Ne La Madonna della cava di Andrea Mantegna la Vergine è seduta, con Gesù Bambino, in cima al monte Calvario. Gli scalpellini, in basso, stanno intagliando un sarcofago che anticipa il sacrificio di Cristo.
Andrea Mantegna, Madonna della cava, tra 1466 e 1490, tempera su tavola, 29 x 21,5 cm. Firenze, Galleria degli Uffizi
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Indice
Descrizione de La Madonna della Cava di Andrea Mantegna
Nel primo piano si trova la Madonna con in grembo il bambino. La Vergine è seduta su di una piattaforma rocciosa di forma trapezoidale. È vestita con il tradizionale abito rosso che simboleggia la passione e il mantello blu che ricorda la Chiesa. Sul petto porta una fibbia con una pietra preziosa. Il Bambino, nudo, è seduto sul suo ginocchio sinistro e sembra abbandonarsi tra le braccia della madre. Gesù Bambino, infatti , sembra rapito in una fase estatica.
Sulla sinistra e sulla destra, salendo verso l’orizzonte, si sviluppa il paesaggio. Sono visibili brani di vita quotidiana. A destra si intravede una cava in piena azione. Mentre gli scalpellini stanno modellando colonne, lastre e capitelli, in basso, altri operai stanno lavorando ad un sarcofago. Alcuni storici hanno intravisto in questa attività la futura tomba di Cristo.
Sulla sinistra si intravede una strada che prosegue, in alto a sinistra, salendo sulla collina e raggiungendo il borgo abitato. Il percorso è molto animato. Si incontra, così, una coppia di viandanti e un gregge di pecore accompagnato da due pastori. Vi sono, poi, altri viaggiatori che percorrono la strada in senso opposto e, più avanti dei contadini. Altri, invece, sono al lavoro sulla piccola porzione di prato verde. Il paesaggio continua, verso l’alto seppur costretto dalla montagna che lo soffoca nella sua panoramica. In alto, su di una collina, si trova un piccolo borgo abitato immerso nelle coltivazioni. In basso, si intravede la pianura con alcune abitazioni.
Il cielo è punteggiato da piccole nubi. La montagna che si intravede in centro è composta da agglomerati di rocce di diversa natura. In basso, a destra, in prossimità della cava vi sono parti di roccia già, parzialmente, sagomate. Sopra al vano della cava è presente un’ampia zona di rocce che sembrano proiettarsi verso l’alto e verso l’esterno. A sinistra è presente un orrido roccioso molto ripido con parti di vegetazione che sporgono verso il basso.
Interpretazioni e simbologia di Madonna della cava di Andrea Mantegna
La Vergine ha un aspetto molto giovane e guarda verso basso, verso l’angolo di sinistra. Ha, poi, un’espressione seria e velata di tristezza. Il mantello è particolarmente morbido e ricade su tutto il suo corpo e su parte della lastra di pietra che occupa circa la metà inferiore del dipinto. La Madonna e il Bambino si appoggiano su alcune rocce che si intravedono a malapena. Il gruppo sembra trattarsi di una Maestà assisa su di un trono naturale.
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Il colore e l’illuminazione
Il colore de La Madonna della Cava di Andrea Mantegna è, complessivamente, tendente al bruno. Nel dipinto prevale, infatti, un tono marrone che si intensifica e si ingrigisce nelle zone in ombra. Nelle zone illuminate dal sole velato il colore si fa più giallo. Il mantello della Madonna è di un blu tendente al grigio, molto scuro mentre il suo abito e, tradizionalmente rosso ma poco saturo. La carnagione del Bambino e della Madonna è tendente al dorato, si armonizza, così con le tinte del paesaggio. Il cielo non è azzurro ma tendente al grigio ed è cosparso di nuvole morbide e bianche.
È presente un moderato chiaroscuro che rende ben evidenti le forme della Vergine e del paesaggio. La Madonna della Cava di Andrea Mantegna è un chiaro esempio dello stile dell’artista nel quale prevale il disegno. Mantegna era un grande estimatore delle antichità e dei disegni. Si apprezza, chiaramente, il suo intervento in ogni parte del dipinto. Nel corpo della Vergine, soprattutto, nella la sua gamba destra che è allungata lungo la pietra di sostegno.
Su di essa il panneggio crea una serie di pieghe interessanti e molto strutturate. La luce crea un intenso gioco di chiaroscuri e sembra che Andrea Mantegna abbia modellato queste pieghe con lo stesso interesse col quale ha realizzato le pietre della montagna. La luce proviene dall’alto, a sinistra, e illumina il paesaggio mettendo in ombra la cava a destra. La Vergine e il bambino sono illuminati in modo diretto e la luce scivola delicatamente sui loro corpi. Lo stile di Andrea Mantegna crea superfici molto spigolose paesaggi nitidi, molto diversi dalle atmosfere sfumate di Leonardo da Vinci.
La composizione e l’inquadratura
La Vergine e il bambino sono perfettamente al centro geometrico e psicologico della composizione. Le diagonali del dipinto sono centrate sulla mano della Madonna che sembra proteggere il piccolo dal suo destino di sacrificio. La lastra di pietra che accoglie le due figure occupa la quasi la totalità della metà inferiore del dipinto. La gamba destra della Vergine, posta in avanti, asseconda la forma trapezoidale del piano. La massa della montagna regge verticalmente, e otticamente, tutta la composizione. La direttrice sulla verticale parte dalla punta del piede destro della Vergine lungo la gamba, segue il corpo e continua in alto seguendo il profilo della montagna. Gli spuntoni rocciosi sulla destra in alto sembrano dei raggi mistici che circondano il capo della Vergine.
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Bibliografia
- Anonimo (Marcantonio Michiel), Notizia d’opere di disegno, a cura di Jacopo Morelli, Bassano, 1800
- Alberta De Nicolò Salmazo, Mantegna, Electa, Milano, 1997
- Tatjana Pauli, Mantegna, serie Art Book, Leonardo Arte, Milano 2001, ISBN 978-88-8310-187-8
- Maria Bellonci, Mantegna, Skira, Milano 2003
- Francesca Marini, Mantegna, Milano, Rizzoli, 200
- Ettore Camesasca, Mantegna, in AA.VV., Pittori del Rinascimento, Scala, Firenze 2007, ISBN 88-8117-099-X
- Sergio Momesso, La collezione di Antonio Scarpa, 1752-1832, Bertoncello, Cittadella (Padova), 2007, ISBN 9788886868242
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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 1 luglio 2022.
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