. Luxor, Museum of Ancient Egyptian Art
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Indice
Descrizione della statua di Amenofi III
Il faraone Amenofi III e il dio Sobek sono rappresentati insieme nel gruppo statuario. Il dio Sobek è seduto sulla sinistra in visione frontale. I due personaggi sono seduti su un trono con i lati coperti da geroglifici. Sobek è caratterizzato dal corpo umano e dalla testa di coccodrillo. Sul capo il dio porta il cobra ureo e un copricapo dalla forma molto elaborata. Il copricapo è composto da modio, un paio di corna orizzontali di ariete, un disco solare e due piume molto alte. Inoltre un pilastro coperto da geroglifici sostiene la schiena di Sobek. Amenofi III ha un aspetto molto giovane e presenta dimensioni minori rispetto a quelle del dio. Infine Sobek stringe il faraone e sembra proteggerlo.
Sobek stringe Amenofi III tendendo il braccio sinistro. Con la destra invece accosta un oggetto simbolico al suo viso che rappresenta il simbolo della vita ankh. Con questa azione Sobek concede la vita eterna al faraone.
Amenofi III fu un faraone della XVIII dinastia egizia. Il gruppo del faraone e del dio che lo accompagna è tipica della tradizione iconografica egizia. Sobek è un dio-coccodrillo spaventoso con il corpo umano e la testa animale. Sul capo porta l’ureo che rappresenta il simbolo della regalità nella cultura dell’Antico Egitto.
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Il colosso di Amenofi III è conservato presso il Museo di Luxor in Egitto.
Alcuni scavatori di un canale scoprirono casualmente la statua di Amenofi III nel 1967 nei pressi del Tempio di Sobek a Dahmasha. La grande statua si trovava all’interno di un grande pozzo coperto da una lastra di pietra arenaria.
Il sito di ritrovamento si trova nel Basso Egitto e presso questo tempio i sacerdoti allevavano i coccodrilli sacri. In seguito gli archeologi stabilirono che la pesante lastra scorreva su rotelle di bronzo.
Il faraone Ramses II della XIX dinastia nel secolo successivo fece eliminare i riferimenti ad Amenofi III dalla statua sostituendoli con i propri cartigli.
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Lo stile della statua di Amenofi III
La dimensione minore del giovane faraone rispetto a quelle del dio Sobek è una caratteristica dell’arte egizia. La differenza di statura non rappresenta le dimensioni reali dei due personaggi ma è determinata dalla prospettiva gerarchica. Secondo questa regola infatti la grandezza dei personaggi di una rappresentazione dipende dalla loro importanza.
La statua in alabastro calcareo di Amenofi III e Sobek è definita colosso perché le sue dimensioni sono importanti.
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Bibliografia
- La statua di Ramesse II, Museo Egizio di Torino
- Natale Barca, Sovrani predinastici egizi, Ananke, Collana: Seshat, 2005, 9788873251330
- Edda Bresciani, Grande enciclopedia illustrata dell’antico Egitto, Novara, De Agostini, 2005, ISBN 8841820055
- Alice Cartocci, Gloria Rosati, L’arte egizia, Firenze, Giunti Editrice S.p.A., 2008, ISBN 9788809061804
- Giovanna Magi, Luxor, Karnak, la valle dei Re, Bonechi Collana: Arte e storia, 2014, EAN: 9788847605015
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