San Marco di Andrea Mantegna

Il San Marco è la prima opera a noi nota di Andrea Mantegna nella quale il giovane maestro presenta la sua capacità di costruire i volumi e rendere le superfici.

Andrea Mantegna, San Marco, ca. 1448 – 1451, tempera su tela di lino, 81,1 x 63,6 cm. Francoforte sul Meno, Städelsches Kunstinstitut

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Indice

Descrizione del dipinto San Marco di Andrea Mantegna

San Marco si trova all’interno di uno spazio chiuso. Si affaccia verso l’esterno attraverso una finestra sormontata da un arco a tutto sesto. Il Santo indossa un prezioso abito confezionato con un tessuto rosso decorato. Sulle spalle indossa un mantello viola. Il busto è frontale ma il volto è di tre quarti. San Marco guarda in lontananza, verso destra. Il viso è quello di un uomo maturo ed è incorniciato da una folta barba. Il braccio destro è appoggiato sul davanzale e si sporge in avanti, all’esterno. Inoltre, la mano sorregge con disinvoltura il mento.

Un’aureola metallica è dipinta sul capo. Nel dipinto sono disposti alcuni oggetti. In alto, una ghirlanda con frutti, in basso, invece, un libro e una mela. Sul fronte del davanzale è applicato un cartiglio con la scritta: (INCLITA MAGNANIMI VEN… / EVANGELISTA PAX TIBI M[ARC]E / ANDREAE MANTEGNAE PICTORIS LABOR). Le pareti della finestra sono decorate con piccoli stucchi e imitazioni di superfici marmoree.

Interpretazioni e simbologia del dipinto San Marco di Andrea Mantegna

Il dipinto di San Marco fu realizzato dal giovane Mantegna con grande impegno al fine di mostrare la sua abilità. Infatti, i materiali diversi sono accuratamente riprodotti. Inoltre, gli oggetti sono ricchi di dettagli e analizzati con grande realismo.

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Lo Städelsches Kunstinstitut di Francoforte acquisì il San Marco del Mantegna nel 1867.

Questo dipinto che raffigura San Marco è considerato uno dei primi realizzati da Mantegna. Ad oggi è il primo conosciuto e porta la firma del maestro. All’epoca l’artista aveva diciassette anni. Proprio nel 1448 lasciava la bottega dello Squarcione dove era entrato sei anni prima.

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Lo stile di San Marco di Andrea Mantegna

Il primo dipinto a noi noto di Andrea Mantegna è dedicato a San Marco ed è, quindi, un’opera religiosa. Secondo le attribuzioni degli storici è un’opera che risale al 1448. Mantegna aveva circa diciassette anni e iniziava a dipingere in proprio, staccandosi dalla bottega dello Squarcione. Nel dipinto, l’artista utilizzò le sue conoscenze sulla prospettiva nella costruzione dell’arco e della finestra. Inoltre, rappresentò con grande cura i materiali diversi che compaiono sulla scena. Già nella bottega dello Squarcione dove si formò per sei anni, fino al 1448, Mantegna ebbe modo di conoscere antichità classiche. Infine, nella figura del Santo si coglie la propensione del maestro a modellare le figure con solidi volumi scultorei. L’effigie del protagonista è proiettata verso il fedele. Infatti, grazie all’espediente della finestra il Santo si sporge oltre lo spazio interno e si rivolge all’osservatore dal primissimo piano.

La tecnica

Il San Marco fu dipinto a tempera su tela di lino. Tale tecnica era una novità all’epoca. Infatti, tradizionalmente i dipinti erano realizzati su tavola. Mantegna apprese, probabilmente, tale tecnica dai fiamminghi. In questo modo riuscì a realizzare opere più leggere e dalla migliore resistenza alla frammentazione della superficie dipinta nel corso del tempo. Presso lo Squarcione, il giovane Mantegna si esercitò inoltre, riproducendo copie di sculture antiche. Dell’opera non sono noti disegni preparatori. Comunque, Mantegna era un ottimo disegnatore attratto dalla tecnica degli artisti fiorentini che conobbe giovanissimo.

Il colore e l’illuminazione

Il San Marco è un’opera dai toni molto caldi. L’architettura è risolta con parti di colore ocra. L’incarnato del Santo è di un rosa arancio intenso. Il rosso brillante, infine, si ritrova sulla veste riccamente decorata, nella copertina del libro e sulla frutta. La figura del Santo si proietta all’esterno grazie al forte contrasto di luminosità con l’interno privo di luce. Una luce calda illumina la scena provenendo da sinistra. Colpisce, così, direttamente la parte destra dello strombo e il lato del protagonista rivolto alla sinistra del dipinto.

Lo spazio

San Marco si trova all’interno di uno spazio buio. Si dispone nello strombo della finestra e con il gomito arriva all’esterno. Il Santo, così, traversa, e occupa, tre ambienti e ne rappresenta il tramite che li collega. Mantegna utilizzò la prospettiva geometrica per rendere lo spessore del muro sul quale si apre la finestra. Il braccio appoggiato sul davanzale si sovrappone al corpo mentre la mano viene coperta dal viso. Attraverso questo indicatore spaziale l’artista suggerisce la profondità dello spazio occupato dal Santo. Il devoto si trova alla stessa altezza e ne condivide lo spazio dipinto.

La composizione e l’inquadratura

Il dipinto di Andrea Mantegna è di forma rettangolare e di orientamento verticale. Il Santo è posto al centro e le diagonali si incontrano tra i due archi sopracciliari. Il braccio appoggiato sul davanzale viene equilibrato, anche cromaticamente, dal libro a destra. Infine, anche l’asse centrale del corpo è allineato con la verticale del dipinto. L’immagine risulta molto equilibrata e simmetrica. La figura del Santo, insieme al grosso volume, è compresa all’interno di un triangolo orientato verso l’alto e incorniciato dalla finestra. La composizione pone al centro del dipinto il viso di San Marco. Infatti le diagonali si incontrano sulla fronte più o meno con il punto di fuga della prospettiva centrale. La figura dell’evangelista assume, così, una forte stabilità e una solidità monumentale.

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Bibliografia

  • Anonimo (Marcantonio Michiel), Notizia d’opere di disegno, a cura di Jacopo Morelli, Bassano, 1800
  • Alberta De Nicolò Salmazo, Mantegna, Electa, Milano, 1997
  • Tatjana Pauli, Mantegna, serie Art Book, Leonardo Arte, Milano 2001, ISBN 978-88-8310-187-8
  • Maria Bellonci, Mantegna, Skira, Milano 2003
  • Francesca Marini, Mantegna, Milano, Rizzoli, 200
  • Ettore Camesasca, Mantegna, in AA.VV., Pittori del Rinascimento, Scala, Firenze 2007, ISBN 88-8117-099-X
  • Sergio Momesso, La collezione di Antonio Scarpa, 1752-1832, Bertoncello, Cittadella (Padova), 2007, ISBN 9788886868242

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 1 marzo 2020.

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