Oculo con putti è un affresco di Andrea Mantegna che compare al centro della volta della Camera degli Sposi del Castello di San Giorgio a Mantova.
Andrea Mantegna, Oculo con putti, 1465-1474, affresco. Mantova, Palazzo Ducale, Camera degli Sposi
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Indice
Descrizione dell’Oculo con putti di Andrea Mantegna
Oculo con putti è il titolo che viene dato alla decorazione centrale presente nella volta della Camera degli Sposi del Castello di San Giorgio di Mantova. L’artista realizzò la decorazione della stanza chiamata anche “Camera Picta” con affreschi sulle pareti. Sul soffitto ribassato Mantegna realizzò una decorazione divisa in vele e pennacchi. Lo spazio è suddiviso in spazi regolari tramite finti costoloni dipinti. Al centro di questa finta volta che assume un aspetto quasi sferico di trova un dipinto chiamato Oculo. Si tratta dell’affresco più famoso della Camera degli Sposi perché simula una vista dal basso in modo molto spettacolare. L’immagine dipinta rappresenta un foro circolare che si affaccia direttamente sul cielo azzurro.
Intorno al bordo dell’apertura è dipinta una balaustra dalla quale sporgono alcune figure femminili. Si individua una dama di corte e una sua accompagnatrice di colore. Vi sono alcune domestiche e alcuni putti. Si trovano anche riferimenti di altro tipo come il pavone. Inoltre tra i gruppi di donne si trova un grande vaso sorretto da un’asta dal basso. I putti sono rappresentati in varie posizioni e alcuni sono dipinti oltre la balaustra, in piedi verso l’interno. Nel cielo sono dipinte alcune nuvole bianche. Tra di esse, la principale di maggiore grandezza sembra contenere un profilo umano. Alcuni sostengono si possa trattare dall’autoritratto di Andrea Mantegna.
La volta della Camera degli Sposi
Intorno all’oculo, verso l’interno della stanza è dipinta una ghirlanda circolare delimitata da un quadrato di costoloni dipinti. All’interno di ciascuno di essi sono disegnati motivi decorativi con palmette intrecciate come nei bassorilievi romani. Ai bordi esterni del quadrato vi sono otto losanghe. Al loro interno sono raffigurate delle ghirlande che racchiudono i ritratti dei primi otto imperatori romani. I ritratti, in senso antiorario sono: Giulio Cesare, Ottaviano, Tiberio, Caligola, Claudio, Nerone, Galba, Otone.
Interpretazioni e simbologia dell’Oculo con putti di Andrea Mantegna
Non è chiaramente individuabile l’identità delle donne che si affacciano dalla balaustra. Alcune interpretazioni indicano che si tratti di un episodio scherzoso organizzato dalle dame appartenenti alla corte dei Gonzaga. Il pavone che si affaccia oltre la balaustra circolare è un simbolo della cristianità. Le sue penne che mutano ogni anno rappresentano il ciclo della liturgia. Invece la sua carne che si decompone con lentezza rappresenta vita eterna e la resurrezione.
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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione
Ludovico III Gonzaga, marchese di Mantova, commissionò la decorazione della Camera degli Sposi ad Andrea Mantegna. L’artista era infatti pittore della corte mantovana dal 1460. L’ambiente che Ludovico III decise di far decorare da Mantegna aveva funzione di rappresentanza, camera da letto e sala udienze. In questa stanza infatti il marchese si riuniva ai suoi familiari. Il motivo della commissione non è riportato da documenti dell’epoca e gli storici hanno avanzato delle ipotesi. Quella comunemente accettata fa riferimento all’elezione come cardinale del figlio del marchese, Francesco Gonzaga all’età di 17 anni. Il fatto risale al 1462 e negli affreschi Francesco sembra essere invece molto più anziano. Una seconda versione è la visita avvenuta però nel 1472 del cardinale in occasione del titolo di abate commendatario di Sant’Andrea.
L’artista e la società. La storia dell’opera
Secondo le indagini realizzate in seguito al restauro del 1984-1987 sembra che Andrea Mantegna iniziò a decorare la stanza a partire dalla volta. Oculo con putti venne realizzato con alcune campiture a secco come anche la ghirlanda che lo avvolge. Mantegna passò poi alla parete della corte quindi alla scena dell’Incontro.
