Giotto dipinse Annunciazione a Sant’Anna integrando in modo efficace la figura della madre di Maria con l’ambiente architettonico della stanza.
Giotto, Annunciazione a Sant’Anna, 1303-1306, affresco, 200 x 185 cm. Padova, Cappella degli Scrovegni
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Indice
Descrizione dell’Annunciazione a Sant’Anna di Giotto
Sant’Anna è raffigurata come una donna matura. La Santa riceve l’annuncio da parte dell’Angelo che compare nella sua stanza mentre si trova in preghiera. L’interno nel quale si svolge l’evento è un ambiente domestico arredato poveramente ma con dignità.
Anna si trova accanto al suo letto. Le coperte sono di tessuto decorato a righe e ben disposte, in modo ordinato. Due cortine scendono inoltre dal soffitto a cassettoni. Il tessuto è appeso a piccole barre ancorate da nastri di tela. Si notano poi una mensola, una cassapanca e altri oggetti tra i quali un soffietto. L’angelo annunziante compare da una piccola finestra in alto. Sant’Anna, invece, è inginocchiata all’interno verso di lui con le mani giunte. Infine veste un abito molto ricco, di un brillante color arancione, con bordature dorate.
Le pareti della stanza presentano decorazioni di ispirazione classica. Si osservano infatti fregi scolpiti e tre timpani sul tetto. Sul prospetto frontale è dipinto un rilievo all’interno di un clipeo a forma di conchiglia. Al suo interno si trova il profeta Isaia. Due angeli in volo sorreggono poi la capasanta.
A sinistra della stanza Giotto dipinse la porta di ingresso. Una domestica fila sotto ad un portico a destra. Sul portico infine si trova un terrazzino con balaustra alla quale si accede attraverso una scala di legno posta alle spalle della domestica.
Interpretazioni e simbologia dell’Annunciazione a Sant’Anna di Giotto
Annunciazione a Sant’Anna è un affresco appartenente al ciclo delle Storie di Gioacchino e Anna. Giotto si ispirò a diverse fonti letterarie per raccontare i vari episodi della vicenda. Intanto il Protovangelo di san Giacomo, lo Pseudo Matteo, il De Nativitate Mariae e la Legenda Aurea di Jacopo da Varagine che riprende alcune parti delle tre fonti. Per quanto riguarda l’iconografia, invece, si ritrovano alcuni elementi già presenti in manoscritti bizantini.
L’Annuncio della imminente maternità sorprende e rincuora Anna. Infatti a causa della sterilità della coppia, Gioacchino, marito di Anna, era stato cacciato dal tempio di Gerusalemme. L’impossibilità ad avere figli era infatti considerata segno di abbandono divino.
La scena ricorda il tema dell’Annunciazione di Maria che è ambientata all’interno di una stanza simile. Sant’Anna e l’Angelo portano aureole dorate e solide che condividono le regole della prospettiva.
Infine il clipeo con il busto di Isaia deriva probabilmente da rilievi posti su sarcofagi romani.
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Enrico degli Scrovegni commissionò a Giotto il ciclo di affreschi per decorare la cappella di famiglia a Padova. Annunciazione a Sant’Anna si trova a destra, nel registro inferiore.
La storia dell’Annunciazione a Sant’Anna di Giotto
Giotto dipinse le storie all’interno della cappella degli Scrovegni di Padova tra il 1303 e il 1306. L’artista era nato intorno al 1267 quindi all’epoca aveva circa quarant’anni.
Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.
Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.
Lo stile dell’Annunciazione a Sant’Anna di Giotto
La superficie pittorica è omogenea e le tinte creano volumi morbidi. L’illuminazione, inoltre contribuisce a determinare il senso dello spazio. Giotto nel dipinto Annunciazione a Sant’Anna elaborò una efficace integrazione tra figure e sfondo. Infatti, i personaggi e l’architettura condividono concretamente lo stesso ambiente.
La tecnica dell’Annunciazione a Sant’Anna di Giotto
Il maestro utilizzò la tecnica dell’affresco per coprire una superficie di 200×185 cm.
Il colore e l’illuminazione
Il cielo è di un blu molto intenso. L’interno della stanza invece è grigio tendente verso toni freddi mentre le parti esterne frontali sono più chiare. L’abito di Sant’Anna, gli arredi e gli infissi sono tendenti all’arancio scuro e quindi di tonalità calda. Si crea così un deciso contrasto di temperatura cromatica tra il colore della muratura e quello delle parti più intensamente colorate.
La donna che fila sotto il portico è dipinta in monocromia. Per questo la sua figura assume una valenza scultorea. I volumi del corpo della domestica si intravedono chiaramente sotto i panneggi della veste.
Lo spazio
La stanza è rappresentata come una scatola prospettica con la parete frontale rimossa. Nella costruzione dello spazio Giotto, oltre alla camera prospettica, utilizzò l’illuminazione ambientale. Il portico è in ombra e, quindi, arretra decisamente. La prospettiva che ordina lo spazio interno inoltre è individuabile nelle linee della cassapanca a destra e, in alto, tra muro e soffitto a cassettoni.
La composizione e l’inquadratura
L’affresco ha un formato che si avvicina al quadrato. Le diagonali si incrociano poco più in alto del volto di Sant’Anna. La diagonale più importante è quella che sale da sinistra in basso. Infatti su questa linea sono disposti i personaggi principali in ordine ascendente. A sinistra si trova la domestica seduta dalle dimensioni inferiori. Poi Anna in centro inginocchiata e infine l’angelo in alto a destra.
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Bibliografia
- Elisabeth Crouzet Pavan, Inferni e paradisi. L’Italia di Dante e Giotto, 2007, Fazi Collana: Le terre, EAN: 9788881128334
- Alessandro Tomei, Giotto. La pittura, 2016, Giunti Editore Collana: Dossier d’art, EAN: 9788809991729
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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 15 novembre 2019.
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Consulta la pagina dedicata al dipinto di Giotto, Annunciazione a Sant’Anna, sul sito della Cappella degli Scrovegni di Padova.
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