Tre arcangeli e Tobiolo di Filippino Lippi illustra un momento della vicenda biblica che narra del viaggio del giovane per riscuotere un credito del padre.
Filippino Lippi, Tre arcangeli e Tobiolo, 1485 circa, tempera su tavola, 100 x 127 cm. Torino, Galleria Sabauda
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Indice
Descrizione del dipinto Tre arcangeli e Tobiolo di Filippino Lippi
Tobiolo è raffigurato mentre procede verso sinistra per mano ad un arcangelo. Ai loro lati, inoltre, li accompagnano altri due angeli. L’arcangelo di sinistra impugna una spada mentre quello di destra stringe un giglio. Dietro l’arcangelo vestito di bianco poi è visibile il piccolo cagnolino del ragazzo. Infine il paesaggio è movimentato da dolci colline e a sinistra si intravede una città lontana.
Interpretazioni e simbologia del dipinto Tre arcangeli e Tobiolo di Filippino Lippi
Tobiolo è il ragazzo protagonista della storia biblica. Con lui vi sono anche tre arcangeli, Michele, Raffaele e Gabriele. L’artista ha inoltre identificato ognuno di loro con un attributo o con un’azione narrata nella vicenda. Gabriele porta un giglio bianco. Infatti, fu proprio lui ad annunciare la concezione di Gesù alla Madonna. Il giglio bianco è simbolo di purezza. Michele poi afferra una spada e un globo con la croce. L’arcangelo infatti sconfisse satana e le sue milizie. Inoltre suonerà le trombe durante il giudizio finale. Raffaele, invece, tiene per mano Tobiolo.
L’arcangelo accompagnò il ragazzo durante un viaggio ordinato dal padre Tobia. Era incaricato di riscuotere un credito da parte del padre e Raffaele, sotto le sembianze di una guida, lo protesse dai pericoli. Inoltre, gli consigliò di catturare un grosso pesce. Con la bile dell’animale Tobiolo guarì la cecità del padre. Nel Rinascimento, a Firenze, Raffaele era molto venerato. Una confraternita era infatti devota all’arcangelo considerato il protettore dei giovani in viaggio di formazione.
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Tre arcangeli e Tobiolo si trova presso la Galleria Sabauda di Torino.
L’artista e la società. La storia dell’opera
L’artista dipinse l’opera intorno al 1485, all’età di 28 anni. Filippino Lippi utilizzò, per gli arcangeli, la stessa fisionomia utilizzata nell’Angelo liberatore di San Pietro degli affreschi della cappella Brancacci. Proprio negli stessi anni, infatti, si dedicò a completare gli affreschi di Masaccio nella chiesa del Carmine a Firenze. Filippino fu scelto, probabilmente, perché il padre Filippo era stato allievo di Masaccio.
Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.
Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.
Lo stile del dipinto Tre arcangeli e Tobiolo
Filippino Lippi fu uno degli artisti del Quattrocento che superò l’urgenza del naturalismo in pittura. Sull’esempio di Sandro Botticelli, suo maestro dal 1472, Filippino adottò così uno stile lineare che mette in risalto la sinuosità dei contorni e l’eleganza delle figure dipinte.
Alcuni aspetti dello stile si ispirano all’opera di Botticelli come le figure allungate, eleganti e i panneggi svolazzanti, usati anche dal Ghirlandaio. Inoltre i tre arcangeli presentano contorni sinuosi simili alle figure di Botticelli.
La tecnica
Tre arcangeli e Tobiolo di Filippino Lippi è una tempera su tavola. I pigmenti risultano, quindi, legati da sostanze agglutinanti di origine animale. In genere, infatti nel Quattrocento gli artisti utilizzavano il tuorlo d’uovo.
In seguito, verso la fine del secolo, sull’esempio dei pittori fiamminghi, la tempera venne legata a sostanze grasse fino ad arrivare all’olio e alla tela. Tradizionalmente, si attribuisce il passaggio al colore ad olio ad Antonello da Messina, Giovanni Bellini e Piero della Francesca. La tecnica utilizzata per dipingere a tempera consiste nella stesura di velature successive a partire dalle tinte di base più scure. Le luci vengono, quindi, dipinte per ultime.
Il colore e l’illuminazione
Nel dipinto intitolato Tre arcangeli e Tobiolo i toni freddi del paesaggio sono alternati a quelli caldi delle vesti di Tobiolo e di Michele.
Lo spazio
La scena biblica si svolge in un paesaggio disteso e chiaro. Inoltre, la profondità non è ancora sottolineata dalla prospettiva aerea che introdurrà, in seguito, Leonardo da Vinci, allievo del Verrocchio.
La composizione e l’inquadratura
Il dipinto è di forma rettangolare con sviluppo orizzontale. L’inquadratura inoltre è molto stretta intorno ai personaggi e lascia poco spazio agli elementi ambientali.
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Bibliografia
- Giulia Cosmo, Filippino Lippi, serie Art dossier, Giunti, Firenze 28809020316001. ISBN
- Stefano Zuffi, Il Quattrocento, Milano, Electa, 2004, ISBN 8837023154
- Patrizia Zambrano Jonathan Katz Nelson, Filippino Lippi, Milano, Electa, 2004
- Mauro Zanchi, Filippino Lippi e l’Umanesimo fiorentino, Firenze, Giunti, 2011, ISBN 978-88-09-76483-5.
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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 6 novembre 2020.
Approfondisci la lettura consultando le schede delle altre opere di Filippino Lippi intitolate:
- Sacra conversazione (Pala degli Otto)
- Apparizione della Vergine a San Bernardo
- Assunzione della Vergine
- San Filippo scaccia il drago dal tempio di Marte
- Adorazione dei Magi
- Pala degli Otto
- Annunciazione
- Deposizione dalla croce
- Tre arcangeli e Tobiolo
Consulta la pagina dedicata al dipinto di Filippino Lippi, Tre arcangeli e Tobiolo, sul sito della Galleria Sabauda di Torino.
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