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Lo stile dell’affresco Oculo con putti di Andrea Mantegna
Molte parti del ciclo di decorazioni furono realizzate a secco quindi meno resistenti di quelle ad affresco. Oculo con putti di Andrea Mantegna sembra riprendere la ricerca illusionistica presente nella Cappella Ovetari di Padova. Mantegna però sperimentò una prospettiva ancora più audace simulando la visione dal basso che ricorda l’oculo aperto nella cupola del Pantheon di Roma.
Alcuni putti sono raffigurati verso l’interno della balaustra e permettono all’astista di esercitarsi con anatomie in scorcio di non facile realizzazione. Inoltre alcuni putti si affacciano tra le aperture della balaustra. In altri casi l’artista ha raffigurato solo una parte del corpo, come una mano, per suggerire la presenza del personaggio.
La disposizione delle figure è motivata dall’intenzione di creare un deciso movimento spaziale anche attraverso le pose dinamiche. Il chiaroscuro oltre a costruire l’effetto di illusione prospettica permette ai corpi di assumere un efficace volume.
Anche nelle decorazioni della volta si ritrovano riferimenti al mondo classico ma rappresentati con un gusto antiquario. Lo stile di Mantegna venne per questo definito “classicismo archeologico”. Fu infatti il primo grande artista della sua epoca a rievocare immagini del mondo romano antico.
Il colore e l’illuminazione
La parte riservata al cielo dell’affresco Oculo con putti è totalmente azzurra tranne le nuvole dipinte con un bianco candido. Gli incarnati dei personaggi sono rosa chiaro con chiaroscuri di toni diversi. La balaustra è in grigio di varie tonalità mentre l’interno della volta presenta colori più caldi, ocra, oro e giallo-arancione. La ghirlanda alterna il verde scuro delle foglie con frutti di vari colori caldi. I contrasti di luminosità sono presenti nella sagoma del pavone che si staglia contro il cielo azzurro. Internamente le foglie della ghirlanda si ritagliano in modo deciso contro la volta in grigio chiaro.
Lo spazio
Oculo con putti di Andrea Mantegna interagisce con lo spazio fisico sottostante. Infatti l’intento dell’artista fu quello di creare un effetto illusionistico che permettesse il coinvolgimento dell’osservatore. L’apertura circolare si apre sul cielo grazie all’utilizzo di una sapiente prospettiva geometrica. Anche lo scorcio dei corpi dei putti e delle dame si adegua alla deformazione spaziale della vista dal basso.
La composizione e l’inquadratura
L’apertura tonda che si apre sul cielo offre una prospettiva dal basso che coincide con il punto di vista, al centro, dell’osservatore. Le architetture gli oggetti e le persone, putti e figure femminili, sono rappresentati con uno scorcio prospettico forzato. I vari personaggi sono distribuiti intorno alla balaustra in modo ordinato ed equilibrato. Le loro posizioni sono molto diverse e aiutano a imporre un movimento rotatorio alla composizione. Il dipinto infatti sembra ruotare come una giostra circolare e mostrare le figure di putti e dame come fossero sculture viste dal basso.
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Bibliografia
- Anonimo (Marcantonio Michiel), Notizia d’opere di disegno, a cura di Jacopo Morelli, Bassano, 1800
- Alberta De Nicolò Salmazo, Mantegna, Electa, Milano, 1997
- Tatjana Pauli, Mantegna, serie Art Book, Leonardo Arte, Milano 2001, ISBN 978-88-8310-187-8
- Maria Bellonci, Mantegna, Skira, Milano 2003
- Francesca Marini, Mantegna, Milano, Rizzoli, 200
- Ettore Camesasca, Mantegna, in AA.VV., Pittori del Rinascimento, Scala, Firenze 2007, ISBN 88-8117-099-X
- Sergio Momesso, La collezione di Antonio Scarpa, 1752-1832, Bertoncello, Cittadella (Padova), 2007, ISBN 9788886868242
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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 1 marzo 2020.
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